Ieri la firma del contratto di acquisto. Adesso l'Università di Messina vuole creare un polo di cultura e ricerca e restituirlo alla città
La storica sede di Messina della Banca d’Italia è ufficialmente dell’Università di Messina. Dopo mesi di lavoro e trattative, ieri è arrivata la firma sul contratto di acquisto del prestigioso immobile di piazza Cavallotti. Il Rettore Salvatore Cuzzocrea e Pietro Raffa per conto di Banca d’Italia hanno siglato il contratto davanti al notaio Alessia Marsiglio.
Un risultato su cui l’ateneo messinese ha lavorato a lungo, con l’obiettivo di dare una nuova vita ad uno dei palazzi storici più belli della città. Lo scorso mese di maggio era stato deciso l’acquisto e l’Università di Messina si era aggiudicata la trattativa ad un costo di 6,5 milioni di euro. Un investimento importante che ieri si è ulteriormente concretizzato con la firma sul contratto.
Una seconda vita per la Banca d’Italia
Il Rettore Cuzzocrea ha espresso grande soddisfazione: “L’’obiettivo dell’Università – ha detto- è quello di valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale e di restituire alla città la splendida struttura che sarà sede di un polo museale e di centri di ricerca. Ciò al fine di renderlo fruibile a tutti e non solo a docenti e studenti”.
Un edificio storico
La struttura della Banca d’Italia, edificata nel 1924, ha una superficie di oltre 6000 mq, divisi in un seminterrato e due piani fuori terra. Completamente in cemento armato e muratura, è di fattura molto curata. L’edificio si articola in 8 unità immobiliari a destinazione d’uso abitazioni di tipo civile, 1 unità immobiliare a destinazione d’uso istituto di credito, 1 unità a destinazione d’uso cabina elettrica, 8 unità immobiliari sono a destinazione d’uso magazzini e depositi e 1 a unità immobiliari a per locali sportivi e 2 a destinazione lastrico solare. I sotterranei saranno probabilmente utilizzati come Archivio Storico dell’Ateneo.