Amaro e liquore a fine pasto, aiutano davvero a digerire?

Amaro e liquore a fine pasto, aiutano davvero a digerire?

Marilena Raffa

Amaro e liquore a fine pasto, aiutano davvero a digerire?

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martedì 26 Dicembre 2017 - 08:58

La maggior parte ha gradazioni alcoliche elevate, rallenta il lavoro dello stomaco e fa ingrassare

Il pasto, soprattutto quando è abbondante, si conclude spesso con un bicchierino di amaro o liquore digestivo. L’ammazzacaffè , così definito proprio perché azzera il miscuglio di sapori delle varie portate e, in ultimo, del caffè, viene sorseggiato nella convinzione di favorire la digestione. Quest’abitudine, tipica della cultura italiana, si rivela però una credenza errata.

Perché dubitare degli effetti sulla digestione di una bevanda alcolica definita “digestivo”? Dopo aver bevuto un amaro, notiamo un incremento della produzione di saliva, dovuto alla stimolazione delle papille gustative, che dà la sensazione di digerire meglio. Un’illusione che provoca, in realtà, l’effetto contrario. Amari e liquori hanno un tasso alcolico di almeno 30-35°, irritano le pareti dello stomaco e possono rallentarne lo svuotamento.

I digestivi, si fa per dire, sono quelli preparati con erbe e radici, sminuzzate e messe a macerare in soluzione alcolica oppure ottenuti per distillazione. Un tempo, frati e monaci si dedicavano alla produzione di amari, utilizzando le migliori piante medicinali e custodivano gelosamente le antiche ricette. Ginepro, assenzio, achillea moscata, rabarbaro, anice, liquirizia, cannella e chiodi di garofano sono solo alcuni possibili ingredienti di queste pozioni straordinarie.

Gli effetti digestivi di piante e spezie, però, vengono annullati dall’alta gradazione alcolica. È vero che le erbe stimolano la produzione di succhi gastrici ma l’etanolo li rende più acidi, ostacolando la digestione. L’alcol non va bene né all’inizio né alla fine del pasto, gli aperitivi non “aprono” lo stomaco e gli amari non fanno digerire. Anzi, gli affetti a stomaco vuoto sono peggiori, perché la mucosa gastrica non è difesa dal cibo.

Per digerire meglio si può evitare la frutta a fine pasto, che aumenta la fermentazione nell’intestino, sorseggiare tisane o bevande calde come il canarino e condire i piatti con curcuma e pepe nero. Anche un po’ di vino, a bassa gradazione alcolica di 10-15°, può essere d’aiuto. Rammentate questi piccoli suggerimenti, durante i bagordi delle feste in corso.

Un tempo, gli uomini dell’aristocrazia si alzavano da tavola per ritirarsi in salotto a chiacchierare, fumare il sigaro e sorseggiare un bicchiere di brandy o cognac. Se proprio non volete rinunciare al momento di socialità o relax, aggiungete del ghiaccio al vostro “digestivo” in modo da abbassarne la gradazione alcolica.

Cercate di evitarlo, proprio, dopo pasti abbondanti per non sovraccaricare di lavoro l’organismo ed evitare di aggiungere calorie su calorie. Il sacrificio sarà meno “amaro” se ricordiamo che il classico bicchierino di digestivo da 30 ml, ne contiene circa 55.

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