La Fit Cisl: « Messina e la Sicilia tagliate fuori dal traffico ferroviario»

La Fit Cisl: « Messina e la Sicilia tagliate fuori dal traffico ferroviario»

La Fit Cisl: « Messina e la Sicilia tagliate fuori dal traffico ferroviario»

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mercoledì 19 Dicembre 2012 - 17:24

Il sindacato lancia le proprie proposte operative, dal ripristino di una nave sullo Stretto al servizio ferroviario per il trasporto da e per la Sicilia, passando per il ripristino del servizio di metro ferrovia Messina–Giampilieri e Messina- Patti

Messina e la Sicilia tagliate fuori dal traffico ferroviario. Un’analisi impietosa quella fatta dalla Fit Cisl di Messina nel corso del Consiglio generale tenutosi alla presenza del segretario regionale Amedeo Benigno e del segretario generale della Cisl Messina Tonino Genovese per dare il via alla fase congressuale. Analisi che ha toccato tutto il sistema di mobilità del territorio, penalizzato negli anni dai tagli e dai ridimensionamenti dei settori ferroviari e della navigazione. “La prospettiva – ha sostenuto Enzo Testa, segretario provinciale della Fit Cisl – è quella di assistere a nuovi esuberi di personale. Soprattutto alle Officine Grandi Riparazione, per le quali è annunciata la chiusura a giugno 2015, che pagano la carenza di commesse perché spostate presso l’officina ferroviarie del Nord e di altri centri dell’isola. Così ci si ritroverebbe anche aree inutilizzate per circa 50.000 metri quadrati di cui 23.000 coperti. Stessa situazione presso gli scali merci antistanti la Via S. Cecilia, ex Piccola velocità, che sarà interessata dalla via del mare solo in piccola parte e le grandi aree ferroviarie (28 binari) antistanti la stazione di Contesse. Tutte a rischio speculazione”.

La Fit Cisl regionale, quindi, guarda con attenzione ai progetti che possono essere inseriti in finanziamenti europei. “Confidiamo – ha detto Benigno – nella proroga dei fondi così da passare poi alla fase progettuale. Stiamo tentando di farci convocare dal presidente Crocetta e dal nuovo assessore alle Infrastrutture per studiare una soluzione che possa sbloccare i fondi europei legati a progetti che non sono stati mai approvati e definiti. Messina – ha aggiunto – ha bisogno innanzitutto di un trasporto integrato, con collegamenti veloci con i comuni del territorio e dell’area dello stretto grazie anche al sistema di navigazione di bluferries. E poi c’è da capire che si vuole fare con una grande azienda come l’Atm che sviluppo e che futuro può avere”.

“Messina – ha sostenuto, invece, Tonino Genovese – deve riscoprire il suo ruolo naturale di hub per tutto il traffico tra la Sicilia e il Mediterraneo in generale con il resto del Paese e dell’Europa. Un hub naturale che deve essere sfruttato prima che altre realtà riescano a inserirsi nelle rotte delle merci e dei passeggeri tra Europa, Africa e Asia”.

La Fit Cisl ha voluto, quindi, rilanciare le proprie proposte operative. Intanto, il ripristino di una nave sullo Stretto (vista la disponibilità del mezzo e del personale) per implementare il trasporto merci e il servizio ferroviario per il trasporto da e per la Sicilia e il ripristino del servizio di metro ferrovia Messina–Giampilieri e Messina- Patti oggi drasticamente ridimensionato ma che avevano ottimizzato i collegamenti metropolitani attorno alla città di Messina, decongestionandone tra l’altro la zona sud. A questo va unita la realizzazione dell’area integrata Metropolitana Messina – Reggio attraverso il rinnovo dei contratti di servizio Metromare in scadenza a giugno 2013 e procedere l’incremento delle corse tra le due sponde per dare vita ad una vera area metropolitana integrata.

Per la Fit è indispensabile l’attivazione del percorso di trasformazione della ATM di Mesina in S.p.A come previsto dalle normative vigenti con integrazione vettoriale e tariffaria con Trenitalia e in considerazione del ruolo logistico strategico degli impianti ferroviari in atto presenti sul territorio chiede il mantenimento dei centri direzionali e degli impianti primari di Messina, analogamente a quanto posto in essere nella Sicilia Occidentale resisi necessari a seguito della regionalizzazione del trasporto ferroviario passeggeri e merci oggi posto in essere da Trenitalia.

Capitolo a parte per l’OGR di Gazzi: per la Fit deve mantenere la struttura esistente e le attività connesse che, attraverso una adeguata riconversione di attività sul materiale rotabile utilizzato in Sicilia, potranno acquistare maggiore rilevanza. Sempre in piano i collegamenti col Nord Italia, per i quali la Federazione Trasporti della Cisl chiede l’eliminazione dei cosidetti “HUB” di Roma e Bologna che stanno creando notevolissimi disagi ai viaggiatori siciliani. Un allarme, infine, è stato lanciato sulle aree dismesse in atto sotto la giurisdizione di RFI. “Chiediamo vigilanza – è stato detto – affinchè, con il progetto del ponte attualmente accantonato, non diventino motivo di speculazione edilizia residenziale, considerato che alcuni segnali percepiti vanno in questa direzione”.

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