Nella chiesa di S. Maria Alemanna oggi il convegno promosso da Indietrononsitorna. Relatori la consigliera Fenech, il sindaco di Rometta Merlino, il professore Saitta, l'esponente dell'associazione Conti Nibali. Nel pubblico l'intera giunta Accorinti ma anche qualche pezzo del Pd.
Gettonopoli, Forza Italia, Partito democratico, transumanza, gettoni, dialogo, cittadini, sfiducia, partecipazione, impegno, etica, moralità, Buona Politica, Francantonio Genovese, Consiglio comunale, speranza. Se si dovessero riassumere con poche parole chiave le oltre tre ore di dibattito andato questa mattina in scena nella chiesa di S. Maria Alemanna, probabilmente queste rappresentano appieno il leit motiv del convegno. "Gettonopoli e trasformismo: ma la Politica è un'altra cosa", questo il titolo dell’iniziativa promossa dall’associazione Indietrononsitorna. E così, mentre all’Hotel Royal un bagno di folla acclamava al ritorno in campo di Francantonio Genovese e ad uno dei più clamorosi cambi di casacca di massa che la politica messinese recente ricordi, a poche centinaia di metri di distanza si è parlato di politica, del terremoto che nelle ultime settimane ha scosso Palazzo Zanca e il consiglio comunale, degli scenari che questi cambiamenti possono creare. Al tavolo dei relatori la consigliera comunale Lucy Fenech, il sindaco di Rometta Nicola Merlino, il professore di diritto costituzionale della nostra Università Antonio Saitta, l’esponente di Indrietrononsitorna Elio Conti Nibali. Nel pubblico un ricco parterre: c’erano tutti gli assessori della giunta di Palazzo Zanca e anche il sindaco Accorinti, c’erano però anche esponenti vecchi e nuovi di un Pd che a quanto pare oggi è pronto per rinascere, una rappresentanza di Cambiamo Messina dal Basso che evidentemente è tornata a dialogare con Indietrononsitorna, c’erano consiglieri comunali lontani anni luce dall’amministrazione Accorinti e allo stesso tempo lontani da quella politica che oggi al Royal ha dimostrato che basta uno schiocco di dita per cambiare valori, ideali e colori, partito.
A moderare il dibattito il giornalista Mauro Cucè che ha focalizzato fin dal principio i temi caldi che poi hanno monopolizzato l’andamento dei lavori: dalla crisi della politica e dei partiti al cattivo funzionamento dei meccanismi di rappresentanza, fino ovviamente a gettonopoli e a quelle purtroppo note consuetudini che l’indagine ha portato alla luce.
Proprio da qui è partito Elio Conti Nibali, proprio da quel consiglio comunale uscito con le ossa rotte da gettonopoli, un consiglio in cui però spessissimo le sedute non hanno fruttato nulla per la mancanza del numero legale o che da si trascina dietro ordini del giorno che risalgono al 2014 e addirittura al 2013. Quello stesso consiglio da cui sono partiti i più duri attacchi al decoro “perché a Messina il problema è una maglietta” ha voluto sottolineare con forza Conti Nibali che di fronte a quanto è accaduto soprattutto in questi ultimi giorni si è chiesto: “A chi rispondono i consiglieri comunali in aula quando votano? Ai cittadini o ad altri interessi di gruppo ed economici? Dove sono tutti quelli che si indignano, dove sono i partiti che in questa occasione hanno preferito rimanere zitti? Stiamo assistendo ad un vero teatrino della politica ma in scena vediamo solo tantissimi figuranti”. Per Conti Nibali un’altra politica è possibile solo se si prende coscienza che bisogna fare qualcosa, che bisogna insistere affinché le cose cambino. “Non è vero che siamo tutti uguali”. Una frase ripresa anche da Lucy Fenech che ha raccontato l’odissea dell’ormai famoso regolamento che aveva presentato per cambiare le regole di commissioni e gettoni di presenza, l’odissea di una delibera che l’ha fatta sentire sola e isolata in una battaglia che forse oggi avrebbe potuto evitare un’inchiesta giudiziaria così politicamente dirompente. “Mi si continua a dire che sono un’ingenua della politica e sono felice di questa etichetta se significa non entrare nei meccanismi delle consuetudini, del “tanto abbiamo sempre fatto così”. Quel regolamento però alla fine il consiglio non l’ha voluto. Ma non ha fatto granché neanche la parte più strettamente amministrativa che avrebbe potuto intervenire sulle regole e sul funzionamento dei lavori di aula e commissioni.
C’è chi invece è riuscito a smuovere le cose e nella chiesa di S. Maria Alemanna ha raccontato una storia diversa da quella che si sta scrivendo a Messina. Il sindaco di Rometta, Nicola Merlino, ha parlato della sua giunta che si è dimezzata le indennità insieme al presidente del consiglio comunale, ha parlato delle commissioni consiliari che non hanno gettone di presenza, ha parlato di 55 mila euro risparmiati in un anno e mezzo di amministrazione che verranno distribuiti per aiutare le famiglie più bisognose del paese e destinati al baratto amministrativo. Ha dimostrato che un’altra politica effettivamente si può fare e senza peli sulla lingua ha duramente condannato ciò che in questo momento in città è sotto gli occhi di tutti: “Siamo di fronte ad una situazione ignobile e dico ignobile perché le parole devono essere proporzionate alla vergogna a cui assistiamo. Questa è politica? La vicenda Genovese dimostra che i partiti sono meccanismi patronali” ha commentato Merlino che ha conosciuto da vicino tutta la storia politica del neo onorevole di Forza Italia e ha raccontato anche la sua decisione di staccarsi da quella linea molti anni fa, quando si rese conto che i metodi e gli interessi in ballo non c’entravano nulla con ciò che era bene per Messina, ma anzi andavano proprio nella direzione opposta.
C’è però chi crede che potrebbe essere proprio il Pd a dare da ora in poi una nuova prospettiva politica. Per Antonio Saitta, infatti, il Pd in questo momento si trova con un’opportunità unica: fondare un partito che sia davvero partito e democratico. “Il contrario di ciò che era stato sino ad oggi”. Da docente di diritto costituzionale invece Saitta considera i casi delle ultime settimane come degenerazioni patologiche dei principi costituzionali ed è stata la legge a consentire questa orgia di degenerazione.
Dunque un’altra politica attraverso nuovi modi di farla e interpretarla. Indignazione sì ma da convogliare in quella rete che si può creare dall’incontro di forze pulite e propositive. Tanti gli interventi che poi si sono susseguiti durante il dibattito. Dagli assessori Ialacqua, Perna, Cacciola, De Cola, la consigliera Antonella Russo, l’esponente Pd Alessandro Russo, l’avvocato Fulvio Cintioli, il sindacalista Michele Barresi, la portavoce di CMdB Vittoria Faranda. Un mix variegato che non sembra non disdegnare reciprocamente un’apertura al dialogo e al confronto. E a chi si è inevitabilmente chiesto se l’esperienza accorintiana potrebbe aprirsi al Pd che dovrà risorgere senza Genovese ha risposto l’assessore Signorino: “Ciò che è accaduto segna la differenza trasformismo e trasformazione. E’ innegabile che la giunta Accorinti è parte della trasformazione politica in atto e sicuramente saremo pronti a dialoghi e aperture ma solo in situazioni di assoluta chiarezza e senza opacità dei rapporti”. Dunque adesso bisognerà capire quali saranno i futuri assetti per vedere se davvero ci potranno essere avvicinamenti o nuove intese. Di certo c’è che Accorinti, a cui è toccato chiudere il dibattito, ancora una volta ha ribadito massima apertura nei confronti di chi è veramente libero: “Al Pd dovrebbero stappare spumante e brindare all’addio di chi ha tradito partito ed elettori”.
Francesca Stornante
di buono sta restando solamente la ghiotta di pescestocco 😀
di buono sta restando solamente la ghiotta di pescestocco 😀
Come mai nessun commento?? Forse è più interessante il comizio del franco Antonio Maria Antonietta ?? Povera Messina !!
Come mai nessun commento?? Forse è più interessante il comizio del franco Antonio Maria Antonietta ?? Povera Messina !!
Che quadretto idilliaco!
Signor Sindaco di Rometta, si é accompagnato molto male.
Cosa vorrebbero dimostrare miss presenzialismo e company?
PRENDESSERO e DESSERO esempio loro per primi!
Che faccie di bronzo!
Che quadretto idilliaco!
Signor Sindaco di Rometta, si é accompagnato molto male.
Cosa vorrebbero dimostrare miss presenzialismo e company?
PRENDESSERO e DESSERO esempio loro per primi!
Che faccie di bronzo!
In tutto questo marasma, la verità è una sola, i cittadini onesti di Messina stanno pagando tasse al massimo consentite, per mantenere in piedi una amministrazione comunale da dissesto finanziario, con l’ aggravante della quasi totale mancanza d i servizi pubblici.
In tutto questo marasma, la verità è una sola, i cittadini onesti di Messina stanno pagando tasse al massimo consentite, per mantenere in piedi una amministrazione comunale da dissesto finanziario, con l’ aggravante della quasi totale mancanza d i servizi pubblici.