Due anni persi per l’Amam rifiuti e il lavoro continua: statuto da rivedere

Due anni persi per l’Amam rifiuti e il lavoro continua: statuto da rivedere

Francesca Stornante

Due anni persi per l’Amam rifiuti e il lavoro continua: statuto da rivedere

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venerdì 21 Luglio 2017 - 14:08

L'amministrazione Accorinti ha inseguito per quasi due anni il progetto della Multiservizi, poi la terra promessa era diventata l'Amam e fu immenso il lavoro per prepararla al nuovo assetto. Poi non se ne fece nulla. E ora si deve rimediare a quel lavoro praticamente inutile.

Era stata una delle tappe definite epocali per la gestione dei servizi cittadini. Era stato uno di quegli atti che hanno tenuto i consiglieri comunali in aula per ore ed ore, tra dibattiti infiniti, dubbi da sciogliere, attacchi politici e tecnici, rivisitazioni, emendamenti, punti da correggere. La modifica dello statuto dell’Amam era stato il primo passo verso l’ormai defunto progetto della Multiservizi che questa amministrazione sognava di far nascere. Era il 14 luglio del 2015 quando quasi allo scoccare della mezzanotte, e ovviamente con il fiato sul collo, l’aula approvava la delibera che modificava lo statuto dell’Amam, trasformandola in società in house providing con la possibilità di gestire tutti i servizi di igiene ambientale. In questo modo doveva assorbire Ato3 e Messinambiente. Poi i due anni successivi hanno portato su strade totalmente diverse. Il progetto Amam naufragò, trascinandosi dietro tanto lavoro e tempo che si è poi rivelato tiranno sulle scelte successive che portarono alla MessinaServizi Bene Comune tra mille tribolazioni. E adesso? Si deve modificare nuovamente quello statuto, eliminando proprio le novità che erano state inserite due anni fa. Quindi il consiglio comunale si troverà di nuovo alle prese con lo statuto Amam, di fatto per correggere quello che era stato fatto due anni fa. E’ stato tutto messo nero su bianco dalla giunta Accorinti che ha confezionato una delibera che contiene la nuova versione dello statuto modificato.

In pratica si spiega che la revisione è dettata dall’esigenza di adeguarsi alle recenti normativa che regolano il funzionamento delle società partecipate, ma a conti fatti la novità sostanziale riguarda proprio l’eliminazione di ciò che era stato inserito nel luglio di due anni fa. Si legge, infatti, che è stata «valutata di eliminare dall'oggetto sociale dell'Amam S.p.A. la gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani di cui al piano di intervento A.R.O. “Comune di Messina" nonché gli altri servizi di gestione integrata dei rifiuti e di gestione post – operativa delle discariche dismesse di Portella Arena, Vallone Guidari nel Comune di Messina, di C.da Piani e C.da Formaggiara nel Comune di Tripi (me) e di C.da Cianina nel Comune di Valdina (ME)». Resta invece la manutenzione delle aree a verde, con specifico riferimento ai servizi di cura e pulizia del Gran Camposanto e dei sedici cimiteri comunali dei villaggi, ma specificando che l'esecuzione di questi servizi verrà effettuata in via temporanea, fino a quando non si provvederà al relativo affidamento alla società in house Messinaservizi Bene Comune, mediante una nuova delibera del consiglio comunale e sulla base di apposito contratto di servizio.

Quindi addio a tutti i servizi di igiene ambientale. Viene invece inserita la possibilità di gestire il servizio di accertamenti e ispezioni sull’efficienza energetica degli impianti termici degli edifici ricadenti nel territorio comunale, al fine di promuovere l’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti di climatizzazione; ridurre i livelli di emissioni inquinanti; accrescere la consapevolezza dell'uso razionale dell’energia da parte degli utenti finali, anche allo scopo di evidenziare il positivo impatto sulle dinamiche socio-economiche locali; promuovere le politiche pubbliche in materia di risparmio energetico ed uso razionale dell’energia.

Tra i punti che vengono eliminati e aggiunti ecco cosa cambia: l’Amam non sarà più proprietaria delle reti, impianti e dotazioni patrimoniali, ma ovviamente continuerà a gestire il servizio idrico. Potrà provvedere alla progettazione, costruzione, manutenzione ed esercizio degli impianti necessari per lo svolgimento dei servizi ad essa affidati, direttamente o tramite contratti di incarico professionale o di o di appalto, nonché alla costruzione degli impianti stessi, nel rispetto dei requisiti stabiliti dall'ordinamento comunitario e nazionale per gli affidamenti "in house providing". Sparisce la possibilità di affidare all’Amam la gestione del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti e di qualsiasi altro servizio connesso, come la gestione degli impianti dei rifiuti. Ma ecco che spunta la possibilità di svolgere servizio di accertamenti e ispezioni sull’efficienza energetica degli impianti termici degli edifici ricadenti nel territorio comunale. Si specifica che la società deve realizzare la parte più importante della propria attività per conto del Comune, in quanto socio pubblico affidante, nel senso che ogni altra attività esterna può avvenire solo in misura irrisoria e se irrilevante sulle strategie aziendali. Compare il divieto assoluto di cessione delle azioni da parte dei soci pubblici a soggetti privati. Si inserisce la possibilità di un amministratore unico. Vietato elargire retribuzioni legate a risultati di esercizio nel caso di risultati negativi attribuibili alla responsabilità dell’amministratore. Compaiono anche gli articoli che introducono gli obblighi di trasparenza e anticorruzione.

Adesso torna di nuovo tutto nelle mani del consiglio comunale. Con buona pace del lavoro che era stato fatto due anni fa sullo statuto Amam.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. letterio.colloca 21 Luglio 2017 17:48

    Messina è la città più “SAUTINA” della Nazione(leggi Sole24 Ore!):vendere FUMO,fare “sputazzella” e CHIACCHIERE,niente LAVORO ma SOLO DIRITTO di mantenimento a sbafo,ACCATTONAGGIO e SUICIDIO CIVILE,ARROGANZA ED IGNORANZA vanno a braccetti indecorosamente, nessuna VERGOGNA per l’assoluta mancanza di DIGNITA'(????? valore morale SCONOSCIUTO!) sono i caratteri dei contemporanei “buddaci”.
    In tale città, ridotta in macerie e piena di spazzatura con nessuna forma d’igiene, viverci è un NON SENSO;ammiro i giovani che FUGGONO da questa città, preda di scriteriati che si “inventano” le STR…TE (festini, assunzioni di debiti, le spiagge,ecc)come se non ci fossero i REALI problemi di SOPRAVVIVENZA CIVILE.
    ……..E NON SE NE VOGLIONO ANDARE……

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  2. CONCORDO PIENAMENTE CON LETTERIO.COLLOCA AGGIUNGO ANCHE SE E’ FUORI TEMA, MA MI COLLEGO ALLA PAROLA SAUTINA, CHE LA SOCIETA’ AMAM O IL COMUNE DI MESSINA NON PROVVEDONO, DOPO REGOLARE CITAZIONE DI DEBITI CON REGOLARE INVIO DI RACCOMANDATE, DICO RACCOMANDATE!!!!, L’IMMEDIATA ESECUZIONE FORZOSA DELLA RISCOSSIONE DEL CREDITO. MI RISULTA, MA SI DOVREBBE CONTROLLARE, QUANTO MI HANNO DETTO CHE ARRIVANO LE LETTERE DI MORA CON RELATIVA MINACCIA DI ESECUZIONE FORZOSA SE NON PAGANO, MA LE PERSONE VIVONO TRANQUILLE E SORRIDONO SFOTTENDO QUESTI ENTI CHE NON PROCEDERANNO MAI ALL’ESECUZIONE. COSI’ FACENDO CADONO IN PRESCRIZIONE NON SOLO LE RATE DA PAGARE, MA ANCHE I TERMINI DELLE R/R MESSE IN MORA. SE E’ VERO E’ GRAVISSIMO DANNI ERARIALI PROCEDETE SUBITO

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  3. IL COMUNE DI MESSINA DOVREBBE RENDE UFFICIALE QUANTE LETTERA DI MINACCIA PER RECUPERO CREDITO CON AVVISO DI RACCOMANDATA HA INVIATO E QUANTI EFFETTIVAMENTE HANNO PAGATO O SONO STATI COSTRETTI CON L’UFFICIALE GIUDIZIARIO A PAGARE PRIMA DELLA SCADENZA DEI TERMINI. COSI’ L’AMAM QUANTE PERSONE SONO MOROSE, QUANTE HANNO RICEVUTO NON GLI AVVISI CD BONARI, MA CON LE PROCEDURE DI RECUPERO CREDITI ANCHE A MEZZO UFFICIALE O PIGNORAMENTI E QUANTI NON SONO ANCORA STATI RECUPERATI? QUANTE PERSONE NON PAGANO A MESSINA PER QUESTO O ALTRO MOTIVO? ESISTE LA LEGGE SULLA RISERVATEZZA O IN INGLESE “PRIVACY” E NON POSSONO ESSERE PUBBICATI I NOMI DEI MOROSI O “SCONOSCIUTI” AL GESTORE ACQUE DI MESSINA AMAM PROCEDETE CON LA MAGISTRATURA O CON LA POLIZIA I ESERCITO

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  4. HO LETTO LA PAROLA RIFIUTI. A MESSINA QUANDO SI INVIANO LETTERE, MA A TUTTI?, DI MINACCE DI ESECUZIONE FORZOSA CON RELATIVO PIGNORAMENTI DI BENI PROCEDETE ALL’ESECUZIONE IMMEDIATA? VIENE RIPORTATA LA PAROLA RIFIUTI, QUINDI PENSO SIA LA TARI (TASI?), AVETE GIA’ PROVVEDUTO ALLA RELATIVA RISCOSSIONE DEL 2013, 2014, 2015, 2016 E 2017? E’ INUTILE IMPIEGARE RISORSE DI PERSONALE, MEZZI E SOLDI PER STANARE I MOROSI E POI DOPO L’INVIO IL COMUNE POTREBBE NON PROVVEDERE ENTRO I TERMINI CANONI DI RISCOSSIONE E FAR CADERE IN PRESCRIZIONE LA RISCOSSIONE. CIO’ SIGNIFICA UMILIARE ED INSULTARE I SOLITI 4 NOTI IN ARCHIVIO DI SOLITI PAGATORI. LA REDAZIONE DOVREBBE INTRAPRENDERE UNA CAMPAGNA GIORNALISTICA PER FAR CONOSCERE LA SITUAZIONE SULLE ESECUZIONI

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