Seconda Circoscrizione (dopo la Quarta) a dare parere negativo al previsionale di Palazzo Zanca. Non convince la delibera di Mondello sui maggiori poteri ai Quartieri
«Parere negativo». La bocciatura della quinta Circoscrizione, la seconda di fila dopo quella arrivata dalla Quarta, è netta e soprattutto corredata da ben sei pagine di motivazioni. Non un ottimo presagio in vista della “maratona” in consiglio comunale (nel 2009 e nel 2010 i pareri furono sempre positivi). La prima, forse la più importante delle motivazioni, è che nei due anni precedenti «l’amministrazione comunale ha assunto l’impegno, nei confronti delle circoscrizioni cittadine, di destinare una consistente quota delle risorse per la gestione delle manutenzioni di verde pubblico, arredo urbano, reti ed impianti e manutenzioni stradali, pari al 30% delle previsioni capitolari di bilancio, alla diretta gestione e competenza degli enti decentrati. Tuttavia, nonostante per due anni consecutivi detto impegno sia stato firmato dal signor Sindaco e dagli assessori al Bilancio, all’Arredo urbano, alle Manutenzioni ed alla Mobilità, oltre che dai presidenti circoscrizionali, nessuna di quelle previsioni è stata realizzata. E nessuna somma di quelle previste per il generale capitolo delle manutenzioni è stata mai trasmessa alla competenza dei consigli circoscrizionali». Tutto risolto con la delibera dell’assessore al Decentramento, Franco Mondello, che destina proprio quel famoso 30 per cento alle Circoscrizioni? Secondo Alessandro Russo e colleghi no, quell’atto è la conferma «di una tendenza in atto che non prevede un reale ruolo operativo per le circoscrizioni cittadine, poiché persiste nell’individuazione di generici impegni da parte dell’Amministrazione nei confronti delle circoscrizioni, senza tuttavia indicare distintamente e come previsto dalle normative contabili degli Enti Locali i capitoli di bilancio che dovrebbero contenere le risorse per le manutenzioni cittadine da destinare alla libera decisione delle circoscrizioni». Si tratterebbe, dunque, dell’esternazione di una volontà, di un auspicio, «senza nessuna concreta attuazione pratica».
E ancora: «La descrizione che viene tracciata nella Relazione previsionale e programmatica di accompagnamento al Bilancio 2011 delinea un quadro eccessivamente rassicurante e non veritiero delle reali condizioni del Comune di Messina e delle sue esigenze quotidiane; specificamente, quando si afferma che con i previsti saldi di bilancio si assicureranno i servizi essenziali minimi e sufficienti per la cittadinanza, si tratteggia una condizione che non si verificherà mai. Questi saldi nelle migliori delle ipotesi potranno consentire un livello di intervento analogo all’anno 2010: un livello di intervento nell’assicurare i servizi pubblici essenziali assolutamente scarso, deficitario, non degno di una grande città metropolitana. Dal verde pubblico alle manutenzioni stradali; dalla gestione del servizio di mobilità urbana al sistema di gestione dell’igiene cittadina. Nessuno di questi servizi è stato fino ad oggi minimamente sufficiente».
Altro aspetto “chiave”: «Le previsioni di entrata del Bilancio 2011 appaiono assolutamente sopravvalutate rispetto alla reale capacità del Comune di Messina di introitare le rosee poste previste. Specificamente: le alienazioni degli immobili comunali, le somme da reperirsi attraverso gli oneri di urbanizzazione, il recupero dell’evasione fiscale e tributaria, i proventi delle contravvenzioni. Somme iscritte per milioni di euro in entrata del Bilancio 2011 e che sono del tutto scollegate con il reale andamento dei flussi relativi a tali voci». Secondo i consiglieri della V Circoscrizione «non appare in alcun modo chiara l’incidenza del cosiddetto “ecopass” sui saldi del bilancio». Non va meglio su fronte infrastrutture: «L’elenco delle opere pubbliche allegato delinea un quadro infrastrutturale arenatosi nel corso degli anni, e che vede nella V Circoscrizione un’area di numerosi interventi previsti, spesso anche coperti da finanziamento attraverso la Cassa Depositi e Prestiti o il Credito Sportivo, ma che per anni non sono stati avviati».
Continua ad essere eccessiva la spesa corrente (personale, mantenimento degli uffici, ecc.), «il peso dei debiti fuori bilancio riconosciuti o ancora da riconoscere che grava sull’equilibrio pluriennale del bilancio comunale è tale da costituire una insopportabile zavorra» e, infine, «l’ipotesi di percorrere, come è stato fatto fino allo scorso 2010, il legame tra entrate derivanti dalla riscossione degli oneri di urbanizzazione e manutenzioni stradali, è errata, illogica e non rispondente in alcun modo alle esigenze della cittadinanza. Tali previsioni di entrata, infatti, si sono dimostrate eccessivamente valutate e, a metà anno, si è dovuta interrompere l’attività di manutenzione stradale, lasciando la città nelle disperate condizioni stradali che sono riscontrabili. In tale ottica, le previsioni di entrata previste anche per il 2011 dagli oneri di urbanizzazione appaiono, in rapporto al trend storico, sopravvalutate e, di conseguenza, a rischio di incapacità di poter coprire le spese iscritte a bilancio». E quando le entrate non coprono le spese, lo capirebbe anche un bambino, il bilancio non regge più.