Il sindaco per la prima volta esprime forte preoccupazione sullo stato di salute delle casse del Comune, puntando il dito contro i debiti fuori bilancio. Che secondo una recente deliberazione della Corte dei Conti ammontano a 31 milioni di euro
Il rischio default non è più così lontano. Da anni si parla di Comune sull’orlo del dissesto finanziario. Forse oggi ci siamo molto più vicini che in passato. E le dichiarazioni rese stamattina dal sindaco Buzzanca, a margine della presentazione dlel’iniziativa “Riciclo solidale pro alluvionati”, che si terrà dall’8 dicembre a piazza Cairoli, non fanno che confermarlo: «Il Comune di Messina sta attraversando, dal punto di vista economico, uno dei momenti più drammatici della sua storia e, nei prossimi giorni al termine di un’analisi dettagliata sulla spesa che si sta effettuando, sarà dato un ampio resoconto della situazione, specie per i debiti fuori bilancio che dal 1994 hanno appesantito i conti di palazzo Zanca».
Parole forti, che fanno riflettere, specie se si considera che solo pochi giorni fa il consiglio comunale ha approvato una manovra di riequilibrio di bilancio retta miracolosamente in piedi da un’attestazione del ragioniere generale secondo cui entro la fine dell’anno (cioè entro meno di un mese) verranno accertate tutte le entrate previste. Se pensiamo che al 25 ottobre il disavanzo di amministrazione tra entrate previste ed entrate accertate era di 53 milioni di euro, si intuisce quanto pesante sia la responsabilità che il ragioniere generale Coglitore si è assunto, insieme a quella dei revisori dei conti, che hanno apposto il proprio visto sulla manovra di riequilibrio, dopo che pochi giorni prima avevano dato parere non favorevole.
In una delle ultime riunioni di Giunta Buzzanca aveva delineato gli indirizzi della politica finanziaria di palazzo Zanca (nominando anche una “task force” composta proprio da Coglitore, il segretario generale Alligo e due esperti esterni, Dario Latella e Marcello Scurria). Un Comune che deve fare i conti con un decremento di bilancio, nei trasferimenti di Stato e Regione, di circa 18 milioni di euro ma che soprattutto deve far fronte a criticità emerse, ancora una volta, da una recentissima deliberazione della Corte dei Conti. Questi i dati più preoccupanti: dal piano di dismissione degli immobili sono arrivati solo 2,5 milioni rispetto ai 25 previsti; i debiti fuori bilancio ammontano a circa 31,2 milioni (ma c’è chi dice che siano aumentati); rispetto al 2009 il disavanzo di parte corrente è passato da -5,5 milioni a -31,1 milioni (!).
«Da tre anni – sostiene Buzzanca – il Comune è impegnato in un rigido progetto economico-finanziario di riduzione della spesa che è stata portata ad oggi a 528 milioni di euro, consentendo di essere, all’interno del patto di Stabilità, varato dal Governo. La manovra, per aggiustare i conti pubblici, definita a fine estate appesantisce ulteriormente bilanci comunali e regionali già allo stremo, che costringono Regioni ed enti locali a una stretta finanziaria assai penosa. La finanziaria ha chiesto ai comuni di ridurre eventuali sprechi e di recuperare risorse in modo innovativo, anche attraverso i programmi europei. Di notevole rilievo poi le novità per comuni e province contenute nella seconda manovra correttiva. La situazione si colloca in uno scenario internazionale caratterizzato da una grave crisi economica, con evidenti ricadute sul piano sociale, in termini di deterioramento degli indicatori di occupazione, produzione e consumo e con le continue e graduali riduzioni di trasferimenti determinati nei confronti delle Autonomie Locali manifestatisi con tutta la loro pesantezza, anche sul Comune di Messina». Un copione già recitato, più volte, dall’assessore alle Finanze Orazio Miloro. Ma dire che questo «momento drammatico», per dirla con Buzzanca, sia figlio solo di fattori esterni sarebbe una colossale bugia. Dire che è difficile uscirne, invece, è una preoccupante verità.
perchè signò sinnaco, assessori, capo del wc ed esperti più o meno a titolo gratuito non si mettono davanti alle chiese a chiedere l’elemosina o ai semafori a vendere fazzolettini di carta?
Per ripianare i debiti fuori e/o dentro bilancio, io in economia sono ignorante ma una cosa la capisco, bisogna risparmiare e fare le spese oculate, coscienziose e se proprio sono necessarie, giusto?
Allora nn mi spiego l’acquisto della nuova auto di rappresentanza del sindaco una Audi che penso meno di € 50.000,00 non costi, era proprio necessaria? Diceva un vecchio detto: 100 lire a nesciri + 100 lire a trasiri fannu 200 lire…
Se mi sbaglio scusatemi, tanti saluti ed alla prossima spesa utile e necessaria……
non capisco come i soliti politici ci tengano così tanto a fare figure meschine. e’ tempo di cambiamenti, sarebbe necessario rispondere delle proprie malefatte e/o negligenze.basta con i ricandidati a tempo illimitato.
gli organi statali di controllo, cosa fanno?
non si può ridurre così la città. la politica è un incarico non un lavoro a tempo indeterminato e quindi riservato solo a pochi “scelti”.
TRA BUGIE E VERITA’ sembra, a leggere questo articolo, che non si parli della Città Italiana tra le ultime in classifica nazionale da oltre trenta anni! Poichè la verità è questa, il resto è bugia!
Il Sindaco chiarisca e se ci sono responsabilità faccia nomi e cognomi e denunci alla Corte dei Conti i responsabili della creazione di debiti fuori bilancio, altrimenti citando l’anno 1994 in poi rischia una querela dagli amministratori del tempo!
Chiarisca quindi e in fretta quello che ritiene utile fare sapere alla Città ma guardi piuttosto alla disamministrazione che ha prodotto non gestendo le entrate ed il patrimonio e continuando a tenere un livello di spesa corrente non compatibile con le entratte effettivamente realizzate.
L’Amministrazione Providenti (’94/’98) conserva le lettere delle diverse ispezioni contabili a cui fu sottoposta con le note che attestano il risanamento prodotto nei conti dell’Ente.
Chiarisca Dott. Buzzanca! Grazie.
Dott. Luigi Beninati ex Assessore alle Finanze ’94/’98
Finalmente il prof.Monti dice la cruda verità ad Alfano e Bersani,che rimangono impietriti,verità che il nababbo Silvio Berlusconi e il suo mentore Tremonti hanno nascosto anche a loro,siamo finanziariamente messi molto molto peggio della Grecia,uno solo è il motivo: NON VOGLIAMO PAGARE L’IMMENSO DEBITO PUBBLICO DI 2000 MLD DI EURO,PUR AVENDO UN PATRIMONIO PERSONALE DI 13000 MLD.La nostra Sicilia è già fallita,i messinesi non sanno per esempio che la FORMAZIONE PROFESSIONALE non percepisce lo stipendio da mesi,le manifestazioni di protesta non sono eclatanti perchè moltissimi formatori sono il frutto del voto di scambio fra sindacati e politica,che per adesso riescono a zittire.I prossimi saranno i forestali poi toccherà ai regionali.Pagare il debito pubblico significherà cambiare il nostro stile di vita,niente ragazzi che studiano per il grande fratello o riscaldare sedie nel posto di lavoro pubblico o consulenti e forestali inutili.Saremo costretti a ritornare alla terra e custodire il territorio,le nostre uniche ricchezze,insomma diventare un po tedeschi o veneti.Sarà molto dura perchè abbiamo viziato figli e nipoti.
Luigi Beninati rivendica con orgoglio,fino a minacciare querele,i conti in ordine della sindacatura Provvidenti,siamo nel 1994 fino al 1998,fu il tempo degli uomini della società civile in politica,nel pieno della bufera tangentopoli che travolse la classe politica dominante.Questo tempo si prolungò con Leonardi,che possiamo definire un ibrido,un pò società civile e un pò società politica,poi il tempo dei commissari regionali,dei quali nessuno ricorda i nomi,frutto di ignoti supportati da avvocati bravi nella ricerca di garbugli giuridici,aiutati da una legislazione da quarto mondo,altro che patria del diritto.Infine di nuovo uomini politici di carriera come Genovese e Buzzanca,il primo addirittura rampollo di una grande famiglia politica.Il risultato di questo quindicennio è il fallimento finanziario del Comune e dell’ATM,una città sporca da fare schifo ed una MessinAmbiente che inghiotte i nostri soldi,un territorio massacrato da una montagna di cemento armato,zero opere di urbanizzazione,evasione dei tributi di ogni tipo,la malavita che aggredisce l’economia sana,i giovani messinesi bulli che nessuno riesce a prendere a calci nel sedere.Tutti hanno in comune la giustificazione,sono come gli studenti di oggi,che hannno sempre una scusa per i loro insegnanti.La verità è che non aprono nemmeno i libri favoriti dall’apatia dei giovani genitori,una volta sarebbero stati presi a calci in cu** davanti ai loro professori.
Non è venuto il momento dei calci in cu** ai politici di oggi?
DA TEMPO SI CHIEDE CHIAREZZA.NEL 2008 IL GIORNALISTA DR. LICIO d’AMICO, DEFINENDO STUCCHEVOLE LA DIATRIBIA FRA IL SOTTOSCRITTO ED IL COMMISSARIA DR. GASPARE SINATRA, CHIESE A QUST’ULTMO CON UN ARTICOLO PUBBLICATO SULLA gAZZETTA DI “FARE CHIAREZZA SUI CONTI DEL COMUNE. IL DR. SINATRA PARTIì DA MESSINA SENZA FARE I CONTI ED IL DR. DìAMICO ANCOIRA ASPETTA. fORSE SE I CONTI FOSSERO STATI FATTI, SAREBBE STATO èPSSIBILE INTERVENIRE CON CORRETTIVI E RISTABILIRE LA LEGALITA’ DELLA GESTIONE ED OGGI NON SAREMMO A QUESTO PUNTO. UN DATO è CERTO, IL CONTO CONSUNTIVO DEL 1999 HA CHIUSO CON UN FONDO DI CASSA LIQUIDO ED ESIGIBILE DEPOSITATO PRESSO IL TESORIERE DI OLTRE 67 MILIARDI DI LIRE. DAL 2000 TALE DISPONIBILITà ANDò, NEGLI SCEMANDO AL PUNTOI DI COSTRINGERE IL cOMUNE A VIVERO FACENDO RICORSO ALLE “ANTICIPAZIONI DI TESORERIA AL PUNTO DI DIVENTARE UNA NECESSIYà STRUTTURALE. ED ALLORA COSA è SUCCESSO DAL 2000 IN POI? PERCHè IL DR: SINATRA NON ADERI’ ALLA RICHIESTA DEL DR. lUCIO D’AMICO? PERCHè IN QUESTI IL PROBLEMA NON è STATO AFFRONTATO?
Caro Beninati, armati di carta e penna e denuncia tutto quello che affermi e che documenti alla Magistratura!
se ci sono tanti debiti,perchè non manda a casa tutti i consulenti ed esperti pagati dal comune e comincia a camminare in tram come tutti i messinesi invece di andare i giro con L’Audi ed autista???sig,sinnacu cia cuntassi a nautru..
Sono partiti più ms. x errore uno basta. Scusate
Erronea duplicazione di mess. Vedere quello rimasto in pubblicaz.
Caro Carmelo, in quello che ha dichiarato il Sindaco non ci sono elementi che giustifichino altre denunce se non quelle pubbliche! Spetta a lui fare chiarezza e dire chiaramente dove, secondo lui, si annidano le responsabilità, essere così generici non serve a nulla. Piuttosto è tempo che i Partiti, le Parti Sociali ed i maggiorenti messinesi si riuniscano con urgenza per intestarsi il futuro della Città fortemente minato dall’ormai prossimo accertamento di dissesto economico.
Credo che non ci sia tempo da perdere e che sia necessario costruire un minimo di speranza per il futuro e per tentare di evitare che, tra non molto, finiscano senza stipendio centinaia di lavoratori e senza servizi la Città. La situazione è grave non è tempo di sterili polemiche ci vuole un sussulto di reazione positiva della politica con la P maiuscola, ma subito!!!
…Vuoi vedere che alla fine la colpa sarà dei “comunisti”…?
MAI di chi governa e di chi ha governato questa città (questa regione, questa nazione)negli ultimi anni…
E’ fin troppo facile addossare sulle amministrazioni che l’hanno preceduta le proprie responsabilità, mi auguro che il messinese (e anche la Magistratura per la sua parte) – alla fine si svegli dal suo letargo – e mandi a casa al più presto questa masnada di incompetenti.
..O magari cercando di (ri)valutare meglio il nostro immenso patrimonio di beni culturali???
Oltre Pompei che cade letteralmente a pezzi, i nostri parchi archeologici fanno schifo per quanto sono sporchi e poco curati.
Ma picchi non ti nni vai, farii cchiu figura e ti pripari pi Nazionali, si non canciunu a leggi elettorali. Si a canciunu fossi pigghi u to votu e chiddu i to mugghieri e di Ruggeri, fossi.