L’equivoco dei 51 milioni di attivo: la differenza tra cassa e bilancio

L’equivoco dei 51 milioni di attivo: la differenza tra cassa e bilancio

Danila La Torre

L’equivoco dei 51 milioni di attivo: la differenza tra cassa e bilancio

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venerdì 29 Giugno 2018 - 05:00

In pratica, la verifica di cassa è una fotografia, un’istantanea del denaro in cassa in un preciso momento e non un “tesoretto” derivante da risparmi e contenimento dei costi

Il "siparietto" tra l’ex sindaco Renato Accorinti ed Antonio Le Donne sui 51 milioni euro presenti nella Cassa del Comune al momento del passaggio previsto dalla legge (VEDI VIDEO) ha generato un pericoloso equivoco. Quella cifra – spiega l’ex presidente del Collegio dei revisori dei conti Dario Zaccone – non è un avanzo di bilancio, determinato da risparmi e contenimento dei costi, ma la somma presente in cassa in quel preciso giorno in cui Le Donne ha fatto firmare le carte ad Accorinti prima di consegnarle al nuovo sindaco Cateno De Luca. In pratica, la verifica di cassa è una fotografia, un’istantanea del denaro in cassa in un preciso momento.

Sul presunto “avanzo” sbandierato da Accorinti con la complicità del segretario generale del Comune Antonio Le Donne interviene la presidente del Consiglio comunale uscente Emilia Barrile, che spiega da dove derivano quei 51 milioni di euro: «Apprendo la notizia dell'improvvisa comparsa dei 51 milioni nelle casse comunali. Laddove le parole "improvvisa" e "comparsa" non sono usati casualmente. Infatti è doveroso precisare che si tratta del contributo ordinario dello Stato, che annualmente da Roma viene versato ai comuni.

«Quella somma che oggi Accorinti rivendica – continua Barrile – non è frutto di un risparmio di questi 5 anni e men che meno di una spending review che ha consentito di risolvere i problemi economici del nostro comune che, infatti, è e rimane ad ora in pre-dissesto. Si tratta solo dell'acconto che anche quest'anno, come sempre, lo Stato versa agli enti locali, compreso il nostro. Solitamente questo viene corrisposto dopo l'approvazione dei bilanci, ma evidentemente si deve essere compresa l'enorme difficoltà che nell'ordinario ha a gestirsi un comune che, fino a ieri, è stato retto da un'amministrazione che non ha portato in aula né il previsionale né tanto meno il consuntivo. Un po' di chiarezza non guasterebbe, almeno a fine mandato».

Emilia Barrile fa un esempio per spiegare meglio: «Se domani facessi un bonifico sul conto di mia figlia, i soldi accreditati sarebbero quelli che mamma le ha dato, non certo suoi risparmi: siamo d'accordo?».

Che ci sia differenza tra cassa e bilancio lo conferma anche l’ex assessore Guido Signorino: «il bilancio pianifica le spese in base alle previsioni di entrata; la cassa consente di pagare le spese attingendo alle entrate che man mano si realizzano. I soldi che sono in cassa non sono liberamente disponibili, ma hanno la destinazione già stabilita dal bilancio».

«Nel 2013 continua Signorino – il Comune era in anticipazione per 365 giorni l’anno (le riscossioni erano regolarmente insufficienti), con ritardo di 4-6 mesi nei pagamenti alle partecipate e ai servizi sociali, frazionamenti e ritardi nel pagamento degli stipendi…. In questi anni abbiamo allineato i pagamenti a partecipate e servizi, onorato gli stipendi, stabilizzato i precari e restituito l’anticipazione di 14 milioni di euro al Governo, riducendo e poi azzerando il ricorso all’anticipazione. Abbiamo gestito un problema di liquidità tra marzo e maggio 2016, rimettendo in sanità il rapporto tra entrate e uscite di cassa. Nel 2018 non c’è stato nemmeno un giorno di anticipazione. È un pezzo di risanamento».

«Nel saldo di cassaaggiunge l’ex assessore in un comunicato successivonon c’è (e non c’era) solamente il trasferimento ordinario: ci sono anche la prima rata dell’IMU e le altre entrate ordinarie del Comune maturate nel primo semestre. La differenza col passato è però che nel 2013, senza il trasferimento ordinario e l’anticipazione straordinaria di liquidità, la cassa sarebbe stata in deficit per oltre 110 milioni di euro; oggi invece, anche se non fosse pervenuto il trasferimento ordinario, al netto dell’anticipazione (restituita), la cassa sarebbe in pareggio. Un progresso non da poco. Difficile dire che nulla sia cambiato».

A proposito della situazione dei conti comunali, incalza però la presidente del Consiglio comunale uscente, sottolineando che sarebbe invece «interessante sapere se gli accantonamenti relativi al piano di riequilibrio, approvato 4 anni fa con modulazione decennale, siano stati operati o meno».

La manovra finanziaria decennale proposta dalla Giunta Accorinti ed approvata dal Consiglio comunale prevedeva infatti risparmi ed accantonamenti di somme che avrebbero dovuto contribuire a dare copertura ai debiti di Palazzo Zanca. Luca Eller, assessore al bilancio del Comune per un breve periodo, denunciò il disallineamento tra le previsione e la concreta realizzazione di alcune misure inserite nel piano di riequilibrio, con conseguenze negative sul bilancio . Il suo successore Enzo Cuzzola ha invece sempre rassicurato che i conti quadrano perfettamente e non ci sono discrasie tra il piano di riequilibrio ed il bilancio comunale.

Va infine ricordato che ad oggi Palazzo Zanca non ha adottato né il bilancio di previsione 2018 ( predisposto dalla Giunta Accorinti tre giorni prima del ballottaggio) né il rendiconto 2017 ed è molto probabile che nei prossimi giorni la Regione nomini un commissario ad acta. Sul fronte finanziario ,questa sarà la prima gatta da pelare per il neo sindaco De Luca, che ha tenuto per sé la delega al bilancio.

Danila La Torre

8 commenti

  1. Domenico Musiano 29 Giugno 2018 05:50

    Non è un equivoco ma solo l’ennesima conferma che il tibetano pericoloso non capisce proprio nulla!

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  2. evidentemente l’ex scalzo ci considera dei tibetani con l’anello al naso.

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  3. In realtà conoscendo la profonda cultura contabile della expresidente del consiglio comunale mi rendo conto che il Prof.Signorino dovrebbe prendere ripetizioni da lei..

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  4. MessineseAttenta 29 Giugno 2018 07:42

    Il fatto gravissimo è che Le Donne, in qualità di Ragioniere Generale, non ha sentito il bisogno di chiarire che quelle di Accorintintin sono state le ennesime castronerie di un incompetente ed arrogante, che ha completato la rovina causata da altri
    Evidentemente, Le Donne teme di essere accomunato al maestro di ginnastica nella fallimentare e rovinosa gestione del Comune di Messina.
    Cosa aspetta De Luca a cacciarlo?

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  5. MessineseAttenta 29 Giugno 2018 07:44

    Infatti.
    Questi sono i primi rudimenti che una matricola di economia impara.
    C’è una enorme differenza tra bilancio e situazione d cassa.

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  6. lei scherza ma è la verità.

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  7. Sono stati solo una cosa. Scarsi fino alla fine. Accorinti può sbandierare quanto vuole il lavoro fatto non visibile, ma non esiste nel concreto. La città è in ginocchio più di prima. Sicuramente non per mancanza di onestà ma di capacità complessiva dell’intera squadra.

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  8. osservatore esperto 29 Giugno 2018 11:08

    Prima di parlare di avanzi, che di avanzo certo non si tratta, sempre che
    l’Ente non sia in anticipazione di tesoreria, bisognerebbe conoscere l’ammontare dei mandati inestinti presso il tesoriere a quella data. Per esempio, se i mandati di pagamento inestinti ammontassero a 52.000.000 di euro si parlerebbe piuttosto di uno squilibrio di cassa. E’ forse così ?-

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