L'Orsa ad Accorinti: "Fai valere il tuo peso con l'Authority o esci dal Comitato portuale"

L’Orsa ad Accorinti: “Fai valere il tuo peso con l’Authority o esci dal Comitato portuale”

Rosaria Brancato

L’Orsa ad Accorinti: “Fai valere il tuo peso con l’Authority o esci dal Comitato portuale”

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sabato 27 Settembre 2014 - 22:23

Il mare trasformato da risorsa in problema, è stato questo il punto di partenza del dibattito organizzato da Orsa, Cub, Casa Rossa, Pdci e Prc al Comune. Riflettori accesi sui punti caldi: "Il sindaco decida se far pesare la sua autorevolezza nei confronti di un'Autorità portuale che sembra fare gli interessi dei privati o meno. Chiediamo che venga istituita una commissione d'inchiesta sui ritardi per la consegna della seconda invasatura".

“Il sindaco ci dica se vuol continuare ad andare a braccetto con questa Autorità portuale che fa gli interessi dei privati o vuol cominciare a battere i pugni e far pesare la sua autorevolezza anche a Roma, al ministero”.

A sintetizzare il messaggio del dibattito organizzato al Comune da Orsa, Cub, Casa Rossa, Pdci, Prc, è stato Mariano Massaro che, numeri e documenti alla mano, ha snocciolato i motivi che dovrebbero spingere la giunta a “battere un colpo” e decidere quale comportamento assumere all’interno del Comitato portuale. In gioco c’è la continuità territoriale nello Stretto, centinaia di posti di lavoro e il diritto alla mobilità. Se l’arbitro o uno dei guardalinee ha “simpatie” per una delle squadre del torneo, il gioco si fa più duro e anche le probabilità di un pareggio si riducono al lumicino.

Ad introdurre i lavori del dibattito è stato il consigliere comunale Gino Sturniolo con una disamina ad ampio raggio delle tematiche legate al rapporto col mare che a Messina si è trasformato da risorsa in problema: “Non esiste un mercato della portualità. Abbiamo un’Autorità portuale che fa “regali” ai privati in vario modo, anche attraverso project financing ed è guidata da nominati. Il Comitato portuale è in mano agli armatori attraverso un sistema elettorale molto singolare in base al quale i candidati si scelgono gli elettori. Infine stiamo a discutere in modo campanilistico sul futuro dell’Authority senza mai chiederci se fino ad oggi davvero ha mai fatto gli interessi del territorio”.

Il quadro attuale è dei più allarmanti: da ottobre Bluferries lascia il porto storico e annuncia tagli occupazionali, da fine dicembre finisce l’ennesima proroga per i collegamenti ex Metromare, l’attracco a sud è ancora in fase emergenziale in attesa della realizzazione di un porto di Tremestieri che potrebbero vedere i nostri pronipoti, il bando per i collegamenti nello Stretto è andato deserto, lo stesso dicasi per il Terminal di Tremestieri, tutte le ordinanze anti-tir sono finite davanti al Tar. Pensare di risolvere una simile situazione con pannicelli caldi o limitarsi a credere alle promesse prese a Roma è da ingenui.

“Le ordinanze anti-tir si sono rivelate un boomerang- fa notare Massaro- col risultato che il vettore pubblico ha lasciato il porto storico ed è stato ristabilito il monopolio dei privati. Un sindaco deve dimostrare autorevolezza nelle scelte, sia al Ministero che nei confronti dell’Autorità portuale. Non può essere il privato a garantire la continuità territoriale, e un sindaco quando va a Roma deve imporre che una nave del vettore pubblico, se è il caso, per garantire quella continuità ai pendolari, viaggi anche senza un’auto a bordo o con due passeggeri”. Massaro ha poi sottolineato che nel Comitato portuale gli armatori si scelgano sia i candidati a rappresentare i lavoratori che gli elettori, presentando, al momento delle elezioni, gli uni e gli altri. “Così a rappresentare i lavoratori non ci sono portuali ma due dirigenti Tiziano Minuti e Vincenzo Caminiti, eletti da un elenco di votanti scelti dalle stesse aziende”. Il sindacalista dell’Orsa ha poi riportato quanto scritto dall’antitrust a proposito del bando per il terminal di Tremestieri, andato deserto anche perché prevedeva che i costi del dragaggio gravassero sulle società, rendendo la gara non appetibile ed infatti nessuno ha partecipato.

“Per non parlare di quel 33% d’incremento del biglietto richiesto dalle società per quanti traghettano a Tremestieri, sostenendo che è legato all’utilizzo di più carburante, ma che è rimasto invariato anche per i mezzi che, causa deroghe, hanno usato la Rada o il porto. La verità è che i soldi pubblici gestiti dall’Autorità portuale sono stati gestiti male e il sindaco deve fare delle scelte nette”.

Enzo Bertuccelli, Rifondazione comunista, ha focalizzato l’attenzione su alcune anomalie del Prp e sulle somme spese dall’Autorità portuale per il molo Norimberga “lavori di ampliamento che hanno reso impossibile l’utilizzo della banchina per le Ferrovie. Ormai possiamo parlare più che di punto franco di Punto Franza….”.

Tornerà alla carica sulla vicenda Autorità portuale con un nuovo ordine del giorno il consigliere comunale Pd Daniele Zuccarello: “Il mare da risorsa è diventato tesoro per pochi privati. Sono preoccupato, mi chiedo come possiamo, con questa Autorità portuale che ha fatto passare tre anni per consegnare un’invasatura, pensare di veder completato il porto in tempi normali. Sui rinvii e sui ritardi è arrivato il momento di istituire una commissione d’inchiesta che accerti le responsabilità. Sono preoccupato, perché quando il sindaco ha emesso un’ordinanza anti-tir questa Autorità portuale ha presentato un ricorso al Tar a supporto dei privati” e rivolgendosi al sindaco che seguiva i lavori ha concluso: “A mio giudizio hai tre alternative: o ti fai valere nei confronti dell’Authority, o chiedi le dimissioni di chi ha gestito così finora, o ti dimetti dal Comitato portuale come segnale forte”.

Accorinti a proposito degli interventi si è detto “Pronto a cambiare idea, ma su Bluferries non possiamo usare due pesi e due misure e dire che se Cartour minaccia licenziamenti è ricatto e se lo fa Bluferries no. Stiamo cercando soluzioni per i pendolari pensiamo di chiedere deroghe per farli salire a bordo dei traghetti che trasportano i treni. Noi pretendiamo che venga garantita la continuità territoriale dal governo. Come amministrazione stiamo predisponendo un piano di mobilità per lo Stretto che presenteremo a breve”.

A riportare la discussione sul punto dell’Autorità portuale ha pensato la consigliera comunale Nina Lo Presti “Finora le autorità portuali hanno rappresentato solo 24 paradisi economici per presidenti, segretari generali, consulenti. Sono il cimitero degli elefanti trombati della politica, in barba ai requisiti di competenza richiesti. Cosa ha rappresentato l’Authority per Messina? Illegittima sottrazione del territorio per il quale paghiamo un canone di concessione e un Prp approvato senza che gli organi elettivi della città abbiano potuto dibatterne. Dietro il Prp si nasconde l’ennesima speculazione edilizia che gioverà ai soliti noti e sottrarrà altro mare alla città. Il sindaco continua a partecipare ad iniziative con un copione sempre uguale che prevede un intervento a suo piacere, poi il ripasso della biografia e se qualcuno lo interrompe si inalbera. Noi un’idea sullo sviluppo della città l’abbiamo ed è precisa e chiara ma forse lui no”.

Ed è proprio sulla mancanza di partecipazione, che doveva essereuno dei punti cardine di questa giunta che ha posto l’accento Michele Barresi, Orsa, nel concludere i lavori. “Apprendiamo adesso dal sindaco che l’amministrazione sta predisponendo un piano di mobilità nello Stretto che a breve presenterà alla città, in barba a qualsiasi forma di partecipazione. Del resto finora non ha mai ascoltato i suggerimenti ed i consigli che gli abbiamo fornito in questo anno, incappando in errori. Tralasciamo la flotta comunale, ma ad esempio, lo avevamo avvisato ad ottobre che i tempi indicati dall’Authority sulla consegna dell’invasatura a dicembre non sarebbero stati rispettati. L’abbiamo avvisato che a fine 2013 scadeva il servizio ex Metromare ed invece siamo arrivati a ridosso di fine dicembre per ottenere solo una proroga raffazzonata. L’abbiamo avvisato dei rischi di bandi che sarebbero andati deserti e lui ha preferito contattare società che invece che aliscafi avevano scialuppe di salvataggio e infatti non hanno presentato offerte, l’abbiamo avvisato in tempo anche per Bluferries. A questo punto ci rendiamo conto che pensa di avere le idee chiare e non gli interessano i nostri consigli. Ma visti i risultati finora ottenuti c’è da chiedersi con chi si confronta su queste tematiche”.

Rosaria Brancato

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