L’ex city manager di Palazzo Zanca analizza il risultato elettorale, partendo dalla sua esperienza personale in queste primarie
Sono passate meno di 24 ore dalla chiusura dei seggi per le primarie, che hanno consacrato Felice Calabrò come candidato sindaco del centro- sinistra . A gazebo chiusi, il primo dei cinque “sconfitti” a rendere dichiarazioni ufficiali è Emilio Fragale, che ha firmato ed inviato in redazione il documento che vi proponiamo di seguito.
«Desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto. Credo sia stata diffusamente compresa la mia provocazione-proposta. Ho cercato, in un primo momento, di richiamare ad un sussulto di responsabilità invitando tutti ad una sintesi autorevole per fare vincere l'intera citta'. Ho provato, successivamente, a percorrere una strada alternativa alla "conta" tra fazioni. Tentativi esauriti nell'arco di dieci giorni senza pubblicità elettorale perché non contava mettere la faccia per ricavare immagine o utilità di ritorno ma cambiare (far cambiare) prospettiva. Continuo a ritenere che non si vince se non si convince. Io non ho convinto. Ne prendo atto. Mi interrogo sulla capacita' di persuasione, emozione, ragione collettiva generata da questo "andazzo"».
«In ogni caso, mi ritengo personalmente soddisfatto avendo ricevuto conferma di numerose testimonianze di competenze, sensibilità, professionalità di diversa estrazione, storia, area sociale e culturale che – con me e come me – non intendono arrendersi ad un dilagante tornacontistico griogiore. Vi e' uno "spazio" straordinario per chi coltiva ancora passione civica e sentimento per la "P"olitica. Messina dimostra anticorpi significativi e potenzialmente efficaci».
«Le elezioni – quelle vere – del 9 e 10 giugno consentiranno a tutti di "leggere" il dato odierno. Ai posteri l'ardua sentenza sul percorso e sul risultato delle "primarie". Oggi bisogna solo ammettere che stravince la organizzazione dei partiti (PD e UDC) su un campione – comunque – limitato. Ho "l'impressione" che la dimostrazione dei numeri non "impressioni" la maggioranza dei messinesi che non gradiscono che la indicazione del futuro sindaco passi da una immagine da caporalato di tanti voti e pochi consensi.
«Per quanto mi riguarda, continuerò assieme a tante persone positive e generose a lottare per una città migliore e una rappresentanza nelle Istituzioni qualificata».
Grazie delle belle parole e della sua provocazione, mi spiace che alla fine la cittá dopo i lapponi avrà incompetenza e impreparazione nonchè impersonalità e disfattismo, ma d’altronde con il default oramai alle porte nessuno con competenza e professionalità avrebbe messo la faccia, si perché alla fine della fiera questo è quello che succederà, ma intanto facciamo la primini a perdon le primarie…
Emilio ( scusa la confidenza) devi impegnarti di più nella nobile arte della comunicazione. Contrariamente a molti stupidi ( colti ma non per questo meno stupidi) la tua messa in posa con la parrucca da pagliaccio l’ho trovata straordinaria e rivoluzionaria. Se poi penso alla tua immagine solita di apparente rigore quello diventa un gesto sublime. Il migliore di tutta la campagnia per le primarie. I pagliacci ci stanno intorno anonimi e sono un esercito. Sciascia li avrebbe chiamati quaquaraquà e di solito vestono giacca e cravatta e sono benpensanti. Il pagliaccio invece era nella mente di Fellini il dilemma emblematico dell’uomo moderno. Dietro la maschera ed il ruolo si nascondeva sempre una persona che però poco assomigliava alla maschera stessa. Sei stato solo fuori sincrono come direbbero i musicisti ma non importa. Hai avuto coraggio a metterti in discussione ma i cretini ( essendo cretini) non possono capirlo. Se non fossi stati fuori messina ti avrei votato solo per quella maschera.
Caro Emilio, è evidente che non hai convinto! Se hai raccolto meno voti di quante firme hai depositato, è più che evidente che non hai convinto. Si, devi essere soddisfatto del risultato. Secondo me, hai raccolto anche troppi voti. Tu che parli di “tornaconto” sei uno dei tanti che, fin quando ha potuto usufruire dei vantaggi che solo un politico scadente come ++++++ ti ha sempre elargito (li potremmo elencare tutti, questi vantaggi, ma tu li sai…) non ti lamentavi. Adesso che pensi che sempre lo stesso politico non possa più favorirti cambi bandiera. Io, da buon osservatore noto e registro. Vediamo se qualche altro personaggio che si sente genio della politica ti accoglierà tra le sue file. Io, al posto tuo proverei con i fans di Crocetta (Picciolo… Greco….) che come te annusano il vento. Ma forse, anche per il Megafono e per i partitini ad esso collegati, presto scorreranno i tutoli di coda…
Sarà che magari sono un tipo modesto..ma, facendomi un bell’esame di coscienza dopo l’ultimo exploit politico al comune o quantomeno avrei prima chiesto anonimamente in giro cosa ne pensava la gente, e non gli amici,del mio operato…. casomai, se proprio avessi voluto continuare avrei chiuso la questione elettorale lo stesso giorno degli “scrutini” senza portare avanti sta sceneggiata alla Mario Merola…ma fortunatamente il mondo è bello perchè è vario e così ci possiamo gustare questi siparietti…
Questo ovviamente vale anche per qualcuno altro non del PD che si accinge a concorrere alla sindacatura
Ho letto con attenzione l’articolo che riporta le dichiarazioni dell’avvocato Emilio Fragale, ex city manager del Comune di Messina, amministrazione targata Genovese, assessore alle finanze prof. Mario Centorrino, ideatore della “finanza creativa” ed anche, soprattutto, i commenti dei lettori, e sono rimasto di pietra. Mi è stata data, però, l’opportunità di comprendere che coloro che hanno ridotto la nostra città nello stato fallimentare in cui si trova ed i cittadini alla miseria (PDL, UDC e PD) non intendono mollare la presa ritenendosi legittimati a governare per portare a compimento l’opera intrapresa. Se la rinascita della nostra città poggia su questi presupposti, “ai posteri l’ardua sentenza”
Caro Antonio, perdona con il tu … la confidenza.
Per la prima volta intervengo in questa “area”.
Grazie per il tuo intervento.
Il clown che mi ha ispirato e’ protagonista di un testo di Heinrich Boll.
Il personaggio, sotto la maschera, riuscendo a guardare dentro e fuori se stesso, con ironia e autoironia, con critica e autocritica, esprime il disagio e la condanna avverso ogni forma di ipocrisia borghese.
Le sue … come le mie … sono opinioni.
Quante verità, emergono, invece, in anonima libertà.
Ah … Antonio … maschera etimologicamente significa anche persona.
Che città straordinaria sarebbe la nostra se al commento seguisse l’impegno, alla burla la sfida, alla analisi la proposta, alla osservazione l’assunzione delle responsabilità, al giudizio la candidatura.
Venghino signori … venghino.
Emilio
Ultimamente su questa rivista si affacciano dei veri pagliacci…ma chi legge distingue il misantropo in salsa buddace da chi ha stile Emilio non ti curar di loro ma guarda e passa…