La presidente del Consiglio comunale spiega che la delibera è stata esitata dall’esecutivo solo il giorno prima del termine previsto, entro il quale peraltro doveva essere il Consiglio comunale ad adottare il provvedimento proposto da sindaco ed assessori. E c’è anche una coincidenza temporale di non poco conto
Nel giorno in cui il Consiglio Comunale ha bocciato il piano di riequilibrio rimodulato a 20 anni, la giunta Accorinti ha deliberato le misure correttive (in realtà si tratta di un elenco di atti approvati o da approvare e di indirizzi ai dirigenti, vedi downlaod) da inviare alla Corte dei conti per dare soluzioni alle 32 criticità riscontrate negli ultimi bilanci esaminati (vedi qui). Probabilmente la "ricetta salva-conti" è frutto di un piano B dell'amministrazione, che sperava nel prolungamento a 20 anni della manovra finanziaria per gestire in maniera più comoda il processo di risanamento dell'ente.
La delibera di giunta è stata approvata solo il giorno prima dello scadere dei 60 giorni previsti, termine entro il quale, peraltro, doveva essere il Consiglio comunale adottare il provvedimento. Ancora una volta, dunque, sindaco ed assessori arrivano in ritardo, come sottolinea la presidente del Civico Consesso , Emilia Barrile in un una nota indirizzata al sindaco Accorinti, al vice sindaco Cacciola e all’assessore al Bilancio Cuzzola e per conoscenza al Segretario /Direttore Generale Le Donne, al Collegio dei Revisori dei Conti e a tutti i Consiglieri Comunali.
“E' inevitabile, ancora una volta, dare adeguata evidenza alla tempistica con la quale l'Amministrazione ha dato seguito ed esito ad obblighi afferenti alla formazione di importantissimi documenti finanziari/contabili ed il loro relativo invio al Consiglio Comunale per l'esitazione. Nella fattispecie, si rileva infatti che entro 60 giorni dall'acquisizione della deliberazione della Corte dei Conti n°232/2017/PRSP, avvenuta tramite PEC il 28.12.2018, e pertanto entro il 28 febbraio u.s., si doveva adottare il provvedimento finale correttivo richiesto dalla Corte dei Conti. Naturalmente, l'adozione dell'atto era di competenza del Consiglio Comunale, a conclusione della procedura istruttoria regolamentare”.
“Invece il 28 Febbraio u.s. – continua la presidente del Consiglio comunale – constatiamo che si è ancora a metà del percorso: in tale data è stato approvato dalla Giunta il provvedimento di competenza e giorno 01 Marzo (termini scaduti) è stato inviato all'Ufficio Affari di Consiglio, per l'inoltro in Commissione Consiliare ed al Consiglio.
Emilia Barrile spiega inoltre che il provvedimento non può essere immediatamente discusso in Consiglio, dato che ci sono de tempi ben precisi previsti dal regolamento sia per aggiungere un argomento all'Ordine del Giorno sia per convocare una seduta di Consiglio urgente e straordinario, “peraltro mai richiesta e pervenuta dal Sig. Sindaco”.
La presidente ricorda inoltre che all’inizio di gennaio aveva inviato una nota in cui “ aveva rappresentato l'urgenza del provvedimento e richiedeva notizie sugli adempimenti posti in essere, ma non si è mai avuto riscontro”.
“In ogni caso – conclude la Barrile – le circostanze procedurali su esposte ed il mancato confronto istituzionale, non dovrebbero ormai stupirci, dato che da quasi 5 anni è il modus operandi di questa Amministrazione; ma voglio ribadire quanto già affermato nel mio comunicato stampa di ieri 01/03/2018 e cioè la necessità di un confronto ed un contraddittorio corretto tra organi istituzionali, tale che in questo ultimo scorcio di mandato politico, si possa lavorare al meglio per la nostra Città”.