Consiglio regionale, è fatta: ai manager calabresi della Sanità un milione di euro annui in più

Consiglio regionale, è fatta: ai manager calabresi della Sanità un milione di euro annui in più

Mario Meliado

Consiglio regionale, è fatta: ai manager calabresi della Sanità un milione di euro annui in più

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sabato 30 Luglio 2022 - 06:55

Rimodulati i Fondi strutturali. Passa anche la modifica al Piano di gestione dei rifiuti: l'inceneritore di Gioia Tauro "diventerà" termovalorizzatore

REGGIO CALABRIA – Sì al collegato alla Finanziaria. Sì a leggi e provvedimenti amministrativi per rimodulare i Fondi strutturali. Sì, last but not least, anche alla nuova normativa sui rifiuti.

Un flash dei banchi della Giunta durante la seduta d’Assemblea di ieri

Il Consiglio regionale s’è aperto con l’illustrazione di un’interrogazione residua: quella di Peppe Neri, sull’eventuale partecipazione della Regione Calabria nella società in house Hermes del Comune di Reggio. Ipotesi ormai tramontata, spiega il capogruppo di Fdi ritirando l’interrogazione, perché «ulteriori interlocuzioni» hanno dimostrato che non ce n’è bisogno.

Subito dopo, il forzista Gianni Arruzzolo chiede e ottiene un’inversione all’ordine del giorno: passa in cima l’esame dei 3 articoli del collegato alla Finanziaria, che porta le firme di tutti i capigruppo di maggioranza: nel giro di un’ora e mezza passa a maggioranza.

Un milione di euro in più per dg e Direzioni strategiche

E visto che se n’è tanto parlato in queste ore – con toni assai critici da parte delle opposizioni –, il relatore Pierluigi Caputo (Forza Azzurri) prende il toro per le corna, illustrando immediatamente la proposta volta ad abrogare la riduzione del 20% degli emolumenti per i top manager delle Aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. L’idea della norma era di compensare il minor gettito del ticket, ma spiega Caputo come quest’ingente decurtazione di fatto disincentivi i top manager migliori a venire a operare in Calabria. «Non è il momento», gli fa eco il demagistrisiano Antonio Lo Schiavo: e non pare un voler buttare la palla ‘in fallo laterale’, ma un invito magari anche al realismo, e comunque a considerare che fra un mesetto si dovranno già depositare le liste per le Politiche del 25 settembre.

L’intervento del capogruppo della Lega Simona Loizzo

Occhiuto non tarda a replicare («Qui c’è bisogno di un intervento immediato»), ma le minoranze non paiono ascoltarlo. Il capogruppo di Cinquestelle Davide Tavernise chiede che questa gran celerità sia adoperata per fronteggiare gli enormi problemi nell’erogazione di prestazioni sanitarie all’altezza. «Inaccettabile», gli farà eco poco dopo la capogruppo del Misto Amalia Bruni.

L’omologa della Lega Simona Loizzo – considerata la reale ispiratrice del provvedimento – ribadendo l’assoluta esigenza d’incrementare l’attrattività degli incarichi da affidare in territorio calabrese per i migliori manager su piazza – e facendo notare che le maggiori somme sono “solo” 279mila euro annui per commissari o dg e 446mila in totale per le due figure di direttori sanitari e direttori amministrativi -, fa notare che «serve almeno un anno» affinché l’azione del commissario alla Sanità Occhiuto e della giunta Occhiuto produca i primi frutti tangibili in una materia così magmatica e delicata.

Ma chi dice che la Sanità migliora se si pagano di più i manager?

Ferdinando Laghi, capogruppo di de Magistris Presidente

Ma il verso del dibattito ormai è chiaro; si differenziano giusto alcune nuances. In modo ineccepibile, fa notare il capogruppo demagistrisiano Ferdinando Laghi come non sia affatto automatico che, spendendo 980mila euro annui in più per gli stipendi di dg e commissari, la qualità della Sanità in Calabria migliori… «I migliori calabresi non tornano a gestire le nostre Asp e Aziende ospedaliere non per lo stipendio inferiore, ma perché mancano le condizioni per farlo in modo ottimale», demolisce la ratio legis avallata dalla maggioranza il piddino Ernesto Alecci.
«La verità è che la politica deve assumersi l’onere anche d’adottare scelte impopolari», evidenzia il capogruppo udiccino Giuseppe Graziano. L’omologo dèm Mimmo Bevacqua protesta: «Vero, abbiamo chiesto di pensarci su e d’approfondire la materia»; e chiede un (assai poco probabile) rinvio.

Nel “girare” la parola al voto d’Aula, Occhiuto non resiste e, suggerendo ai consiglieri di centrosinistra di «studiare per il futuro quali sono le leggi regionali che effettivamente il Governo decide d’impugnare», in riferimento al recentissimo ‘scivolone’, va in contropiede, preannunciando che «molto probabilmente» il Governo centrale, invece, impugnerà davvero la legge sull’apicoltura ma soprattutto quella sull’assunzione di medici non specializzati.

Meno fondi Ue per inclusione sociale e istruzione-formazione

Antonio Montuoro, presidente della Commissione “Bilancio”

Segue quindi una relazione congiunta per i sei punti successivi all’ordine del giorno – tutti a matrice finanziaria, dalla modifica del Piano finanziario del Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) all’inserimento in Psc dell’attivazione del regime di aiuti sub-investimento per 20 milioni d’importo – da parte del presidente della Commissione consiliare “Bilancio” Antonio Montuoro (Fdi).

Quanto al Fondo sociale europeo, la riprogrammazione richiesta depotenzierà le dotazioni previste per inclusione sociale e istruzione/formazione, potenziando invece le poste per lo sviluppo di reti di mobilità sostenibile e l’assistenza tecnica.
Critiche le forze di minoranza, soprattutto (Lo Schiavo) nell’evidenziare un denominatore comune delle varie rimodulazioni: «Lo spostamento di risorse da un Asse all’altro a causa dell’incapacità di spesa della Regione, al fine d’evitare che si perdano risorse». Laghi punta l’indice sulla tombatura degli scarichi e altre questioni ad alto impatto ambientale incluse nella proposta di provvedimento amministrativo volta alla rimodulazione del Pac.

Parole che fanno infuriare la forzista Pasqualina Straface (secondo la quale, semplicemente, si prosegue nell’ottica “discariche zero” procedendo a chiusura e bonifica di alcuni siti) e il capogruppo di Coraggio Italia Francesco Denisi, che tuona contro il “partito del No” che sarebbe sorto in Calabria ostacolandone lo sviluppo per avere come contropartita una pur modesta visibilità politica.
Anche quest’ampia pagina in cui ha avuto un ruolo maestro la rimodulazione dei fondi Ue viene ‘sigillata’ nel giro di circa un’ora.

Garante dei disabili, “condono” e madonnari

Quella successiva è dedicata a licenziare quasi tutti i punti residui all’ordine del giorno, dall’istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità alle disposizioni in materia di vincolo idrogeologico, che vede Amalia Bruni scagliarsi contro la sanatoria («Snellimento» delle piccole attività edili, è la puntualizzazione nella word battle aperta dal centrodestra) prevista. Peraltro, preciserà il presidente della Quarta Commissione consiliare “ambiente” Pietro Raso (Lega) che gli abusi sanabili non sono certo quelli comunemente intesi, ma solo quelli relativi a movimento terra o taglio d’alberi.

Ok corale per la nuova disciplina dei Marina resort, durante il cui esame è stato sottolineato a più voci quanto sia cruciale potenziare il turismo “di nicchia” e che è in dirittura d’arrivo il Testo unico sul Turismo, che includerà una trentina di leggi regionali diverse.

C’è spazio anche per varare una nuova legge con cui – su input del rosarnese di Forza Italia Arruzzolo – l’Assemblea riconosce formalmente il Concorso internazionale dei madonnari “Città di Taurianova” promosso dall’associazione taurianovese “Amici del palco”.

Gestione dei rifiuti, “disco verde” alle novità

Alla modifica del Prgr (Piano regionale di gestione dei rifiuti) è dedicata l’ultima ora di lavori d’Aula.

Il cuore della questione – a relazionare è, per materia, Raso – per i ventricoli è l’istituzione degli Ecodistretti, piattaforme in cui a parte organico e ‘secco’ possano essere trattati i rifiuti urbani indifferenziati; per gli atri, il potenziamento quasi senza limiti del termovalorizzatore di Gioia Tauro…, anche con l’implementazione di una linea dedicata all’inertizzazione di ceneri e fumi. Una politica contraddittoria, secondo il pentastellato Tavernise, rispetto all’obiettivo zero discariche; e il pentastellato rilancia, chiedendo semmai di tecnologizzarsi in modo più ecocompatibile, guardando ad esempio all’ossicombustione (che sarebbe poi la tecnica di combustione di un carburante utilizzando ossigeno puro, in grado peraltro di produrre inerti riutilizzabili in edilizia).

Roberto Occhiuto, presidente della Giunta regionale

Alecci (Pd) non si dice invece affatto contrario, anche perché un termovalorizzatore “mega” farebbe diventare la Calabria ineditamente attrattiva rispetto ad altri territori; e propone che vi si brucino i fanghi, così utilizzabili come stabilizzanti a basso costo del compost. Tutte considerazioni che non gli impediranno di votare comunque “no”, come gli altri consiglieri di minoranza.
Due le critiche di fondo formulate da Laghi: intanto i rifiuti vanno smaltiti nelle aree in cui vengono prodotti per ragioni di “ecoequità”, peraltro per il capogruppo di de Magistris Presidente la Vas (Valutazione ambientale strategica) è indispensabile.

Tentano di “parare i colpi” Graziano e Straface; la forzista, osservando che è sbagliato parlare di “raddoppio” del termovalorizzatore di Gioia, quando saremmo di fronte al suo adeguamento e trasformazione da mero inceneritore a effettivo termovalorizzatore, impianto cioè che trasforma in energia elettrica il calore prodotto dalla bruciatura degli scarti.
E il sovradimensionamento dell’impianto gioiese?
Il Governatore taglia corto: in tanti manifestavano dubbi sulla Multiutility acqua&rifiuti, ma la realtà è che ha permesso di non avere rifiuti per le strade – così Roberto Occhiuto – e d’evitare spedizioni di tonnellate di scarti in Paesi esteri per lo smaltimento.

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