Piano regolatore e "salvacolline", si invoca il confronto. Professionisti e De Cola in aula

Piano regolatore e “salvacolline”, si invoca il confronto. Professionisti e De Cola in aula

Francesca Stornante

Piano regolatore e “salvacolline”, si invoca il confronto. Professionisti e De Cola in aula

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martedì 27 Ottobre 2015 - 00:06

Una seduta di consiglio comunale aperto per discutere di Piano regolatore e variante di salvaguardia, meglio nota come salvacolline. Tanti i dubbi e le contestazioni messe sul tavolo da consiglieri, rappresentanti di ordini professionali e sindacati.

Piano regolatore della città e variante salvacolline. Strumenti che disegnano il prossimo futuro della città e che dettano le linee di quale sarà il volto che si intenderà dare a Messina. Strumenti da cui dipende anche una buona fetta dell’economia del territorio e dunque per questo che esigono confronto, dialogo tra le forze politiche e sociali, studio approfondito e continua discussione. Nonostante sembrino tematiche di stretto interesse per gli addetti ai lavori, si tratta di fare scelte che poi si ripercuoteranno sull’intera città e per questo c’è chi chiede a gran voce che inizi adesso la stagione del dibattito per evitare corse solitarie o decisioni prese da pochi per tutti. E il dibattito in effetti è iniziato in un’aula consiliare di Palazzo Zanca che ieri ha chiamato a raccolta i rappresentati degli ordini professionali di ingegneri e architetti, delle associazioni costruttori, dei sindacati. Una seduta aperta per dare a tutti la possibilità di intervenire, una seduta a cui non è voluto mancare l’assessore Sergio De Cola, nonostante le polemiche e le frecciate che soltanto poche ore prima aveva indirizzato alla presidente del Consiglio Emilia Barrile, attraverso una nota in cui contestava la mancata convocazione dei tecnici che stanno lavorando alla redazione di Prg e hanno realizzato la variante di salvaguardia. Una seduta che è stata fortemente voluta dai consiglieri comunali dopo una commissione che nelle scorse settimane aveva messo in luce una sorta di cortocircuito tra l’amministrazione e quelle realtà professionali e sindacali che a vario titolo chiedono di essere tenute in considerazione per non svilire quello che, come hanno ripetuto in tutti gli interventi, dev’essere colta come l’occasione per sbloccare la città. Tra gli interventi più duri quello per esempio dell’Ordine degli Ingegneri che a proposito del Piano regolatore ha lanciato un messaggio chiaro e inequivocabile all’assessore De Cola: “Non sappiamo neanche di che parliamo, finché gli ordini continueranno ad essere snobbati potremo dire poco o nulla perché non conosciamo nulla di questo piano”.

A mettere sul tavolo la questione è stato il consigliere Giuseppe Santalco che in un lungo intervento ha sviscerato i dubbi dell’aula e le richieste nei confronti dell’amministrazione. “Questa riunione del Consiglio Comunale aperto nasce dall’esigenza fortemente sentita di avviare un serio dibattito politico sul futuro socio-economico della città che non può non passare da un ampio dibattito sui temi urbanistici che da oltre due anni vedono impegnata l’amministrazione senza ahimè alcun concreto risultato. Il mio intervento partendo dall’esame dell’attuale attività posta in essere dall’Assessore De Cola e dal gruppo di lavoro incardinato presso il Dipartimento diretto da Vincenzo Schiera ha come scopo primario quello di individuare dal punto di vista politico la mancanza di scelte urbanistiche in linea con l’esigenza di avviare un vero sviluppo sostenibile del territorio. Oggi tutte le forze politiche e sociali hanno l’obbligo di contribuire allo sviluppo del territorio soprattutto quelle che per professionalità ed esperienza tecnica svolgono ruolo istituzionale come gli ordini e le Confederazioni datoriali e dei lavoratori. Lo stesso Consiglio Comunale la cui competenza in materia è primaria come attività di programmazione e sviluppo ha più volte manifestato la voglia di partecipare e collaborare facendo leva sul principio sposato solo a parole dalla amministrazione di “partecipazione dal basso”. In realtà fino a questo momento l’amministrazione non ha ascoltato né noi, né gli ordini professionali e le forze economiche sociali respingendo ogni volontà di collaborazione e coinvolgimento. Lo stato di crisi in cui si trova la città, lo scarso margine di resistenza degli imprenditori e dei liberi professionisti, impone pertanto al Consiglio Comunale di appropriarsi di una materia di propria competenza aprendosi alla città oggi qui rappresentata.

L’attività sin qui posta in essere dall’assessore De Cola è quella di portare avanti una Variante di Salvaguardia che sia solo ed esclusivamente di salvaguardia ambientale senza farla diventare di sviluppo sostenibile. Il Piano di salvaguardia è interessante se diventa strumento di sviluppo e di rilancio delle attività economiche nel rispetto dell’ambiente e delle qualità del nostro territorio. Se la Variante si ferma e fotocopia solo norme e vincoli esistenti diventa uno strumento inutile, atteso che già la normativa li prevede. Ferma restando l’esigenza della salvaguardia del territorio dal rischio sismico, idrogeologico e della tutela ambientale, riteniamo tuttavia che si possa intervenire da subito utilizzando gli strumenti urbanistici già esistenti e senza attendere i tempi lunghi di un nuovo PRG. Affermiamo, pertanto, che la “Variante di Salvaguardia” facendosi carico della tutela del territorio più fragile si sostanzi prevalentemente sullo “Sviluppo Sostenibile” quale principio esiziale capace di generare reddito e lavoro e quindi occasione di sviluppo partendo da 3 cardini: la sostenibilità sociale, la sostenibilità ambientale e la sostenibilità economico istituzionale. Ribadendo il principio del “Consumo zero del territorio”, occorre agganciare la variante alla riqualificazione urbana e senza aspettare il nuovo PRG dare risposte concrete alle effettive esigenze di cui ha bisogna la città. Gli attuali strumenti urbanistici consentono già da subito di dare corso immediato ai servizi pubblici di quartiere, alla realizzazione di opere di urbanizzazione primarie, ad interventi di recupero edilizia abitativa anche di rigenerazione e di housing sociale e del Piano casa oltre alla prosecuzione o rivisitazione dei Piani di Risanamento. Fra l’altro l’attuale crisi finanziaria dell’Ente Comune non consente di impiegare risorse pubbliche per l’attuazione di strumenti urbanistici per cui appare indispensabile un coinvolgimento dell’imprenditoria privata; non si potrà realizzare nulla se il Comune non agirà d’intesa con i privati per attuare gli interventi di riqualificazione, demolizione e ricostruzione, finalizzati ad interventi di messa in sicurezza sismica. A tal uopo non si condivide assolutamente la scelta dell’amministrazione di legare lo sviluppo delle zone ZIS e ZIR alla variante di Salvaguardia ed al nuovo PRG. In dette zone prima di deliberare un tipo di procedura, sarebbe stato opportuno fare i piani particolareggiati dicendo chiaramente come distribuire la volumetria proveniente dalla variante Salvacolline. Oggi la cosidetta Banca del Volume è priva di una adeguata regolamentazione e chi cede volontariamente la propria volumetria non sa in che modo e dove potrà utilizzarla. Anzi l’amministrazione corre il rischio di creare il “Mercato della volumetria”. Tutto ciò ha vanificato lo spirito della legge regionale che aveva lo scopo di rimettere in moto lo sviluppo di zone di pregio tramite piani particolareggiati. I ritardi si stanno accumulando, non sappiamo a che punto è il lavoro del gruppo di lavoro che sta lavorando per i Piani particolareggiati nella zona da Via santa Cecilia sino alla ZIR ed i tempi biblici del nuovo PRG non daranno respiro alleconomia, con la conseguenza che i diritti edificatori sono congelati e la loro traslazione nelle zone individuate avverrà non si sa quando. Anche in considerazione del fatto che è ancora sotto l’osservazione dellAnticorruzione il procedimento di nomina del Coordinatore del PRG Prof. Gasparrini che in occasione di un recente convegno è intervenuto pubblicamente sui temi urbanistici.

Bisogna passare da una “Variante di salvaguardia ambientale”, ad una “variante di sostenibilità”, in quanto l’attuale impostazione vincolistica è del tutto ininfluente e non fa altro che sovrapporre vincoli già esistenti, anzi gli stessi inopinatamente stanno aumentando. Ciò non significa continuare a costruire case sulle colline, bensì passare concretamente alla riqualificazione ed al riuso del terreno anche nelle zone della città abbandonate. Oggi gli uffici comunali del Dipartimento Urbanistica cambiando modo di interpretare le norme e i regolamenti, non danno più certezze ai cittadini e bloccano anche le autorizzazioni già vigenti. L’imprenditoria sana della città, i liberi professionisti chiedono a gran voce al Comune di intervenire sull’edificato, sulla riqualificazione dellesistente, sulla possibilità di mettere in sicurezza il territorio, di investire sul contenimento dei consumi energetici. Per questo motivo chiediamo al Dipartimento del territorio di porre in essere una rivisitazione delle disposizioni attuate negli ultimi mesi relativamente alle procedure di valutazione di incidenza ambientale in aree Natura 2000 e ZPS avviando un confronto immediato con gli ordini professionali, i sindacati e le associazioni di categoria che determini certezza sulle nonne da applicare.

All’assessore chiediamo di sganciare il Piano Particolareggiato della zone ZIR e ZIS dal nuovo PRG, attuando immediatamente le procedure volte alla definizione del Regolamento della Banca del Volume, relazionando dettagliatamente al Consiglio Comunale in via d’urgenza sulla concreta attività posta in essere con l’attuale predisposizione della Variante Salva Colline che va portata urgentemente all’attenzione della competente Commissione Consiliare con il coinvolgimento della città. Senza un’effettiva inversione di rotta dell’attività sin qui posta in essere, come forza politica rappresentiamo tutta la nostra preoccupazione per le conseguenze negative dal punto di vista socio-economico che avrà l’attuale attività posta in essere dall’Assessore De Cola che, fra l’altro, come ha giustamente affermato l’ex Ministro Barca dovrà dirci quali sono i risultati attesi e la soluzione proposta ai bisogni della città”.

Per De Cola però le cose stanno in modo molto diverso e l’esponente della giunta Accorinti ha rispedito al mittente molte delle contestazioni sollevate durante il dibattito. Ha ripercorso le tappe salienti del lavoro svolto in questi due anni, ha sottolineato soprattutto le sinergie instaurate con la Regione e la credibilità recuperata sui tavoli palermitani e romani che hanno portato a non perdere finanziamenti importanti. Sulla variante di salvaguardia De Cola ha risposto che il lavoro svolto fino ad oggi si è mosso sulle linee indicate dal Consiglio, ha annunciato di essere pronto ad avviare nelle prossime settimane una fase di confronto sul piano che riguarda le aree ex Asi, ha citato i numeri che riguardano gli oneri concessori parlando di un 80% in più di incassi rispetto allo stesso periodo del 2014. Segni tangibili, secondo l’assessore, di un operato che sta andando verso la giusta direzione.

Il dibattito però andrà avanti ed è già stato fissato un nuovo consiglio comunale aperto sul Prg per il prossimo 3 novembre alle 10.30. Sarà una seduta più tecnica perché saranno invitati anche i tecnici che stanno lavorando al piano. Resta il bisogno di confronto e dialogo, a più riprese invocato dai consiglieri comunali, ma anche da ordini professionali e sindacati.

Francesca Stornante

2 commenti

  1. Lillo pellizzotto 27 Ottobre 2015 09:21

    Mi posso sbagliare ma le colline di cui si parla non sono di proprietà di alcuni politici della prima Repubblica?

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  2. Lillo pellizzotto 27 Ottobre 2015 09:21

    Mi posso sbagliare ma le colline di cui si parla non sono di proprietà di alcuni politici della prima Repubblica?

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