La Uil Trasporti risponde al presidente del Consiglio. Tante parole ma pochi fatti
Alla domanda sul ponte sullo Stretto il presidente Giuseppe Conte, ospite recentemente di un evento in provincia di Brindisi. ha risposto: “Quando completeremo il piano ferroviario si porrà il problema” e quindi prima l’alta velocità da Salerno in giù, Sicilia compresa.
“Come non essere d’accordo col presidente Conte – dichiara Michele Barresi, segretario Uil trasporti Messina -, visto che come sindacato siamo sempre rimasti volutamente fuori dalle sterili contrapposizioni ideologiche sul ponte sì o ponte no, limitandoci a rappresentare, con taglio tecnico, prospettive di sviluppo e una realtà che descrive oggi in Sicilia una rete ferroviaria e i relativi progetti in essere totalmente inadeguati alla grande opera e alle esigenze del territorio. Una rete che, ospitando circa 400 treni al giorno per 5 milioni di cittadini, occorre potenziare e velocizzare prioritariamente ed indipendentemente dalla realizzazione o meno dell’attraversamento stabile, sia esso un ponte o un tunnel poco importa”.
Il Governo crede che sia prioritaria l’alta velocità in Sicilia? “Fatela, subito e sul serio però. E per farla servono soldi e progetti che neppure intravediamo. In Italia l’alta velocità del centro nord è costata ai contribuenti 60 milioni di euro al chilometro e quindi per collegare a 300 chilometri orari i 570 chilometri di rete ferroviaria che uniscono le tre città metropolitane Messina – Catania – Palermo il costo stimato è circa 34 miliardi di euro, come dire sei ponti sullo stretto. Spesso però si continua a giocare con le affascinanti parole “alta velocità” intendendo, invece, progetti siciliani alla mano, una più semplice velocizzazione dell’attuale infrastruttura per raggiungere in alcune tratte i 200 km orari, che, sia chiaro, rappresenterebbero già una chimera per l’utente siciliano abituato oggi al binario unico per l’80% della rete e ad una velocità media in treno di 100 chilometri orari. Ma se così fosse anche questa volta, caro presidente, resteremmo nel solo tunnel che conosciamo, quello delle bugie in cui siamo relegati da decenni e con l’amara constatazione che neppure questo Governo abbia voluto far intravedere finalmente ai siciliani una luce per uscirne”.
Speriamo che l’alta velocità non venga progettata per passare in un tunnel, visto che è di moda.
Il sindacato sa bene che, al di là della lungaggine burocratica, non è fattibile in tempi brevi alcun ammodernamento e ciò è dovuto alla conformazione del territorio. Se sinora non si è attuato il progetto del raddoppio tra giampilieri e fiumefreddo è per le diversità di vedute dei sindaci dei territori toccati dall’opera. Il sindacato sa bene che l’alta velocità che ferrovie vuole attuare sono collegamenti senza fermate. Unico modo per ridurre i tempi di percorrenza.