Accoglienza migranti e cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano: la proposta

Accoglienza migranti e cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano: la proposta

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Accoglienza migranti e cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano: la proposta

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martedì 27 Novembre 2018 - 16:32

I consiglieri comunali di LiberaMe Alessandro Russo e Massimo Rizzo hanno messo nero su bianco una proposta di delibera che punta a rafforzare l'accoglienza tramite il sistema Sprar, già sperimentato a Messina, nel segno di quanto fatto a Riace dal sindaco Mimmo Lucano

Potenziare il modello Sprarper l’accoglienza dei migranti che arrivano a Messina. Sostenere le modifiche che l’Anci ha proposto al decreto legislativo del Ministro Salvini, il cosiddetto “decreto sicurezza”. Concedere la cittadinanza onoraria al sindaco di Riace Domenico Lucano, considerato esempio di un modello di accoglienza che proprio partendo dal sistema Sprar ha creato vera integrazione e comunità.

Sono questi gli obiettivi della proposta di delibera che i consiglieri di LiberaMe Alessandro Russo e Massimo Rizzo hanno messo nero su bianco per provare a portare in aula un atto che impegni l’amministrazione De Luca su un percorso di accoglienza dei migranti ben preciso.

I due consiglieri partono dalla considerazione che il Comune di Messina ha negli anni aderito al sistema di accoglienza rientrante nel sistema “S.P.R.A.R.”, che costituisce sin dalla sua istituzione nel 2002, considerata l’unica possibilità di un’accoglienza d’eccellenza e dignitosa dei migranti che raggiungono il nostro Paese e la nostra Città fuggendo da guerre, persecuzioni e condizioni di vita insostenibili ai fini del rispetto delle condizioni minime di dignità della vita umana.

Ritengono poi che il sistema di accoglienza “secondaria” affidata dalle norme allo Sprar ha permesso in tutta Italia di promuovere numerosi e importanti passi avanti nell’ambito dell’integrazione e della coesione sociale, che hanno consentito di realizzare un sistema di eccellenza nella gestione del fenomeno dell’accoglienza, in quanto sistema partecipato e diffuso sul territorio col controllo dei Comuni e degli altri Enti Locali coinvolti.

Uno su tutti quello di Riace. «Il modello di accoglienza avviato nel Comune calabrese di Riace, promosso dal Sindaco Mimì Lucano è stato inizialmente avviato e poi nel tempo sostenuto anche ricorrendo ai finanziamenti del sistema “Sprar ed è nel tempo divenuto un “case study” esemplare e riconosciuto in tutto il mondo di come l’integrazione e l’accoglienza dei rifugiati possano costituire un caso utile di loro inserimento non conflittuale con la popolazione residente e, ancor di più, di rilancio e di rafforzamento di usi, costumi, abitudini e socialità del nostro territorio che, perdutisi negli anni recenti, rischierebbero di scomparire se non fossero attivamente supportate da nuovi modelli di inclusione. Il modello di accoglienza sperimentato a Riace ha rappresentato una possibilità di rilancio della comunità territoriale, riattivandosi attività commerciali, riprendendo usi e costumi della tradizione, attivando percorsi di sviluppo economico perfettamente sostenibili e centrati sullo sviluppo non impattante del territorio e che tale modello ha consentito di far tornare a crescere la popolazione del paese calabrese, ridando forza e possibilità di sopravvivenza dove il multiculturalismo non sfociasse in atti di violenza, di razzismo o di xenofobia ma piuttosto fungesse da catalizzatore per la crescita della intera comunità».

Nel frattempo è arrivato anche il decreto sicurezza che di fatto ridimensiona il sistema di accoglienza basata sullo Sprar a fattispecie residuale rispetto ad un sistema basato principalmente su una tipologia di accoglienza emergenziale, di bassa qualità, dissipativa di risorse pubbliche e del tutto slegata dalla programmazione territoriale degli Enti Locali. E l’Anci ha assunto una posizione molto forte contro il rischio di cancellare la protezione umanitaria con lo smantellamento del sistema Sprar.

Russo e Rizzo non vogliono entrare nel merito della vicenda giudiziaria che ha coinvolto il sindaco di Riace, recentemente arrestato nell’ambito di una indagine relativa alla gestione di alcuni servizi comunali, che questo Consiglio intende chiaramente rispettare e sulla quale non intende esprimersi – attendendo come è giusto che sia la definitiva conclusione della vicenda giudiziaria.

Però ritengono necessario e opportuno perseguire modelli di accoglienza e di integrazione che, utilizzando lo schema Sprar seguano l’indicazione politica formulata a Riace e che in quel Comune ha portato risultati utili ed esemplari in termini di sostenibilità sociale ed economica che hanno reso possibile una convivenza tra residenti e rifugiati e migranti del tutto scevra da forme di razzismo, odio sociale e xenofobia. Così come ritengono opportuno modificare il testo del decreto legislativo 113/2018 come previsto dagli emendamenti di ANCI al fine di poter ristabilire opportunamente la tutela umanitaria a favore di categorie fragili e a rischio attraverso il potenziamento del sistema Sprar.

Per questo porteranno in aula una delibera per riaffermare la scelta di proseguire ed ampliare nella Città di Messina l’impegno politico ed amministrativo del progetto nazionale incluso nel sistema Sprar, in linea con gli obiettivi statutari della nostra Città, all’insegna della sua tradizione di accoglienza e solidarietà. E per conferire la cittadinanza onoraria del Comune di Messina a Domenico Lucano, sindaco di Riace, per le seguenti motivazioni: “Per aver dimostrato come le migrazioni e i percorsi di inclusione ed accoglienza, gestiti nel rispetto dei valori fondanti il nostro sistema costituzionale, vivifichino e testimonino quotidianamente come l’umanità e la solidarietà creino condizioni di sviluppo sostenibile dei territori e di diffusione della cultura della pace.

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