L'assessore è al lavoro sul decreto da firmare entro il 15 febbraio ma il deputato forzista gli ricorda l'ordine del giorno che vincola i beni donati al Piemonte. Se non viene recepito i rischi sono numerosi (oltre alla beffa...)
-34 giorni allo scadere del termine per il decreto Irccs-Piemonte.
L’assessore Gucciardi ha avviato gli incontri con i direttori generali delle aziende ospedaliere Irccs e Papardo in vista della predisposizione del provvedimento ma a quanto pare il rischio di qualche “svista” al momento di mettere nero su bianco c’è. Già perché non si spiegherebbe altrimenti la nota che il neo forzista Franco Rinaldi ha indirizzato all’assessore Gucciardi per chiedere riscontro, e quindi ricordargli, dell’ordine del giorno relativo ai vincoli per i beni ed i lasciti del Piemonte.
Se il deputato regionale si è visto costretto a ricordare un fatto ovvio, ancorchè votato appena giovedì scorso alla presenza di Crocetta e Gucciardi, evidentemente c’è il rischio che non vi si presti la dovuta attenzione. Rinaldi peraltro aveva presentato la proposta come emendamento da inserire nel ddl votato la scorsa settimana ma le perplessità di Panarello e Laccoto, in merito all’appesantimento del decreto con dettagli che lo potevano esporre a nuovi interventi del governo, hanno comportato la sua trasformazione in ordine del giorno, approvato al’unanimità. Oggi però il deputato ne ricorda l’esistenza: “l’Assemblea Regionale Siciliana ha esitato il DDL 1123/A del 7 gennaio 2016 inerente l’accorpamento aziendale dell’IRCSS Bonino Pulejo e dell’Ospedale Piemonte, approvando unanimemente nella stessa seduta apposito Ordine del Giorno che prevede che i beni immobili destinati ad uso diverso da quello sanitario, provenienti dal patrimonio originario dell’Ospedale Piemonte, potranno esclusivamente essere utilizzati quali garanzia o essere alienati per interventi di ristrutturazione dei padiglioni dell’attuale sito dell’ospedale Piemonte”.
Rinaldi fa riferimento ad una serie di beni, terreni, donazioni e lasciti al Piemonte risalenti anche al secolo scorso che, pur non avendo attualmente destinazione sanitaria, risultano nel patrimonio del nosocomio che però nel 2009 è stato accorpato al Papardo. L’obiettivo è quindi lasciare che questi beni immobili restino di proprietà del Piemonte, rispettando quindi la volontà dei donatori, ma scongiurando nel contempo regali all’Irccs. L’ordine del giorno quindi invita l’assessore ad un vincolo solo ed esclusivamente per la ristrutturazione dei padiglioni del Piemonte, quindi a fini sanitari ed evitando anche trasferimenti di proprietà al Neurolesi.
“Per quanto sopra, La invito, onde evitare eventuali contenziosi anche con le famiglie da cui provengono i lasciti e le donazioni che costituiscono buona parte dell’importante patrimonio immobiliare dell’Ospedale Piemonte, nel prevedere nel Suo prossimo Decreto attuativo del DDL in oggetto, apposita clausola di utilizzo dei beni immobiliari, così come da ODG votato in Aula, che per ogni buon fine allego alla presente”.
Dalla nota trasmessa oggi se ne deduce che l’attenzione di tutta la città deve restare alta, soprattutto nei dettagli e nelle fasi che porteranno al traguardo, auspichiamo ben prima del 15 febbraio. L’obiettivo resta quello del Polo di riabilitazione e della salute, ovvero, ricerca e assistenza. Solo così si potrà avere l’eccellenza e dare seguito a quanto dichiarato dall’Ars. Se cala il silenzio il rischio sarà che “quel che è uscito dalla porta rientri dalla finestra….”. Un lusso che Messina non può permettersi. Per non parlare del fatto che la seduta del 7 gennaio è servita proprio a scongiurare ogni rischio. Ritrovarlo dentro il decreto sarebbe una doppia beffa.
Rosaria Brancato
Bravo Rinaldi , spero che si uniscano a questa richiesta le altre Voci Messinesi
Bravo Rinaldi , spero che si uniscano a questa richiesta le altre Voci Messinesi