Finale già scritto per il previsionale 2017: in 11 dicono sì al bilancio

Finale già scritto per il previsionale 2017: in 11 dicono sì al bilancio

Francesca Stornante

Finale già scritto per il previsionale 2017: in 11 dicono sì al bilancio

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giovedì 26 Ottobre 2017 - 16:22

Nel giorno del bilancio di previsione senza sorprese né colpi di scena, la solita aula risicatissima ha dato il via libera al previsionale. Anche stavolta è stato decisivo l'asse che vede camminare insieme accorintiani e genovesiani. Si è diviso il Pd. Assenti i centristi

Via libera anche al bilancio di previsione 2017. Senza troppi traumi, con qualche discussione in aula che ha solo alzato apparentemente i toni dello scontro, ma nella sostanza ha confermato un assetto che si trascina da tempo. Un assetto che porterà l'amministrazione Accorinti e questa consiliatura fino alla fine di un’esperienza amministrativa che è stata sorretta da un'aula sempre più vuota, distante, distratta e in larga parte polemica solo a parole. Uno status dimostrato anche dal voto di oggi al previsionale 2017-2019. In aula erano 18, cioè la consueta presenza risicatissima. I no sono stati solo quattro, cioè quelli dei soliti oppositori all'amministrazione Accorinti che scelgono di essere in aula e di votare contro: la Pd Antonella Russo, i consiglieri del Gruppo misto Daniela Faranda e Daniele Zuccarello, ai quali si è aggiunto stavolta anche Gaetano Gennaro, che fino ad oggi era stato quasi sempre tra i favorevoli agli atti importanti dell'amministrazione. Sul bilancio si è dunque spaccato in modo diverso il Pd, che ha visto invece votare a favore del documento finanziario il consigliere Claudio Cardile. Sono stati 11 i voti che hanno decretato l'approvazione del previsionale, sorretto soprattutto dall'asse dei genovesiani e degli accorintiani, di fatto gli stessi che a febbraio fermarono la sfiducia ad Accorinti e che da quel giorno hanno costituito la base su cui l'amministrazione ha sempre potuto contare in aula. I sì sono stati quelli di Carlo Abbate, Cecilia Caccamo, Claudio Cardile, Lucy Fenech, Rita La Paglia, Francesco Pagano, Pierluigi Parisi, Maurizio Rella, Ivana Risitano, Nora Scuderi e Pippo Trischitta. Si sono invece astenuti Angelo Burrascano, Donatella Sindoni e, come da prassi, la presidente Emilia Barrile.

La seduta è stata lunga ma a conti fatti il dibattito si è concentrato in poche ore, concentrandosi soprattutto sulla bagarre esplosa per l’emendamento di Trischitta per impegnare 180 mila euro per le mense dei poveri S. Antonio e Cristo Re. Tra emendamenti e sub emendamenti, per chiarire soprattutto quanto effettivamente andrà alle mense nel 2017 e prevedere un budget anche per l’Help center che si occupa di assistenza ai senzatetto, la discussione è andata avanti anche a suon di scontri. Alla fine però tutto si è ricomposto sul voto finale che non ha riservato sorprese e ha rispettato il consueto copione che già era stato anticipato ieri con l’approvazione del Piano triennale delle opere pubbliche.

Il Comune ha dunque il suo previsionale 2017, mentre manca all’appello il consuntivo 2016. Il consiglio, su cui pendeva l’ultimatum del commissario ad acta, è salvo. Con l’approvazione non si correrà il rischio di scioglimento dell’aula, quindi si continuerà a tirare ormai fino alla fine. In un clima di appiattimento generale e mentre fuori imperversa la campagna elettorale per le regionali.

Francesca Stornante

3 commenti

  1. Vi aspettiamo il 5 Novembre con il voto di protesta contro la volontà dei Messinesi di tenere in piedi una giunta fallimentare e un consiglio governato da un Re in scacco matto.Giugno 2018 arriva presto ,la nostra virtù è la pazienza di mandarvi tutti a casa .Vi abbiamo chiesto di liberarci da questo sindaco eletto per un errore dei Messinesi.Free Messina da Accorinti.

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  2. MessineseAttento 26 Ottobre 2017 20:31

    Errore dei messinesi? Lei che sicuramente errori non è ha fatti, chi ha votato nel 2013? Certo, dal punto di vista dei galoppini, abituati ad accucciarsi ai piedi della politica dei pacchi di pasta, è ovvio che l’elezione di Accorinti risulti un errore. Stia attento però, egregio signore, il 5 novembre potrebbe essere una data nefasta, per chi, come lei, freme per tornare a quella politica di cui sopra.

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  3. Non c’è che dire 5 anni persi e tutti i problemi della Città che restano in verità in attesa di trovare soluzioni definitive. Intanto il 31 si va in gita a Palermo alla Corte dei Conti le cui prescrizioni non sembrano essere state seriamente recepite. Futuro sempre nebuloso per una Città che sta morendo.

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