"Non è un nuovo capitolo, dobbiamo cambiare direttamente il titolo ed il libro", così il neo segretario provinciale del Pd Paolo Starvaggi a conclusione di un Congresso che ha visto il Teatro Vittorio Emanuele affollato
L’atmosfera al Teatro Vittorio Emanuele era quella dell’attesa, perché in fondo per il Pd di Messina è l’anno zero. La nascita del Pd infatti, nel 2007, con la fusione a freddo tra Ds e Margherita, è coincisa con la stagione genovesiana e ne ha seguito tutte le fasi. Adesso, 10 anni dopo, c’è un nuovo inizio, una sorta di anno zero, sicuramente con numeri inferiori e con la consapevolezza che la strada è in salita, soprattutto dopo un lungo commissariamento ed una altrettanto lunga stagione di veleni.
Non ha tutti i torti l’ormai ex commissario Ernesto Carbone quando, nel suo intervento di saluto ricorda: “quando sono arrivato qui, nell’autunno del 2015 c’era una sola persona che rappresentava il Pd, c’era la crisi idrica, c’era Messina fuori dal Masterplan. Abbiamo riaperto la sede, perché non c’era, abbiamo fatto la Festa dell’Unità, perché non si faceva più, e adesso, stiamo facendo un Congresso. Ditemi quale partito sta facendo congressi o ne ha fatti ultimamente, se il M5S o Forza Italia. Ditemi quando è stato a Messina l’ultimo Congresso di un partito”.
L’ultimo appuntamento di tipo congressuale del Pd risale al novembre 2013-marzo 2014, con l’elezione di Basilio Ridolfo, poi finita nella palude dei veleni e nelle sabbie mobili di quanti avevano tutto l’interesse a “congelare” il Pd.
In una sala del Vittorio Emanuele affollata e con gente in piedi si chiude il sipario su un commissariamento troppo lungo e si apre l’anno zero con un segretario provinciale condiviso da tutte le anime, Paolo Starvaggi: “Non dobbiamo scrivere un nuovo capitolo, ma cambiare il titolo del libro, anzi, scrivere un nuovo libro”.
Nei giorni scorsi, con le assemblee nei circoli dei comuni hanno votato in 3.901 come ricorda Salvo Nicosia, che ha gestito, in qualità di coordinatore della Commissione congresso la delicata fase che ha portato alla scelta unitaria, un modo per presentare il nuovo volto del partito senza le lotte intestine per gli incarichi.
“Siamo qui per restituire un punto di riferimento ai cittadini- ha detto Starvaggi- Voglio essere il segretario di tutti. La tessera non deve servire per i congressi al servizio del potente di turno, ma per rappresentarci nei territori. Dobbiamo affrontare temi nuovi per fronteggiare i populismi di Grillo e di Salvini. Soprattutto dobbiamo selezionare la nuova classe dirigente ed uscire dalla trappola del “con chi stai”. A chi si avvicina a noi dobbiamo chiedere “cosa pensi” non con chi stai”.
Starvaggi ha ipotizzato la creazione di una segreteria diversa rispetto a quella canonica, introducendo la figura di un Presidente della direzione “che dovrà essere una personalità di spessore”, e di un coordinatore della segreteria “il leader dovrà essere il partito, non il singolo”.
Il neo segretario ha annunciato che da subito si dovrà lavorare al programma per le amministrative del 2018 ed alla coalizione, per restituire ruolo trainante al Pd che è venuto meno in questi anni. Come delineato dagli interventi di Tommaso Currò, Filippo Panarello e Giuseppe Laccoto il Pd deve tornare a proporsi come partito di governo, recuperando anche nei confronti stessi degli eletti la capacità di dettare la linea. Panarello, nel ribadire che il governo Gentiloni deve dare all’Autorità Portuale di Messina e Milazzo quell’autonomia che merita, ha bacchettato i vertici del partito per un commissariamento troppo lungo nonostante la capacità del territorio di poter esprimere pienamente gli organismi direttivi. Laccoto ha proposto sull’esempio della Conferenza programmatica di Renzi, una soluzione analoga per Messina.
“Il Pd ricomincia oggi da una sola parola: credibilità- ha sintetizzato Giuseppe Antoci– Da qui inizia la nuova stagione, da uomini, donne, ragazzi che hanno lavorato nei gazebo per le primarie, per i tesseramenti. Credibilità è la parola chiave. A Messina su questo non prendiamo lezioni da nessuno”.
A tenere a battesimo l’insediamento del segretario è stato Lorenzo Guerini, coordinatore nazionale della segreteria “Il Pd è meglio di come spesso noi stessi lo dipingiamo. Se ci rappresentiamo solo come litigiosi come possiamo chiedere ai cittadini? Dobbiamo saper coniugare leadership e senso di comunità ed infine ritrovare la curiosità di aprirci al mondo di oggi. Se guardiamo i dati degli iscritti c’è un arcipelago di nuova militanza che non è più quella storica.”.
A portare i saluti, ricordando le urgenze di un territorio in ginocchio, sono stati i segretari Cgil, Cisl e Uil Mastroeni, Genovese e Tripodi, successivamente si è dato spazio agli interventi dei rappresentanti dei Centristi per l’Europa e di Sicilia Futura.
Presidente dell’Assemblea è stato eletto Giuseppe Siracusano, vice presidenti Elio Morabito, Francesca Genovese e Yuri Parteniti Martello.
“Faccio politica da quando avevo 15 anni- commenta Siracusano– i tanti che mi conoscono sanno che assumo l’incarico con spirito di servizio e che m’impegnerò a portare a compimento il rilancio ed il rinnovamento del partito a Messina e in provincia”.
In sala moltissimi i volti nuovi tra i neo iscritti, molti i giovani e molti anche quanti vogliono iniziare ad “annusare” l’atmosfera del nuovo Pd prima di decidere. Presente il neo presidente della Camera di Commercio Ivo Blandina, il rettore Pietro Navarra, il direttore generale dell’Ateneo Franco De Domenico e numerosi docenti, il professor Antonio Saitta, del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti, il presidente dell’Ordine degli avvocati Vincenzo Ciraolo, ma anche imprenditori, esponenti del mondo dell’associazionismo. Un Teatro affollato che ha seguito gli interventi appassionati di chi, come Alessandro Russo è sempre in stato in prima linea per difendere la sua idea di Pd, o come l’ex capogruppo consiliare Antonella Russo che al Comune porta avanti la sua battaglia (nonostante le stilettate dei colleghi), del consigliere comunale di Barcellona Nino Novelli, del presidente dell’Agenzia nazionale Giacomo D’Arrigo, Massimo Parisi per i giovani Dem, Alba Marino, Donatella Molino.
A conclusione dei lavori è stata eletta la Direzione composta da 50 rappresentanti.
Starvaggio ha scelto i suoi 3 vice segretari: Alessandro Russo, Tani Saija e Tindaro Maniaci. Nelle prossime settimane saranno ultimati gli organigrammi.
Nel frattempo è già tempo di campagna elettorale per le Regionali.
Rosaria Brancato
Alla carica per le regionali e comunali….. tutto fumo
MA GLI ALTRI COMMENTI SI SONO PERSI LUNGA LA STRADA?
robba da far rabbrividire il povero Cencelli !