Interventi interessanti e partecipati quelli del prof. Gioacchino Calapai, dell’Università di Messina, dell’avvocato Antonino Centorrino, Presidente della Camera Minorile, del Maggiore Pietro Maida, Comandante della Sezione di Chimica RIS di Messina, della sociologa Angela Di Fazio.
Nuove droghe, sex offender, sostanze stupefacenti da stupro. Si è discusso di tutto questo ieri pomeriggio, nell’Aula Magna Corte di Appello di Messina, durante il convegno-dibattito “Nuove sostanze psicotrope, identificarle per prevenire effetti e danni”, organizzato dal Carrettinodelleidee.
Dinnanzi ad una numerosa platea, costituita soprattutto da giovanissimi, si è parlato della comparsa, negli ultimi anni, di nuove sostanze psicoattive (Nsp) di origine sintetica, con caratteristiche farmacologiche e tossicologiche particolarmente pericolose.
Anche leNazioni Unite e l’Unione Europea, in tal senso, hanno più volte segnalato la pericolosità di queste nuove droghe.
Interventi interessanti e partecipati quelli del prof. Gioacchino Calapai, dell’Università di Messina, dell’avvocato Antonino Centorrino, Presidente della Camera Minorile, del Maggiore Pietro Maida, Comandante della Sezione di Chimica RIS di Messina, della sociologa Angela Di Fazio.
L’assunto da cui si è partito è che chiunque, con queste droghe, può essere uno stupratore. Le statistiche hanno infatti dimostrato che la maggior parte delle vittime di stupro sono assalite da qualcuno che conoscono: un familiare, un amico, un partner, un coniuge. Bisogna dunque tenere presente che gli stupratori sono soggetti che manipolano e ingannano la vittima, approfittando della fiducia.
Come spiegato dai vari relatori, moderati dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina Vincenzo Ciraolo, gli studi hanno dimostrato che esistono alcuni soggetti che presentano caratteristiche facilmente riconducibili al profilo del sex offender. Le droghe da stupro hanno, per le vittime, effetti devastanti, sia da un punto di vista fisico, sia da un punto di vista emotivo.
E’ stato così delineato agli ascoltatori lo scenario più frequente di droga da stupro, ossia di un autore maschio che mette il farmaco nella bevanda di una donna senza il suo assenso. Dopo che il farmaco fa effetto, la donna diventa incapace o incosciente, e l’aggressore maschio aggredisce sessualmente la donna.
Alcuni cenni storici durante il dibattito, rievocando anche il lontano 1927 quando lo stupro veniva definito dal UCR SRS come “l’approccio carnale nei confronti di una donna, con la forza e contro la sua volontà”. E’ emerso come, in passato, la droga dello stupro venisse preparata con farmaci di più facile reperimento, come l’alcool. Ed anche se l’alcol rimane la droga da stupro più comune, con sempre maggiore frequenza e con un tocco di modernità, la violenza sessuale si avvale, oggi, di nuovi e più potenti farmaci, soprattutto più efficaci. I barbiturici vengono raramente utilizzati a causa della crescente mancanza di disponibilità. Sono stati utilizzati gli oppiacei, gli allucinogeni come l’LSD e altri farmaci da prescrizione, spesso in combinazione con l’alcol, che come bevanda fornisce un meccanismo conveniente per la somministrazione.
Un capitolo a parte per i nuovi farmaci come il Club Ecstasy (MDMA) ed il gamma-idrossibutirrato (GHB) o le benzodiazepine, specialmente Rohypnol® (flunitrazepam). I vantaggi del GHB, che inducono amnesia anterograda e sono facilmente solubili in acqua.
Il Comandante del RIS ha poi sottolineato come le tecniche di analisi e di indagine sono migliorate nel corso degli anni e, unite ad una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica, hanno aiutato nella rilevazione e prevenzione delle Droghe da stupro, GHB e Rohypnol®. L’introduzione dei lavori è stata affidata all’avvocato Silvana Paratore. Presente anche il Presidente dell’Assemblea Regione Siciliana, Giovanni Ardizzone.