Continuità territoriale, il bacino dello Stretto è realtà

Continuità territoriale, il bacino dello Stretto è realtà

Redazione

Continuità territoriale, il bacino dello Stretto è realtà

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mercoledì 18 Agosto 2021 - 10:20

Ipotizzato un sistema di trasporto pubblico locale integrato con un biglietto urbano unico, valevole per le corse in entrambe le città dello Stretto

La Giunta regionale della Calabria ha ufficializzato ieri l’avvio del Bacino dell’Area dello Stretto, in sinergia con la Sicilia, per la continuità territoriale marittima e aerea.
Un presidio che potrebbe arginare il terrificante isolamento dei territori metropolitani dirimpettai di Reggio Calabria e Messina.

Da Bagnara a Santo Stefano

L’esecutivo ha preso atto della recente deliberazione del Comitato d’indirizzo e coordinamento dell’Area integrata dello Stretto.
Il Comitato ha approvato le «determinazioni e indicazioni per l’istituzione dell’Ente di governo del bacino territoriale ottimale dell’Area integrata dello Stretto».

Sul versante reggino, è interessato il territorio costiero che si estende da Bagnara a Motta San Giovanni, inclusi i Comuni dell’entroterra, fino a Santo Stefano d’Aspromonte.

Eccezione alla legge sul tpl

Al di là del Comitato, la decisione nasce però dalla legge regionale numero 35 del 2015 che istituisce il bacino regionale unico del tpl (il trasporto unico locale). L’articolo 14 prevede una possibile eccezione nell’istituzione di un bacino specifico per l’Area integrata dello Stretto.

Biglietto unico urbano alle porte

Gli amministratori delle due Regioni hanno immaginato un’offerta di trasporto unitaria, con un’unica programmazione e un unico sistema tariffario.

Un bus Atm, pilastro del futuro tpl integrato urbano

Quel che ci vuole per un imminente «sistema di mobilità integrato, con caratteristiche urbane, tra le due città metropolitane dello Stretto».

Calabria e Sicilia hanno avviato la concreta attuazione della norma il primo marzo 2019, con la sottoscrizione di uno specifico accordo.
Regione Siciliana, Regione Calabria, MetroCity di Messina e Reggio e Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell’Area dello Stretto i sottoscrittori.
L’intesa è stata poi ratificata con la legge regionale numero 12 del 7 maggio 2019.

L’accordo prevede una successiva convenzione tra gli Enti coinvolti. Le due Regioni esprimeranno a turno – con alternanza biennale – il presidente dell’Ente di governo.

Sulla programmazione dei servizi locali si esprimono assemblee territoriali presiedute dai sindaci metropolitani, cui partecipano i Comuni coinvolti. L’intesa prevede la possibile costituzione di un’Agenzia per curare l’affidamento e l’esecuzione dei contratti di servizio. Sempre all’Agenzia toccherebbe gestire reti, impianti e altre dotazioni patrimoniali.

Deleghe in vista?

Per l’assessore regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo siamo davanti a un «ulteriore passo avanti verso il concreto avvio del bacino interregionale del trasporto pubblico locale dello Stretto».
Ossia, il «primo esempio in Italia di bacino che coinvolge i territori di più regioni e che, nelle ambizioni degli enti coinvolti, punta anche a ottenere importanti deleghe dallo Stato in materia di continuità territoriale marittima e aerea».

da sx: gli assessori regionali ai Trasporti delle Regioni
Calabria (Domenica Catalfamo) e Sicilia (Marco Falcone)

«Il percorso – sottolinea l’assessore – è stato pienamente condiviso con la Regione Siciliana ed è frutto di una stretta collaborazione con l’assessore ai Trasporti Marco Falcone. C’è piena condivisione anche con le Città metropolitane di Messina e Reggio Calabria e, quindi – evidenzia la Catalfamo -, ci sono tutti i presupposti per concertare le successive fasi, che consentiranno l’effettiva operatività del soggetto unico a cui spetta il governo dei trasporti nell’area dello Stretto.

Niente costi ulteriori

Bisogna poi considerare adeguatamente l’utilizzo di personale interno e l’importante ruolo che assumerà la Conferenza per il coordinamento delle politiche nell’Area dello Stretto.
Alla luce di questo, «è prevedibile che tale soggetto possa funzionare senza ulteriori oneri finanziari». Target che si centrerebbe «trasferendo una quota parte di risorse a oggi destinate all’Ente di governo regionale, in proporzione ai servizi di competenza».

Atam e Atm in prima fila

«Anche per l’eventuale costituzione dell’Agenzia sarà opportuno procedere secondo la stessa direttrice» afferma l’assessore Domenica Catalfamo. E cioè «valorizzando prioritariamente il patrimonio di competenze già disponibile presso le società partecipate pubbliche, a partire dall’Atam, l’azienda di trasporti per l’Area metropolitana reggina e dall’Atm messinese».

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Un commento

  1. per essere perfetto dovrebbe scomparire messina

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