Il provvedimento è stato preso a seguito di una serrata attività di controllo condotta dai militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Messina
Diciotto aziende ispezionate, una sospesa perché trovata col più del 20% di lavoratori in nero, una denuncia per impianti di videosorveglianza non autorizzati e sanzioni amministrative per quasi 28mila euro.
E’ pesante il bilancio di quindici giorni di intensa attività del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Messina che, insieme ai militari dell’Arma Territoriale, hanno condotto numerosi servizi a tutela della libertà e dignità dei lavoratori nei luoghi di lavoro, d’intesa con il responsabile della Direzione Territoriale del Lavoro di Messina.
Su diciotto attività controllate, soltanto in un caso è emersa la piaga del lavoro nero. Nello specifico, nonostante secondo quanto previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, l’azienda avrebbe dovuto avere un numero congruo di dipendenti tutelati e contrattualizzati, i militari hanno riscontrato la presenza di un lavoratore completamente in nero, privo di qualsiasi tutela assicurativa e previdenziale.
Giro di vite anche contro l’utilizzo spropositato dei sistemi di videosorveglianza interni, sempre più adoperati dai datori di lavoro per “tenere sotto controllo” i propri dipendenti. Secondo la legge, tali videocamere potrebbero essere installate soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali o su autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro. In tantissimi casi, però, non è così.
E se è vero che le immagini di videosorveglianza rappresentano un efficace sistema di contrasto al crimine e deterrente per i malfattori, proprio per la loro capacità di immortalare ogni istante, è anche vero che il Garante per la Privacy ne limita il loro utilizzo sui luoghi di lavoro tutelando la riservatezza dei dipendenti.
Già aprire 1 attività è dura è difficilissima da gestire…
figuriamoci se ci mettiamo addirittura a fare multe anche per telecamere interne!!!
incredibile!!
Già aprire 1 attività è dura è difficilissima da gestire…
figuriamoci se ci mettiamo addirittura a fare multe anche per telecamere interne!!!
incredibile!!
Solo un incosciente tiene un commesso totalmente in nero (e ce ne sono tanti soprattutto nelle attività commerciali nelle zone nord e sud ed in tutti i paesi della provincia).
Ci sono:
– Datori di lavoro che ti fanno un contratto di apprendistato o part-time e poi ti costringono a stare 12 ore al giorno in negozio.
– Datori di lavoro che ti fanno firmare una busta paga di 1000 euro e poi te ne danno 500.
– Datori di lavoro che ti bonificano (per la tracciabilità) lo stipendio come da cedolino paga e poi ti costringe ad andare in banca a prelevare la differenza e tornargliela.
– Datori di lavoro che si fanno dare indietro i soldi della cassa edile.
– Datori di lavoro che fanno il giochetto contributi/disoccupazione e quindi ti mettono in regola e ti licenziano a ruota.
– Datori di lavoro che all’ato dell’assunzione ti fanno firmare una lettera di dimissioni non datata in modo tale da ricattarti e non doverti pagare neanche il licenziamento.
– Datori di lavoro che ti licenziano e non ti danno il tfr maturato.
Trovare un datore di lavoro che ti regolarizzi e ti paghi per il tuo lavoro come da contratto e come è giusto che sia è difficilissimo.
I datori di lavoro dimenticano che i proventi dell’attività vengono generati dall’attività dei dipendenti, spesso il dipendente viene sfruttato come uno schiavo e sottopagato.
Non dimentichiamoci che i datori di lavoro hanno il coltello dalla parte del manico perchè:
– L’impiegato che fa una vertenza viene segnalato sul libretto di lavoro (ergo non verrà mai più assunto da nessuno).
– L’impiegato che cerca di ottenere il giusto viene minacciato di licenziamento e, visto che lavoro non ce n’è, è costretto a farsi schiavizzare.
– L’impiegata spesso nono viene assunta se si ha il timore che possa rimanere incinta.
Di quelle 18 attività che hanno controllato, forse 1 è pulita!
Solo un incosciente tiene un commesso totalmente in nero (e ce ne sono tanti soprattutto nelle attività commerciali nelle zone nord e sud ed in tutti i paesi della provincia).
Ci sono:
– Datori di lavoro che ti fanno un contratto di apprendistato o part-time e poi ti costringono a stare 12 ore al giorno in negozio.
– Datori di lavoro che ti fanno firmare una busta paga di 1000 euro e poi te ne danno 500.
– Datori di lavoro che ti bonificano (per la tracciabilità) lo stipendio come da cedolino paga e poi ti costringe ad andare in banca a prelevare la differenza e tornargliela.
– Datori di lavoro che si fanno dare indietro i soldi della cassa edile.
– Datori di lavoro che fanno il giochetto contributi/disoccupazione e quindi ti mettono in regola e ti licenziano a ruota.
– Datori di lavoro che all’ato dell’assunzione ti fanno firmare una lettera di dimissioni non datata in modo tale da ricattarti e non doverti pagare neanche il licenziamento.
– Datori di lavoro che ti licenziano e non ti danno il tfr maturato.
Trovare un datore di lavoro che ti regolarizzi e ti paghi per il tuo lavoro come da contratto e come è giusto che sia è difficilissimo.
I datori di lavoro dimenticano che i proventi dell’attività vengono generati dall’attività dei dipendenti, spesso il dipendente viene sfruttato come uno schiavo e sottopagato.
Non dimentichiamoci che i datori di lavoro hanno il coltello dalla parte del manico perchè:
– L’impiegato che fa una vertenza viene segnalato sul libretto di lavoro (ergo non verrà mai più assunto da nessuno).
– L’impiegato che cerca di ottenere il giusto viene minacciato di licenziamento e, visto che lavoro non ce n’è, è costretto a farsi schiavizzare.
– L’impiegata spesso nono viene assunta se si ha il timore che possa rimanere incinta.
Di quelle 18 attività che hanno controllato, forse 1 è pulita!
La legge va rispettata senza se e senza ma: i trasgressori sono punibili.
Se poi è “sbagliata” la legge questo è un altro conto, è una cosa che riguarda chi legifera e non le autorità che la applicano.
La legge va rispettata senza se e senza ma: i trasgressori sono punibili.
Se poi è “sbagliata” la legge questo è un altro conto, è una cosa che riguarda chi legifera e non le autorità che la applicano.
Ma smettiamola di prenderci in giro. Da una settimana si sanno di questi controlli.. Fino a quando non ci sarà un giro di vite in questi organi di controllo ci sarà sempre l’amico di turno che spiffera.
Ma smettiamola di prenderci in giro. Da una settimana si sanno di questi controlli.. Fino a quando non ci sarà un giro di vite in questi organi di controllo ci sarà sempre l’amico di turno che spiffera.
Giustissimo!!!!!!!
Con la scusa del lavoro non devono passare concetti che schiavizzazione e sfruttamento sono meglio e della disoccupazione.
I commercianti disonesti DEVONO andare in galera, con sequestro a favore della collettività dei loro beni e dei loro conti corrente.
George.
Giustissimo!!!!!!!
Con la scusa del lavoro non devono passare concetti che schiavizzazione e sfruttamento sono meglio e della disoccupazione.
I commercianti disonesti DEVONO andare in galera, con sequestro a favore della collettività dei loro beni e dei loro conti corrente.
George.
A Messina la maggior parte delle attività dovrebbero chiudere soprattutto per le pessime condizioni sanitarie e poi per il lavoro nero che almeno fà campare il lavoratore (sia datore sia dipendente).
Che vadano a colpire gli evasori grossi, quelli che si prendono i MILIONI DI EURO dei fondi statali ed europei per comprarsi case, barche, macchinoni e fategli restituire tutto fino all’ultimo centesimo. Invece colpiscono sempre e solo la piccola economia costringendo a pagare multe salatissime per qualche migliaio di euro di contributi non versato.
Ancora la popolazione non ha capito che paghiamo le tasse per fare entrare più soldi nelle tasche dei potenti che a poco a poco ci stanno distruggendo.
A Messina la maggior parte delle attività dovrebbero chiudere soprattutto per le pessime condizioni sanitarie e poi per il lavoro nero che almeno fà campare il lavoratore (sia datore sia dipendente).
Che vadano a colpire gli evasori grossi, quelli che si prendono i MILIONI DI EURO dei fondi statali ed europei per comprarsi case, barche, macchinoni e fategli restituire tutto fino all’ultimo centesimo. Invece colpiscono sempre e solo la piccola economia costringendo a pagare multe salatissime per qualche migliaio di euro di contributi non versato.
Ancora la popolazione non ha capito che paghiamo le tasse per fare entrare più soldi nelle tasche dei potenti che a poco a poco ci stanno distruggendo.
È tutto perfettissimamente giusto. che le regole e la legge devono essere rispettate. Ma è pure maledettissimamente vero che l ambulante montato nel “bisolo” del negozio “se la ride”. I “controllori” chiedono magari permesso per entrare e nel frattempo ne approfittano per rinnovarsi la cover del telefono o portare una bella borsa alla moglie. A sto prezzo. Tanto il loro lavoro lo stanno facendo, stanno multando il negozio che aveva apposto un cartello in vetrina non autorizzato.
È tutto perfettissimamente giusto. che le regole e la legge devono essere rispettate. Ma è pure maledettissimamente vero che l ambulante montato nel “bisolo” del negozio “se la ride”. I “controllori” chiedono magari permesso per entrare e nel frattempo ne approfittano per rinnovarsi la cover del telefono o portare una bella borsa alla moglie. A sto prezzo. Tanto il loro lavoro lo stanno facendo, stanno multando il negozio che aveva apposto un cartello in vetrina non autorizzato.