Riequilibrio, fumata grigia: sì del Ministero, ultima parola a Corte dei conti

Riequilibrio, fumata grigia: sì del Ministero, ultima parola a Corte dei conti

Rosaria Brancato

Riequilibrio, fumata grigia: sì del Ministero, ultima parola a Corte dei conti

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martedì 23 Ottobre 2018 - 15:51

Nulla osta per il Ministero all'inserimento nel Piano dei nuovi debiti e del prolungamento ventennale, ma la valutazione definitiva spetta alla Corte dei Conti

La prima tappa della trasferta romana è stata positiva.

Non è arrivato un no dagli uffici del Ministero degli Interni in merito alla rimodulazione del Piano di riequilibrio, quanto piuttosto un’apertura tenendo sempre in considerazione che l’ultima parola, per Messina come per gli altri 120 comuni nelle stesse condizioni, spetta alla Corte dei Conti.

Il sindaco, insieme al revisore dei conti Basile ed al ragioniere generale De Leo, ha incontrato il dottore Giancarlo Verde che segue l’istanza dello Stretto sin dagli anni scorsi ed ha più volte incontrato gli ex amministratori.

Ai dirigenti della sezione finanze locali del Ministero degli Interni De Luca ha evidenziato come la massa debitoria, mettendo insieme i debiti accumulati fino al 31 -12 – 2013 (non inclusi nel precedete piano di riequilibrio) e quelli dal 2014 in poi (non ancora inseriti), ammonta a circa 500 milioni di euro.

Ci è’ stato ribadito – spiega De Luca- che per quanto di loro competenza nulla osta all’inserimento dei nuovi debiti (dal 2014 in poi) per circa 38 milioni di euro essendo di competenza della Corte dei Conti della Sicilia la valutazione conclusiva della complessiva credibilità del piano di riequilibrio”.

I dirigenti del Ministero, tenendo in considerazione il fatto che non sono state accantonate le somme previste per questi 3 anni (cioè 89 milioni) ma soltanto 37,

hanno invitato il sindaco ad avviare una interlocuzione preventiva con la Corte dei Conti per avere un quadro di condivisione o non condivisone dell’inserimento nella nuova massa debitoria in quella già censita dal vigente piano di riequilibrio.

In definitiva: tutto dipenderà dalla credibilità e sostenibilità delle azioni che proporremo per finanziare il piano di riequilibrio al fine di ottenere accantonamenti annuali per i prossimi quindici anni per circa 18 milioni di euro per la complessiva somma di circa 270 milioni di euro che vanno individuati con il Salva Messina”

I dirigenti del Ministero hanno inoltre sollecitato l’amministrazione ad approvare la rimodulazione del Piano di riequilibrio entro il 20 novembre, in modo da fare arrivare gli atti entro il 23 al Ministero, così come previsto.

De Luca ha anche postato su facebook la foto della bozza del nuovo Pluriennale

Vogliamo evitare la dichiarazione di dissesto. Con il “Salva Messina” avevamo preventivato la necessità di tagliare i costi correnti per almeno 10 milioni di euro e recuperare la medesima cifra sul fronte della lotta all’evasione. Purtroppo i debiti ATM al 31 dicembre 2013 sono saliti da 32 a 51 MILONI di euro mentre i nuovi debiti ATM prodotti da 2014 in poi sono circa 30 milioni di euro. In definiva: ATM ha debiti complessi per oltre 81 milioni di euro .Gli altri debiti generati dal 2014 in poi dal sistema delle partecipate ammontano ad oltre 10 milioni di euro ma ancora manca il dato definitivo di Messina Ambiente che potrebbe peggiorare questo risultato per altri 5 milioni di euro (mercoledì notte avremo il conto debitoria finale non incluso nel concordato preventivo)”

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