No alla centrale a biomassa nel territorio di Furnari. I consiglieri di maggioranza della lista "Per Furnari" ribadiscono la posizione contraria alla realizzazione dell'impianto a invitano il sindaco a sospendere la conferenza dei servizi e ad affidare uno studio sull'impatto ambientale ad esperti del settore. "Furnari ha già pagato abbastanza a causa della discarica di Mazzarrà".
L’istanza per la realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato a biomasse a Furnari continua a far discutere. Dopo l’intervento del sindaco Mario Foti e dei consiglieri di minoranza (vedi articoli allegati) si registra anche la posizione contraria dei consiglieri di maggioranza della lista Per Furnari, che in occasione della seduta aperta del consiglio comunale, lo scorso 30 maggio, hanno chiarito le motivazioni del “no”.
Il gruppo consiliare di maggioranza ha espresso apprezzamento per la decisione del sindaco Foti di aprire alla cittadinanza l’Aula in occasione di una tematica di così grande rilevanza per il futuro della stessa comunità e del territorio, invitando anche le associazioni ambientaliste e i sindaci dei Comuni vicini.
“Il sindaco tra l’altro- si legge nel documento- ha fatto bene a convocare con urgenza la Conferenza dei servizi il 5 giugno, perché senza questa tempestiva convocazione i cittadini di Furnari avrebbero appreso solo dai lavori in corso che si stava realizzando una centrale a biomassa tra le loro case e tra i loro impianti di vigneto ed uliveto. Infatti, sulla scorta di questa procedura vale il meccanismo del silenzio assenso: trascorso il termine di 30 giorni dalla presentazione della PAS senza riscontri o notifiche da parte del Comune, è possibile iniziare i lavori.”
La lista “Per Furnari”, si dichiara totalmente contraria alla realizzazione della centrale a biomassa “atteso che il nostro territorio e' già stato martoriato e offeso da troppo tempo da una grave sciagura ambientale costituita dalla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea il cui lezzo maleodorante avvolge il centro urbano e periferico ed offende quotidianamente la popolazione di Furnari, nel silenzio delle istituzioni preposte alla tutela del diritto fondamentale della salute e ciò' mentre un singolare ed allarmante incremento di neoplasie sul nostro territorio pone seri dubbi sulla qualità della vita”.
I consiglieri inoltre sottolineano le conseguenze anche sul piano del danno alla vocazione turistica del territorio che potrebbe provenire in seguito alla costruzione dell’impianto tenendo in considerazione il fatto che “le potenzialità di sviluppo di Furnari, che vedono, sullo sfondo del Golfo di Tindari e Milazzo e nello splendido scenario delle Isole Eolie, in un litorale di oltre quattro chilometri con un porto turistico ed uno dei paesaggi collinari di particolare amenità. Da tempo, non a caso, insistono abitazioni di cittadini non italiani e sono state rilasciate concessioni edilizie per strutture alberghiere incompatibili con un uso industriale del territorio”.
In ultimo il Gruppo Consiliare di maggioranza punta l’attenzione sul forte impatto causato anche dal traffico veicolare da e verso la centrale, proprio in una zona ad alta densità agricola nella quale insistono impianti di vigneto ed uliveto, con aziende che operano anche in campo internazionale nel settore della produzione di vini DOC (per esempio Nocera e Mamertino) e dell'olio di alta qualità. Secondo gli esponenti di maggioranza sarebbero necessari anche approfondimenti sul sito prescelto, sotto il profilo geologico e morfologico tenendo conto che nell’area interessata ci sono risorse idriche e canali di scolo delle acque.
I consiglieri invitano quindi il sindaco ad affidare un incarico ad esperti nel settore per valutare la compatibilità dell’ impianto con il territorio di Furnari, con le sue risorse idriche, la sua vocazione turistica a tutela della salute degli abitanti.
“A tal fine invitiamo il Sindaco in sede di conferenza dei servizi a sospendere la stessa in attesa del suddetto studio ambientale ed al contemporaneo previo accesso al progetto da parte dei cittadini, delle associazioni, nonché alle amministrazioni comunali interessate, al fine di proporre osservazioni e rilievi allo stesso”.
Sulla vicenda interviene anche Beniamino Ginatempo con una nota nella quale avverte “un tentativo a danno dei siciliani che deve essere smascherato. Nel 2013 c'è ancora chi vuole costruire centrali a biomasse, pensando che la Sicilia sia più arretrata del Burundi e che i siciliani non capiscano che una centrale a biomasse per essere un investimento remunerativo deve bruciare rifiuti! E la vogliono fare a 200m in linea d'aria dalla discarica di Mazzarrà S.Andrea”
Rosaria Brancato