Non riesce a trovare via d'uscita la nuova società rifiuti. In aula i numeri sono risicati e ormai la caduta del numero legale è diventata una strategia per non affossare la delibera. In pochi sono pronti a votare sì, ma nessuno sembra davvero volerla bocciare. Un gioco complicato da comprendere e che lascia tutto in stand by
La MessinaServizi Bene Comune è ormai finita in un tunnel che sembra non avere via d’uscita. I numeri per approvare il contratto di servizio e l’affidamento dei servizi di igiene ambientale alla nuova società sono risicatissimi. E in aula si è arrivati al punto che la caduta del numero legale non è più un modo per affossare la delibera, ma per salvarla. Perché negli equilibrismi che si sono scatenati su questo provvedimento, anche una sola presenza o una sola assenza in più rischiano di fare la differenza. E se uno dei consiglieri che voterà sì è assente per motivi di salute, come purtroppo è capitato al consigliere del Pd Claudio Cardile, arrivare al voto potrebbe portare alla bocciatura. Un’ipotesi che a quanto pare nessuno vuole che si realizzi. Neanche quelli che votano no. Perché in realtà i veri contrari a questo provvedimento sono pochi e sono quelli che in passato non hanno votato neanche Piano Aro e costituzione della società. Sono gli stessi che avrebbero voluto una sfiducia che poi non è passata. Poi ci sono tanti altri “pezzi” d’aula che si oppongono ma non vogliono arrivare alla bocciatura o quantomeno assicurano di voler dare l’opportunità a chi vuole approvarla di poterlo fare. Dinamiche forse complesse da capire per chi sta fuori dal Palazzo e vede solo che oggi si è consumata l’ottava seduta di consiglio comunale sulla MessinaServizi e che anche stavolta è caduto il numero legale. Bisogna però iniziare a riflettere sul fatto che i soliti pochi che comunque ci sono in aula e consentono di fare andare avanti i lavori in realtà stanno dando una possibilità a questa delibera. E la seduta di oggi né è in qualche modo la dimostrazione. Cosa è successo: al momento del voto si è capito che i numeri per l’approvazione non c’erano. Allora qualcuno si aspettava che fossero i consiglieri accorintiani a lasciare l’aula e a far mancare il numero legale proprio per evitare di arrivare ad una bocciatura. Invece è stata la consigliera Antonella Russo a decidere di uscire, nonostante la sua conclamata contrarietà alla delibera. Alla fine hanno votato in 15: Carlo Abbate, Piero Adamo, Emilia Barrile, Cecilia Caccamo, Carlo Cantali, Nino Carreri, Simona Contestabile, Lucy Fenech, Gaetano Gennaro, Nino Interdonato, Maurizio Rella, Ivana Risitano, Donatella Sindoni, Pippo Trischitta e Daniele Zuccarello. E se avesse votato anche la Russo l’affidamento alla MessinaServizi sarebbe stato bocciato. Dinamiche d’aula difficili che stanno facendo incartare tutto, proprio in uno dei momenti più delicati per la gestione dei rifiuti.
Adesso riuscire a fare delle previsioni è davvero complicato. L’assessore Guido Signorino, oggi presente alla seduta, è convinto di poter superare i 9 sì già certi, ci sono invece consiglieri agguerriti che non riescono più a comprendere quali siano le vere intenzioni su questa delibera e che avevano chiesto all’assessore Ialacqua di ritirarla e ripresentarla. Ma questo significherebbe dilatare i tempi e non ci si può permettere di riavviare l’iter da capo. Tra l’altro adesso il destino della MessinaServizi si è incrociato con quello di Messinambiente e se davvero si sceglierà la strada del concordato in continuità (VEDI QUI) la nuova società è necessaria anche per scongiurare il fallimento di Messinambiente e portare in Tribunale un piano che si regge sulle sue gambe. Senza dimenticare che MessinaServizi non può rimanere una scatola vuota perché l’ultima Legge Madia parla chiaro sulla costituzione di nuove società. Insomma il quadro è davvero complicato. Adesso si dovrà ricominciare da capo. Nuova convocazione della seduta e nuova conta dei numeri. Se ne riparlerà la prossima settimana.
Francesca Stornante
Vale a dire, ci sono dei consiglieri che vogliono votare “no” per poter dire “Io ero contrario”, però non vogliono assumersi la responsabilità della loro contrarietà, perché in verità non vogliono che il no (il loro voto!) prevalga. Dunque, ritengono che la delibera non debba, nella sostanza, essere bocciata, però loro, apparentemente, la bocceranno. La palese ammissione di un comportamento guidato da meschini interessi di visibilità e non certo da un qualsiasi interesse per il bene pubblico. E ora magari bisognerebbe anche ringraziarli.
Vale a dire, ci sono dei consiglieri che vogliono votare “no” per poter dire “Io ero contrario”, però non vogliono assumersi la responsabilità della loro contrarietà, perché in verità non vogliono che il no (il loro voto!) prevalga. Dunque, ritengono che la delibera non debba, nella sostanza, essere bocciata, però loro, apparentemente, la bocceranno. La palese ammissione di un comportamento guidato da meschini interessi di visibilità e non certo da un qualsiasi interesse per il bene pubblico. E ora magari bisognerebbe anche ringraziarli.
E tutti contro accorinti…. ma lo sfascio di questa città sono proprio i consiglieri….. attaccati alla poltrona …. e non dimentichiamo ancora gettonopoli….. loro fanno vedere che fanno il bene della città manipolando le menti ignoranti dei cittadini da tempo creduloni ai paroloni!…. meglio la maglietta che farsi prendere per i fondelli!
E tutti contro accorinti…. ma lo sfascio di questa città sono proprio i consiglieri….. attaccati alla poltrona …. e non dimentichiamo ancora gettonopoli….. loro fanno vedere che fanno il bene della città manipolando le menti ignoranti dei cittadini da tempo creduloni ai paroloni!…. meglio la maglietta che farsi prendere per i fondelli!