Il convegno della Fondazione dell'Avvocatura e del Sa.Mo. Club sull'iniziativa di Byron Associati
Messina – Tenere alto il profilo professionale e deontologico dei periti d’arte che collaborano con le autorità giudiziarie per la certificazione dell’autenticità delle opere d’arte e i beni da collezione. E’ questo l’obiettivo della proposta di legge per l’istituzione del Registro Nazionale dei Periti d’Arte Giudiziari. Proposta di legge che è stata al centro di una interessante giornata di studi organizzata dalla Fondazione dell’Avvocatura Messinese in collaborazione con il Sa.Mo Club al Museo regionale di Messina.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di riflessione e confronto, approfondendo una riforma tanto necessaria quanto complessa, coinvolgendo giuristi, esperti d’arte e rappresentanti delle istituzioni.
Alcune riflessioni dei relatori
Il presidente della Fondazione, l’avvocato Vincenzo Ciraolo, ha spiegato qual è l’importanza della proposta di legge: “Un’occasione giuridica e culturale per costruire un sistema normativo che possa valorizzare il nostro patrimonio artistico e garantire la trasparenza del mercato. Si tratta di un argomento certamente trasversale, che interessa anche altri ambiti, come ad esempio il sistema creditizio, il Diritto di famiglia e persino il delicato tema dell’intelligenza artificiale rivolto all’individuazione, spesso errata, dei falsi d’autore”.
Il presidente del Sa.Mo. Club Antonio Verzera ha offerto uno spaccato attraverso la lente d’ingrandimento del mondo del collezionismo: “Da quindici anni ci occupiamo della valorizzazione del patrimonio motoristico storico e dell’opportuna conservazione, oltre alla particolare attenzione alle certificazioni. Appare oggi di fondamentale importanza fare chiarezza”.
La proposta di legge, ideata, elaborata e promossa da Byron Associati, rappresenta il frutto di un intenso lavoro che ha interessato in prima persona il presidente, l’avvocato Mario Galluppi di Cirella. La riforma è stata presentata lo scorso 19 settembre 2024 alla Camera dei Deputati, Primo firmatario e l’onorevole Federico Mollicone, presidente della VII Commissione Parlamentare per la Cultura.
La politica deve fare la sua parte
Mario Galluppi di Cirella, Presidente Byron Associati, anche nel suo ruolo di giurista e moderatore dell’incontro, ha dichiarato: “Ci prefiggiamo non solo di integrare il Decreto Ministeriale 109 a cavallo della Riforma Cartabia per la regolamentazione dell’Albo dei consulenti e tecnici di ufficio presso i Tribunali, ma anche di armonizzare l’impianto normativo colmando alcune lacune presenti in relazione a questi irrisolti in materia di Diritto dell’Arte, come l’autenticità delle opere, la connessa circolazione e il tema nuovo che riguarda l’automotive, tra cui il rilascio di certificazioni delle autenticità. Le questioni hanno degli effetti in termini di PIL, posto che il patrimonio artistico culturale italiano rappresenta la prima economia del “bel Paese”. Questo è il nostro primo incontro a Messina. Dibattiti come questi sono fondamentali per mettere in luce le diverse prospettive di giuristi, esperti e istituzioni, contribuendo a una riflessione ampia e condivisa. Ma la Politica dovrà fare la sua parte”
La presidente del Tribunale di Messina Olga Tarzia, ha sottolineato: “Purtroppo oggi in Italia non abbiamo un registro di esperti di opere d’arte e non abbiamo una certificazione delle competenze necessarie. Abbiamo invece notevoli carenze che si riverberano anche sotto il profilo giudiziario della consulenza sia civile, sia penale. Una regolamentazione chiara e uniforme è ormai indispensabile per garantire la trasparenza e tutelare il mercato dell’arte, settore che oggi rappresenta un patrimonio culturale ed economico di inestimabile valore”.
Licia Oddo, docente e storica dell’arte, ha evidenziato l’importanza del dialogo tra diritto e cultura, concentrandosi sulla circolazione delle opere d’arte sul territorio nazionale, autenticità e valutazione, in relazione all’ambito internazionale: “La tutela dell’autenticità delle opere d’arte non è solo una questione legale, ma una battaglia culturale che deve coinvolgere tutti gli attori del sistema, dai musei ai collezionisti alle case d’asta.”
Davide Lorenzone, conservatore del Museo nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO), ha portato la sua esperienza sul campo, riportando i casi di false certificazioni in ambito collezionistico: “Nel nostro lavoro quotidiano vediamo quanto sia cruciale una normativa chiara per preservare il valore storico e culturale dei beni artistici e da collezione.”
Giovanni Malinconico, presidente dell’Associazione italiana per l’intelligenza artificiale e il diritto (AIIAD), anche lui in collegamento, ha aggiunto: “L’integrazione delle nuove tecnologie nei processi di certificazione potrebbe rivoluzionare il settore ma anche trarre facilmente in inganno. L’intelligenza artificiale può essere utile per rispondere a domande precise perché è capace di generare testi e sintesi, ma non riesce a farlo nel rispetto delle regole e delle tradizioni. Non è capace di prendere in considerazione le domande più astratte, non considera analisi più complesse, prende in considerazione il materiale disponibile in rete. Ma se, come accaduto, quel materiale è un falso? L’intelligenza artificiale non ha la sensibilità né le competenze di discernimento.”
In conclusione al convegno sono intervenuti Paolo Vermiglio presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, che ha messo in risalto l’importanza di un evento come questo in relazione al mondo dell’Avvocatura, e Pino Falzea, presidente dell’Ordine Architetti della provincia di Messina, si è soffermato sull’importanza del dialogo tra esponenti di settori diversi.
L’incontro ha visto anche il coinvolgimento di studiosi del settore come Jorge Facio Lince e un pubblico numeroso e partecipe, a testimonianza dell’interesse crescente verso un tema di grande attualità.