Cgil, Uil e Fials contestano al sovrintendente Saija un comportamento antisindacale e discriminatorio e chiedono l'intervento della Regione. Il deputato Pd Franco Rinaldi alza il tiro e invita l'assessore regionale Michela Stancheris ad inviare un commissario ad acta al Vittorio Emanuele. L'Ente continua ad essere al centro della burrasca.
Il Teatro Vittorio Emanuele continua ad essere al centro della bufera.
Cgil, Uil e Fials, il deputato regionale Rinaldi, i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo hanno acceso riflettori che richiedono l’intervento della Regione e degli assessorati competenti, oltre che del sindaco stesso (vedi articolo allegato).
Se il deputato regionale Pd Franco Rinaldi torna a chiedere un intervento urgente di vigilanza all’assessore regionale Michela Stancheris, ipotizzando anche un commissariamento, i rappresentanti sindacali Cgil-Uil- Fials Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo e Carmelo Tavilla, si rivolgono sia alla Stancheris che alla collega di giunta Patrizia Valenti per contestare al sovrintendente un comportamento antisindacale.
Nel mirino di sindacati ed esponenti politici le decisioni del sovrintendente Antonino Saija (nominato in estate e vicinissimo all’Udc), in particolare l’ormai noto regolamento per gli incarichi esterni e l’aver scelto di applicare ai dipendenti non più il contratto nazionale di lavoro per i dipendenti dei teatri lirici e sinfonici ma il contratto regionale. Ma andiamo per ordine.
La nota di SLC-CGIL- UILCOM-UIL – FIALS segue le precedenti proteste su alcuni punti dolenti del regolamento e che riguardano le maestranze. Il documento di protesta inviato al governatore Crocetta, agli assessori regionali Patrizia Valenti e Michela Stancheris, al Cda e al sindaco, interessa invece i dipendenti dell’Ente che in seguito ad una recente decisione del sovrintendente, sono transitati dal contratto nazionale di lavoro per il settore teatri a quello regionale, con una serie di conseguenze non di poco conto. Da sottolineare che al Bellini di Catania, così come fino a ieri anche a Messina, è applicato il CCNL per i dipendenti dei teatri lirici e sinfonici, che individua le specificità professionali del settore.
“Con improvvisa solerzia il Sovrintendente ha invece deciso di applicare per i dipendenti il Contratto di Lavoro dei dipendenti Regionali, senza che ad oggi, dopo ben 14 anni dall’emanazione della Legge Regionale n.10 siano stati attivati tutti i passaggi previsti- scrivono Giuseppe e Antonio Di Guardo e Carmelo Tavilla- Tale decisione, che discrimina i lavoratori messinesi daii loro colleghi operanti nel resto dell’isola, viene attuata dal Sovrintendente attraverso un atto d’imperio che consiste nel repentino ed arbitrario disconoscimento delle Organizzazioni Sindacali finora trattanti, oltre che nella sottrazione del diritto di tutela e rappresentanza dei lavoratori stessi. Il Sovrintendente si è arrogato il potere di decidere quale C.C.N.L. applicare, dimenticando che tale scelta non rientra nelle proprie prerogative, preso atto che l’art.13 dello Statuto dell’Ente attribuisce al C.d.A. la facoltà di deliberare sul trattamento economico e giuridico del personale. L’inopinata decisione del Sovrintendente è del tutto illegittima”.
I sindacati sottolineano come la differenza tra i due contratti sia rilevante sul piano sostanziale, anche perché è evidente che il personale che opera in un Teatro ha mansioni, inquadramenti ed orari ben diversi da un dipendente di un Ente di diverso genere. “ I lavoratori del Teatro Vittorio Emanuele, vengono privati del diritto ad essere rappresentati dalle Organizzazioni Sindacali a cui hanno conferito mandato, mentre per loro vengono chiamati a siglare accordi altre categorie prive di alcun diritto alla rappresentanza e non riconosciute per delega, dalle stesse maestranze. Ciò di fatto rende non solo nulli gli accordi che l’Ente si affretta a sottoscrivere, ma di conseguenza espone lo stesso Teatro ai danni che questi patti potrebbero produrre”. Cgil, Uil e Fials chiedono quindi un incontro con gli assessori regionali Valenti e Stancheris e diffidano l’Ente Teatro dal continuare “a compiere atti di natura palesemente antisindacali e discriminatori”.
E se i sindacati affondano il colpo non è da meno il deputato regionale Pd Franco Rinaldi, che già la scorsa settimana aveva presentato una prima interrogazione alla Stancheris in merito al regolamento, invitando l’assessore regionale a vigilare su possibili forme di penalizzazione per maestranze ed orchestrali.
Oggi Rinaldi rincara la dose chiedendo ipotizzando anche un commissariamento.
“L'atteggiamento del CDA del Teatro Vittorio Emanuele- scrive il deputato- incurante delle rimostranze di orchestrali, maestranze e rappresentanti istituzionali, non può più consentire o accettare lentezze nel controllo da parte della Regione. Ad esclusiva tutela di chi in questi anni col proprio lavoro ha tenuto alto il buon nome dell'Ente messinese, chiedo all'Assessore Stancheris la nomina di un Commissario ad Acta con l’incarico di ispezionare, valutare ed assicurare la legittimità e l’efficacia del regolamento proposto, controllando inoltre, tutti i provvedimenti adottati e/o da adottare dal neo CDA e dai vertici dell’Ente, inerenti il trattamento economico del personale ed il suo avanzamento di carriera”.
Già il 15 ottobre l’esponente del Pd aveva richiesto alla Stancheris quali misure correttive intendesse prendere per “ricondurre le scelte gestionali ed il regolamento al vaglio del Cda su basi e norme di buon senso rispettose dei criteri di trasparenza ed a salvaguardia dei livelli occupazionali”.
Secondo Rinaldi l’iter per l’adozione del regolamento contestato sta procedendo nonostante le proteste di orchestrali e maestranze, dei Consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, dei due consiglieri del Cda Totò D’Urso e Laura.
“Le professionalità acquisite dalle maestranze ed il riconosciuto livello di eccellenza degli orchestrali portano ad evidenziare le palesi convenienze nell’attuare criteri di salvaguardia dei livelli occupazionali. Chiedo quindi all’assessore regionale, al fine di diradare le ombre che gravano sull’attività svolta dal CDA del Teatro in ordine all’elaborazione del regolamento, di nominare immediatamente un Commissario ad Acta, scongiurando definitivamente anche l’ulteriore ipotesi discriminatoria del mancato avanzamento di carriera e dell’eventuale perdita di chance per i lavoratori, maestranze ed orchestral”.
Rosaria Brancato