Continuano gli sforzi del Conservatorio “Arcangelo Corelli” per far fronte all’emergenza coronavirus. Se in un primo momento era previsto che l’Istituto restasse aperto per le sole attività amministrative, le nuove regole indicate dal Governo hanno portato alla chiusura totale del plesso.
Emanati due decreti
“Stamattina (ieri per chi legge n.d.r.) abbiamo emanato due decreti” spiega il Presidente del Conservatorio Giuseppe Ministeri, “firmati da me e dal direttore Antonino Averna. Uno determina appunto la chiusura della sede del Conservatorio fino al 3 aprile; l’altro il piano straordinario per attuare il “lavoro agile””.
“Non è stato facile lavorare ai due decreti, per i quali ringrazio i due direttori amministrativi, il dott. Alessandro Pavone e il dott. Paolo Ferrara, e il direttore di ragioneria, dott.ssa Francesca Salvo. Tutte le fonti da analizzare, governative, regionali e sindacali, per emettere poi i nostri decreti, erano numerose, e non sempre chiare”.
Problematiche e soluzioni
“Su alcune dinamiche lo Stato non ci ha detto esattamente cosa fare, né come. Per esempio, riguardo a ferie e congedi, lo stato usa il termine “favorire”, che presenta molte sfumature. O ancora, ci invita ad attivare lo smart working, ma non sempre abbiamo gli strumenti per farlo”.
“In ogni caso, con un ringraziamento particolare a Massimo Bongiovanni, agli assistenti amministrativi e alla nostra assistenza tecnica, abbiamo attivato sempre stamattina lo smart working per tutti i nostri uffici e le postazioni dirigenziali. Ogni dirigente e ogni dipendente è stato dotato di un pc e potrà lavorare da casa a un proprio progetto da portare a termine”.
“Anche sul fronte della didattica le cose si stanno muovendo. Molti docenti si stanno adoperando; stiamo lavorando soprattutto usando la piattaforma zoom.us, cercando di restare il più vicino possibile ai nostri studenti”.
La situazione nazionale
Giuseppe Ministeri è anche Membro del Direttivo della Conferenza nazionale dei Presidenti di Conservatorio, organismo ministeriale che riunisce tutti i Presidenti dei Conservatori.
“Abbiamo già fatto tre riunioni in call conference e stiamo redigendo un documento da mandare al Ministro. Si sono poste diverse problematiche con questa emergenza. Teniamo presente che su tutto il territorio nazionale ci sono cinquantacinque conservatori pubblici e venticinque che stavano per diventarlo, quindi un totale di ottanta Istituti Musicali riuniti in questa conferenza”.
“Le problematiche riguardano la gestione del personale; i mancati introiti delle tasse che gli studenti cominceranno a non versare; gli studenti che erano in Erasmus e sono tornati nel loro Paese; mancati introiti di vario tipo, per esempio diversi conservatori affittavano le proprie sale a privati, cosa che ora non potranno fare. Presenteremo questi problemi al Ministro Gaetano Manfredi, inviandogli tra domani e dopodomani questo documento, aspettandoci risposte attinenti sia al piano economico-finanziario che a quello organizzativo”.