Niente atti per Cucinotta e Russo, Ciacci si appella al regolamento comunale e infuoca la polemica

Niente atti per Cucinotta e Russo, Ciacci si appella al regolamento comunale e infuoca la polemica

F.St.

Niente atti per Cucinotta e Russo, Ciacci si appella al regolamento comunale e infuoca la polemica

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giovedì 24 Aprile 2014 - 19:22

Secondo round di uno scontro a distanza con il liquidatore di Messinambiente Ciacci che i consiglieri comunali Antonella Russo e Nicola Cucinotta non intendono perdere. La scorsa settimana avevano chiesto atti su consulenze e incarichi, oggi la risposta che ha inasprito gli animi.

Non si placa lo scontro a suon di lettere tra i consiglieri comunali e il liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci. La settimana scorsa il numero uno della società che gestisce i rifiuti in città era finito al centro di una infuocatissima seduta del Consiglio comunale per una nota che aveva scatenato quasi l’incidente diplomatico. Poi era arrivata la dura interrogazione dei consiglieri Nicola Cucinotta e Antonella Russo che avevano fatto visita negli uffici di via Dogali per poter accedere agli atti che riguardano nuove nomine e consulenze e iniziare a fare un po’ di chiarezza sulla gestione di questo nuovo corso targato Alessio Ciacci. I consiglieri hanno atteso una settimana. E ieri, non direttamente a loro ma agli uffici della presidente Emilia Barrile, è arrivata la risposta del liquidatore Ciacci alle richieste dei consiglieri. Risposta che rischia di alzare ancor di più i toni dello scontro.

Cucinotta e Russo raccontano che nella nota il liquidatore afferma che, pur essendo pronta la documentazione richiesta, non è possibile consegnarla direttamente a i consiglieri in quanto ciò violerebbe l’art. 45 del Regolamento comunale, secondo cui tali richieste di atti e documenti possono essere inoltrate tramite la Presidenza del Consiglio comunale. Dunque Ciacci in pratica dice che i documenti sono pronti ma “gioca” sul regolamento comunale e tira fuori questo cavillo. La motivazione che dà però è questa: evitare una censura alla consegna diretta degli atti ai consiglieri comunali che potrebbe arrivare dalla stessa Presidenza. Significherebbe che Emilia Barrile potrebbe bloccare la consegna degli atti, motivo per cui Ciacci chiede di integrare la richiesta con un cenno che possa dare certezza a questa società sul rispetto delle prescrizioni regolamentari con le modalità i consiglieri, d’intesa con la Presidenza del Consiglio, riterranno di adottare”.

Antonella Russo e Nicola Cucinotta non nascondono lo stupore per la risposta ricevuta che considerano, oltre che platealmente erronea, perché fondata su una soggettiva e non corretta interpretazione del regolamento comunale di Messina, anche evidentemente ostruzionistica e dilatoria.

In particolare, evidenziano che il citato art. 45 del regolamento, proprio da loro invocato ai fini della consegna degli atti richiesti a Messinambiente, prevede che il diritto dei consiglieri di ottenere dalle Aziende speciali, dai Consorzi, e dagli altri enti partecipati, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’esercizio del loro mandato consiliare, possa (e non debba) essere esercitato con richieste formali di accesso agli atti, o presentate direttamente agli enti preposti, o tramite la Presidenza del Consiglio comunale.

I consiglieri si appellano alla lingua italiana e fanno presente al liquidatore che il termine “possono” indicato nell’ultimo comma dell’art. 45, esprime una facoltà di azione e non certamente un obbligo. Per questi motivi ritengono la risposta inaccettabile ed illegittima nel suo contenuto e palesemente ostativa all’esercizio del loro sacrosanto diritto di accesso agli atti amministrativi.

A questo punto Russo e Cucinotta si chiedono come mai il liquidatore di una società partecipata del Comune, anziché rispondere ai quesiti sul suo operato, si preoccupa di tutelarsi da eventuali censure da parte della Presidenza del consiglio alla consegna diretta dei documenti, e chiede rispetto delle prescrizioni regolamentari, che invece sanciscono il contrario. Poi lanciano una provocazione e scrivono al Sindaco Accorinti, al segretario Le Donne e allo stesso Ciacci che persino in un piccolo ma virtuosissimo e trasparente comune italiano, come quello di Capannori (dove ha ricoperto il ruolo di assessore all’Ambiente), il relativo regolamento non prevede alcuna limitazione, o prescrizione particolare, in ordine alle modalità di ottenimento delle informazioni utili all’espletamento del mandato dei consiglieri.

Nonostante ciò, vista l’importanza degli atti richiesti, e pur respingendo con forza il motivo di temporaneo diniego alla loro istanza, sono pronti a inoltrare già il prossimo lunedì una nuova domanda, stavolta tramite la Presidenza del Consiglio comunale. E chiedono sia al segretario Le Donne che alla presidente Barrile di inviare a Messinambiente una direttiva esplicativa e chiarificatrice delle modalità di espletamento dei consiglieri comunali del loro diritto di informazione e di accesso agli atti amministrativi. Affinché non si verifichino più episodi di questo tipo.

F.St.

6 commenti

  1. I consiglieri che danno lezioni d’italiano mi mancava…

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  2. I consiglieri che danno lezioni d’italiano mi mancava…

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  3. Bhe c’è solo da gioire , significa che sono elementi validi , è risaputo vecchio quanto il mondo , dai una carica ad un xxxxxxx e diventa una mongolfiera , qualcuno dovrebbe avvicinare Ciacci con uno spillo .

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  4. Bhe c’è solo da gioire , significa che sono elementi validi , è risaputo vecchio quanto il mondo , dai una carica ad un xxxxxxx e diventa una mongolfiera , qualcuno dovrebbe avvicinare Ciacci con uno spillo .

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  5. Trovo sciocco dare al cc di Messina l’opportunità di simili proteste…

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  6. Trovo sciocco dare al cc di Messina l’opportunità di simili proteste…

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