In arrivo sui Nebrodi le bollette dei Consorzi di Bonifica, il Comitato di Galati Mamertino torna a protestare
Non si ferma la protesta contro i consorzi di bonifica e la gestione degli avvisi di pagamento. In particolare a Galati Mamertino, dove il Comitato di cittadini – portavoce è Calogero Emanuele – invita alla disobbedienza civile: “strappate le bollette!”.
Per il Comitato, la Regione deve urgentemente riformare tutta la materia dei Consorzi di Bonifica, e preannuncia un’assemblea pubblica, aperta a tutti i cittadini dei Nebrodi, alla quale saranno invitati i deputati locali.
“L’Ars e il governo siciliano continuano a prendere in giro i proprietari di terreni – spiega Emanuele – cantando vittoria per avere approvato la sospensione sino al 30 novembre 2020 del pagamento il canone dei Consorzi di bonifica. Ma Solo per il periodo 2013-2020”.
In questi giorni però stanno recapitando gli avvisi di pagamento della prima rata 2020 di 22 euro – cioè annua 44 euro e dal 2021 sicuramente raddoppiata a 88 euro per via della legge regionale di stabilità del 2014 (Crocetta) che ha ridotto i Consorzi da 11 a 2: Sicilia occidentale e Sicilia orientale, ponendo al 100% il canone che dovranno pagare i cittadini.
“Chiedono la contribuzione per costi di manutenzione e di esercizio delle opere realizzate e per i benefici ottenuti. Quali opere, quali benefici? – si chiede il Comitato di Galati Mamertino – Nella maggior parte dei casi, e soprattutto nel territorio dell’ex Consorzio Messina 11 con 34 Comuni, che comprende anche Galati Mamertino, Longi, San Marco d’Alunzio, Sant’Agata di Militello, Militello Rosmarino, Alcara Li Fusi, Mistretta, Caronia, San Fratello, Santo Stefano di Camastra, viene chiesto un canone iniquo, ingiusto e non dovuto, in contrasto con il regio decreto istitutivo e leggi regionali varie.
Il canone infatti per può essere chiesto solo in caso di manutenzione, lavori di ripristino e rispetto del piano triennale delle opere e sulla base di indici certi di beneficio conseguito o conseguibile.
Ai cittadini di Galati Mamertino e anche degli altri comuni viene chiesto un canone per particelle ormai inesistenti, per proprietari non ben identificati, per opere inesistenti e che da più di un trentennio non assolvono più alle funzioni per cui sono state progettate e realizzate, essendo ormai del tutto divelte, distrutte e addirittura traslate dal loro punto di realizzazione.
Sarebbe interessante capire di quale opere (realizzate e manutentore annualmente) stiamo parlando del territorio di Galati Mamertino che il Consorzio indica nelle località Santo Pietro,Torrente Zappulla – Fitalia, Scavo Fiumetto, C.da Sciara, Nasera.
Un balzello che viene chiesto a tutti gli eredi e a tutti gli intestatari catastali, con il solo fine di racimolare risorse, con cartelle sovrapposte che per la stessa particella, vengono pagate da più componenti.L
Non bastano le sentenze dei vari giudici nazionali, della corte costituzionale e delle commissioni tributarie e il silenzio assordante anche di fronte alle richieste di incontro di molti Sindaci. La Regione deve mettere mano, seriamente, alla riforma, prima delle elezioni regionali, per evitare che gli elettori invece del certificato elettorale si presentino ai seggi con le cartelle dei Consorzi di Bonifica.”