I quattro consiglieri comunali del Pd attaccano la nomina da 120 mila euro, più extra, del Direttore generale Federico Basile
La nomina ufficiale del Direttore generale del Comune di Messina, firmata dal sindaco Cateno De Luca, finisce anche sotto la lente dei consiglieri comunali del Pd. Dopo l’affondo di Cgil e Uil, anche da Palazzo Zanca si levano voci di dissenso nei confronti di una scelta che era stata annunciata già lo scorso agosto, ma che è stata messa nero su bianco appena due giorni fa. Si attendeva un parere da parte della Cosfel, la Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali. Il parere è arrivato pochi giorni fa. E De Luca non ha perso tempo.
Una nomina, come scrivono i consiglieri Pd, arrivata nelle stesse ore in cui sono infuriate le polemiche con la presidenza della Regione sull’estensione degli orari delle attività di ristorazione, con gli esercenti sul piede di guerra, pur in piena crisi emergenziale. Ricordano che la nomina comporterà una spesa aggiuntiva per il Comune pari a 120 mila annui, oltre oneri riflessi e accessori vari e ancora oltre al 15% a titolo di retribuzione di risultato, previsione quest’ultima tanto avversata, ma solo mediaticamente, dal sindaco De Luca. Una spesa totale di 188 mila euro.
Nomina opportuna?
«Sono parecchi soldi pubblici, che riteniamo si dovessero risparmiare in una fase di così seria sofferenza per la cittadinanza messinese. Non mettiamo in dubbio la circostanza che un ente complesso come il Comune abbia necessità di una figura di raccordo dei vertici dirigenziali (per quanto siano stati ridotti all’osso dal sindaco di Messina) ma riteniamo che in una fase delicata come quella che stiamo vivendo sarebbe stato certamente più opportuno che l’Amministrazione operasse un risparmio, così come tanto decantato tra le misure del Salva Messina» scrivono Gaetano Gennaro, Alessandro Russo, Antonella Russo e Felice Calabrò.
L’affondo dei consiglieri Pd
I quattro consiglieri ricordano che proprio il “Salva Messina” approvato dal Consiglio Comunale ha previsto la soppressione della figura del Direttore Generale, come misura di contenimento della spesa. «Peraltro, in quest’anno in cui la figura di direttore generale non è stata esercitata, la macchina amministrativa ha funzionato ugualmente. Far coincidere le due figure – segretario generale e direttore generale – avrebbe consentito un risparmio netto circa 100 mila euro annui. In subordine, quand’anche si volesse assicurare all’ente l’ausilio di questa figura di raccordo e supervisione, allora appare opportuno e conveniente che la stessa coincida con quella del segretario generale, come si è verificato fino a gennaio di quest’anno. Peraltro, l’attuale segretario generale, così tanto voluto in città da De Luca, è ampiamente qualificata per coprire entrambe le posizioni, sia in termini professionali che in termini gestionali; non è un caso, infatti, che le due figure sono coincise fino a non poco tempo fa.
Ma vi è di più, e ha del paradossale: la segretaria generale Carrubba, prima defenestrata dal Sindaco nel ruolo di direttore generale, dopo essere stata dallo stesso incaricata, di fatto oggi viene pure costretta a fare da “badante giuridico ed amministrativo” al nominato Basile, come si legge dal provvedimento di nomina del sindaco. E tale scelta dimostra tristemente come l’attuale nomina non pare possa garantire nemmeno la sua autonomia gestionale».
Dal doppio incarico al costo raddoppiato
I consiglieri si chiedono quale sia l’opportunità di questa decisione, sia perché interviene in un momento in cui tutte le risorse comunali dovrebbero essere spese per aiutare i cittadini in difficoltà a causa delle varie chiusure di attività commerciali e professionali, sia perché aggrava un costo che finora era stato più contenuto perché riunito in un’unica figura, e soprattutto perché è emessa in piena contraddizione con quanto sbandierato da De Luca in campagna elettorale, allorquando tra le varie promesse, poi non mantenute come la riduzione delle società partecipate, c’era proprio l’abolizione della figura del direttore generale.
De Luca “paladino” contro gli sprechi
«Infine, il Sindaco che a parole si fa paladino contro gli sprechi della vecchia politica, come giustifica un costo così esorbitante per un singolo incarico fiduciario? Ci ricordiamo le recenti polemiche nazionali e le richieste di dimissioni del presidente dell’Inps Tridico per l’aumento del suo compenso? Per quante settimane in Italia si è gridato allo scandalo? A Messina tutto questo non succede, per un incarico che costa annualmente più di quanto costi il presidente dell’Inps, Istituto che offre servizi a milioni di italiani e conta svariate decine di migliaia di dipendenti. Davvero strano. De Luca fa il contrario di quello che dice, sfodera le armi in trasmissioni nazionali contro i dipendenti comunali che taccia come fannulloni, incanta le folle urlando contro gli sprechi, e poi sforna nomine e incarichi costosissimi come se nulla fosse, nominando con un colpo di penna il super dipendente comunale per eccellenza.
Non si può sottacere che si tratta di un professionista che per il Comune ha rivestito altri ruoli importanti, poiché è stato presidente del Collegio dei Revisori dei Conti durante il mandato di Accorinti. Per queste ragioni, riteniamo che la città debba conoscere le estreme contraddizioni di un Sindaco che fa l’esatto contrario di ciò che promette, e di ciò che esterna nella pubblica piazza».
Il problema non è economico ma di natura politica e comunicativa. De Luca è politicamente un bluff.
Questo è il dramma.
I doppi incarichi dove li mettiamo coincidenze guardacaso personaggi dei patronati FENAPI esempi uno a caso il signor Campagna doppio incarico