L’assessore alle Risorse del Mare ricorda che tutti gli enti locali hanno manifestato la netta opposizione a qualsiasi ipotesi di riduzione dell’offerta e sottolinea l’importanza del documento firmato dall’Anci regionale. Comune al lavoro per ottenere un tavolo di confronto a Messina
Non si fa attendere la risposta dell’amministrazione comunale alle parole del sottosegretario al Ministero dei Trasporti, Umberto De Caro, che ha confermato l’ipotesi della rottura di carico per i treni a Messina e Villa San Giovanni. A parlare è l’assessore alle Risorse del Mare, Sebastiano Pino, che vuole spegnere l’allarme e assicurare che il Comune lavora per affrontare la questione.
“Ferrovie dello Stato Italiane, attraverso il suo massimo esponente – ricorda Pino – ha dichiarato che il piano presentato alle organizzazioni sindacali il 2 febbraio è stato ritirato. Ciò è stato possibile grazie alla forte mobilitazione culminata nella manifestazione del 14 febbraio scorso, alla quale, anche a seguito dell’appello del sindaco di Messina, Renato Accorinti, hanno partecipato numerosissimi sindaci della provincia di Messina e la vicepresidente della Regione Siciliana”.
Visto che il Ministero assicura che il piano dovrà essere condiviso con gli enti locali, Pino ricorda che “tutte le Amministrazioni presenti, compresa la vicepresidente della Regione, hanno non solo manifestato la netta opposizione a qualsiasi ipotesi di riduzione dell’offerta di treni e navi, ma hanno anche richiesto con forza un piano di investimenti e di perequazione infrastrutturale”.
E mentre per alcuni quella dell’Anci regionale a Messina è stata solo passerella, secondo l’assessore Pino è invece un fatto storico, perché “nell’importante documento dell’Anci regionale si chiedono con forza investimenti nel settore ferroviario per avere servizi moderni, riconoscendo a Messina un ruolo strategico di Porta ferroviaria della Sicilia”.
Tra conferme e smentite, l’obiettivo deve essere quello di fare chiarezza una volta per tutte. Per questo, “l’amministrazione comunale – conclude Pino – sta lavorando per ottenere un tavolo istituzionale di confronto con tutte le parti interessate, Ministero, Regione, Trenitalia e Rfi, da tenersi a Messina al più presto possibile”.
raccogliete i frutti di 50 anni di scialo, ma a pagare sono sempre i cittadini e gli utenti
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Tutti chi? Anche i Lombardi, gli Emiliani, i Toscani, i Campani, etc. etc.? Finiamola di crederci il sale della terra e utilizziamo argomenti seri inserendoli in una progettualità a livello quantomeno multiregionale!
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ma smettetela ridicoli compresi i sindacati….ormai bisogna pensare a come facilitare i passeggeri nel loro trasbordo verso il Continente (ahahahahahah)con i mezzi veloci , mantenere almeno i posti di lavoro….abbiamo i xxxxxxxxxxxx delle “poesie” che state recitando ….bastaaaaaaaaa ,come la fine che avete fatto fare all’Aeroporto dello stretto….ridicoliiiiiiiiiiipensate a cose serie. Ormai ricordatevi che le “carrozze dei Treni i cosidetti intercyty giorno ( quelli moderni, non i carri bestiame che abbiamo in Sicilia) non possono “spezzarsi” e allora di cosa parlate ? solo per prendere per i fondelli i cittadini…ridicoliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
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la rabbia dovrebbe essere solo degli utenti, specialmente quelli che vanno a Roma o più a nord
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https://www.youtube.com/watch?v=dbWrZ6bkrr8#t=83
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Bravo ! complimenti per il commento poetico.
Per chi non ha il tempo di farlo, il link suggerito da D’Agostino rinvia a Tenco che così canta:
no, no, non credere,no, non metterti a sognare
lontane isole che non esistono
non devi credere,ma se vuoi amare l’amore
tu,…non gli chiedere quello che non può dare
Ragazzo mio, un giorno sentirai dir dalla gente
che al mondo stanno bene solo quelli che passano la vita a non far niente
no,no,non credere no,
non essere anche tu un acchiappanuvole che sogna di arrivare
non devi credere, no, no, no non invidiare
chi vive lottando invano col mondo di domani
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Parole al vento, ad uso degli stupidi e degli ingenui.
Ormai è già tutto deciso.
I tagli sono già stati messi a bilancio dalle ferrovie.
L’unica possibilità è che la Regione si accolli tutte le spese.
Altrimenti…pedalare!!!!!!!!!!!!
George
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