"Se non ci sono margini dichiari il dissesto, non sono sue le colpe". Il sottosegretario agli Interni Candiani ha incontrato il consigliere comunale Bramanti per affrontare le criticità del Comune "Determinante l'interlocuzione con la Corte dei conti ma si resti sui binari"
“Intanto chiariamo una cosa, non c’era alcun incontro con me a Roma insieme al sindaco. Non era in agenda, lui ha incontrato il dirigente che ha seguito in tutti questi anni l’iter del Piano di riequilibrio. Ho letto sulla stampa che avremmo dovuto incontrarci ma non c’era alcuna riunione in tal senso. Resta inteso che sono sempre disponibile ad affrontare queste problematiche”.
Il sottosegretario agli Interni, nonché commissario regionale della Lega Stefano Candiani a Roma ha incontrato il consigliere comunale Dino Bramanti, sia oggi che la scorsa settimana e tra le tematiche affrontate, oltre a quelle legate al futuro del partito in Sicilia c’è la gravissima situazione di un Comune al default. Con il gruppo consiliare della Lega a Messina (il primo in una Città Metropolitana del sud) il confronto è costante, soprattutto sulla situazione critica della città dello Stretto-
Candiani già in occasione della visita a Messina aveva chiarito come, prima di esprimersi, sarebbe stato necessario avere un quadro definitivo della situazione dei conti e del Pluriennale. Nessuna rigidità da parte del governo ma anche nessuna falsa illusione.
“Verde ha suggerito giustamente al sindaco di Messina di interloquire prima con la Corte dei Conti- ci spiega il sottosegretario al telefono– Sono i magistrati contabili che fanno la valutazione finale. Nel caso specifico il Comune deve chiarire se vuol trascinare la situazione ai tempi di secca oppure prendere altre decisioni. Noi, come governo, siamo spettatori, l’unico attore in campo in questo momento è il sindaco, il comune di Messina. Aggiungo anche che De Luca non ha alcuna colpa. E’ ovvio che ha ereditato tutta questa massa passiva, ma non è una sua responsabilità. Ripeto, comprendo la sua determinazione ma attento a non inseguire false sirene pur di uscire dalle secche. Se si deve il dichiarare il dissesto lo faccia, e chi lo ha causato si assumerà le responsabilità conseguenti, anche come prevede la legge”.
Il sottosegretario agli Interni, in sintesi, invita De Luca a non “coprire” le responsabilità dell’ex amministrazione Accorinti se la situazione è drammatica ed a scegliere la strada del dissesto.
“Bisogna restare sui binari. Da parte nostra c’è piena disponibilità ad incontrare l’amministrazione ma De Luca non deve prendersi la responsabilità per scelte che sono state di altri, va fatta chiarezza. C’è grande attenzione da parte nostra e vedremo cosa la Corte dei Conti dirà e cosa emerge dalla ricognizione, ma seguire false sirene, là dove non è possibile, non è opportuno”.
Se la situazione è da dissesto, è la tesi di Candiani, allora chi ha sbagliato politicamente ed amministrativamente paghi (in questo caso gli ex amministratori degli anni precedenti che non potranno più candidarsi e risponderanno anche nelle sedi giudiziarie), ma se si cercano strade che portano all’omesso dissesto o soluzioni non percorribili sul piano economico, la Corte dei Conti prima e il governo poi non farà sconti. L’impressione emersa finora è che in questi anni il Ministero non abbia mai dato risposta definitiva sul Piano di riequilibrio proprio per evitare di bocciarlo, invitando sempre a rimodularlo.
Un’altra via possibile oggi è quella che passa da una decisione prettamente politica su istanza della classe dirigente di Messina (oggi rappresentata nel governo giallo verde) per ottenere da Roma un impegno economico forte così come avvenuto in passato per Catania e Palermo.
La palla è quindi in mano all’amministrazione che, conti alla mano, dovrà prima interloquire con la Corte dei conti per capire se ci sono margini per i nuovi debiti extra Piano di riequilibrio accumulati dal 2014 al 2017 e poi rimodulare il Piano in modo da renderlo sostenibile.
Il tutto entro il 20 novembre…..
Rosaria Brancato
La prova del nove. Il sindaco/padrone esca dalle “secche” e decida cosa fare per il bene di Messina e dei Messinesi. Fuori la verità: Accorinti ha affossato la città oppure quelle di De Luca sono fandonie? Restiamo in attesa!