Il parlamentare, riconfermato coordinatore regionale di Fli, guarda al presente ma anche al futuro , in una “visione europeista”
Un palacongressi gremito ha salutato a Taormina il congresso regionale di Futuro e Libertà per l’Italia. Particolare interesse ha suscitato l’intervento del riconfermato coordinatore regionale di Futuro e Libertà, Carmelo Briguglio. Non poteva mancare nel discorso del parlamentare un riferimento alla situazione nazionale che vede il terzo Polo schierato a sostegno del govermo Monti: “ Abbiamo davanti una stagione nuova della quale il governo Monti è proiezione, ma attenzione alle trappole mediatiche di Lega e Pdl, che hanno governato male l’Italia e adesso non hanno il coraggio di sostenere le scelte che non sono stati capaci di fare a suo tempo. Nella manovra Monti è visibile il contributo del terzo polo”. A seguire Briguglio ha evidenziato la necessità di superare il blocco psicologico del sicilianismo per abbracciare una visione europeista senza timore. “I partiti – afferma a questo proposito il coordinatore Briguglio – hanno il compito, se vogliono essere classe dirigente, di uscire fuori dalle logiche di palazzo per abbracciare i problemi della gente, perché viviamo un momento storico, che può mettere seriamente a rischio il mondo delle istituzioni democratiche. Il Terzo Polo è candidato in Sicilia a diventare il primo Polo, e questa battuta è inviata all’assente governatore della Sicilia. Fli in Sicilia è alternativo al Pdl a Palermo come a Catania. E FLi non intende subire alcuna subordinazione al Pd, né farci imporre il nostro candidato a sindaco dalle primarie del Partito Democratico, facendo un riferimento specifico a Rita Borsellino, nome accolto in un primo momento con favore, ma che non si è dimostrato sul piano politico all’altezza del nome che porta”. Briguglio parla infine di lealtà e buon governo verso Raffaele Lombardo, ma riteniamo “ che alla fine della legislatura il nome dell’attuale governatore non può in qualche modo incarnare il leader della compagine in Sicilia. A conclusione del suo lungo intervento il parlamentare nazionale ha puntato il dito contro quei dirigenti regionali che non hanno saputo ben investire le risorse messe a disposizione dall’unione europea, e a questo proposito si è soffermato sulla questione del Ponte sullo Stretto, considerato appunto uno spreco di risorse( sono 10 miliardi di euro che potrebbero servire invece per dare migliori servizi alla comunità, come il ripristino dei treni a lunga percorrenza, i doppi binari e altre situazioni che sono la vergogna della Sicilia). E bisogna anche sostenere gli sgravi fiscali per le imprese che assumono donne e persone over 35”.
Particolarmente incisiva è stata anche l’introduzione del coordinatore provinciale di Messina Giuseppe Laface, che ha messo soprattutto in evidenza, che Fli possiede una classe dirigente giovane capace e competente, lontana da logiche di autoconservazione che può per questo presentarsi alle prossime elezioni nazionali, dando una risposta all’attuale fallimento della politica, commissariata comunque dalla presenza di un tecnico.
E’ poi intervenuto il capogruppo all’Ars Livio Marrocco, che nel suo intervento ha messo al corrente la platea che intende entro febbraio imporre all’ordine del giorno del governo regionale un testo di legge che stabilisca l’abolizione immediata delle Province.
Anche Roberto Menia coordinatore nazionale del partito, come Granata, Lo Presti, Aricò e Currenti e il senatore Giampiero Dalia hanno espresso sostegno pieno al governo Monti e al processo di liberalizzazioni e di riforma dello Stato, mentre Nino Strano ha sottolineato l’importanza della cultura come investimento per il futuro e ha aggiunto, un può fuori dalle righe, come la manovra Monti non abbia alla fine tutelato sufficientemente le famiglie, non incidendo in maniera sostanziale su coloro che detengono quasi l’intera ricchezza italiana.
…ma sta gente ha ancora il coraggio di presentarsi a Messina…mah!?