Inaugurata con successo la mostra d'opere di Antonello da Messina

Inaugurata con successo la mostra d’opere di Antonello da Messina

Redazione

Inaugurata con successo la mostra d’opere di Antonello da Messina

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mercoledì 08 Febbraio 2012 - 14:33

Una ricca esposizione organizzata dalla cooperativa Trapper fa rivivere il genio dell'artista peloritano

In un’atmosfera di trascendente ammirazione venerdì 3 febbraio 2012 è stata inaugurata la mostra delle riproduzioni delle opere di Antonello da Messina. Una lodevole iniziativa della cooperativa Trapper che a proprie spese, senza alcun contributo di enti pubblici, se non la sola concessione da parte del comune di una saletta del palazzo della cultura, ha allestito la straordinaria esposizione.

Madrina della serata la dott.ssa Rossella Bottaro, direttrice efal-mcl di Messina, che ha tagliato il nastro inaugurale. L’evento era stato preceduto da una presentazione nella quale, oltre alla Bottaro, erano intervenuti il presidente della Trapper, Michele Salvo, il Presidente del Consiglio Comunale, Pippo Previti, l’assessore alla Pubblica Istruzione, arch. Salvatore Magazzù, lo storico messinese, Nino Principato che scrupolosamente si è soffermato non solo sulla vita e le opere di Antonello ma anche sul legame dell’artista con l’ordine dei minori osservanti e di conseguenza con l’antico monastero di S. Maria di Gesù a Ritiro, luogo in cui fu sepolto il pittore messinese. Una teoria avvalorata da una serie di documenti inconfutabili fra i quali il testamento stesso di Antonello, redatto dal notaio Antonio Mangianti il 14 febbraio del 1479, qualche giorno prima della sua morte.

Proprio il mese di febbraio è stato scelto, non a caso dagli organizzatori, per promuovere questo importante evento. Evento che nasce anche per sensibilizzare i messinesi verso un’altra importante iniziativa che vede la Trapper protagonista: la valorizzazione dell’area del Monastero di S. Maria di Gesù Superiore. Insieme alla mostra, infatti, si è dato il via ad una raccolta fondi da destinare al recupero di questo importante spazio antonelliano, per renderlo ospitale e fruibile, dopo qualche decennio di totale abbandono. Così dopo mesi di lavoro che ha già visto coinvolti, oltre ai soci della cooperativa, tanti volontari, questo luogo della memoria sta finalmente tornando alla luce. Una luce che per la prima volta potrebbe riaccendersi il prossimo 25 febbraio, in occasione della notte della cultura, obiettivo che la cooperativa intende perseguire intensificando i lavori di pulizia in questi ultimi giorni.

Tutti i messinesi sono invitati a contribuire, anche versando piccole somme in denaro, oltretutto fiscalmente deducibili per la legge che regolamenta le erogazioni liberali previste per le onlus. Tornando alla mostra, queste prime giornate si sono concluse con grande successo, e per quanti non avessero ancora avuto la possibilità di visitarla, li invitiamo a farlo al più presto perché il tempo purtroppo sta già per scadere.

Non si comprende, infatti, come un evento del genere possa consumarsi in sole due settimane. Domenica 19 febbraio sarà, infatti, l’ultimo giorno utile per visitare la mostra, già aperta tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, festivi inclusi. Niente notte della cultura dunque per queste opere che meriterebbero più tempo per essere ammirate, non considerando l’ipotesi, sollevata da molti visitatori, di poterle definitivamente custodire in un luogo ospitale per una meritoria esposizione permanente. Godiamoci allora queste opere finemente riprodotte in tutta la loro bellezza, percorrendo le orme e la grandezza artistica di un pittore che ha amato come pochi la sua città natale.

Una città a cui Antonello si è ispirato fino a raffigurarla negli sfondi dei suoi dipinti: che stupore abbiamo provato nello scoprire l’abside della chiesa di San Francesco D’Assisi in quel Cristo morto sorretto da tre angeli, esposto vicino le vetrate dove ancora oggi è possibile ammirare dal vivo la stessa abside, in un gioco di immagini sovrapposte e di colori naturali, a 533 anni dalla sua morte. Al centro della sala, bella e ammirata, è stata esposta la famosa tavola della Annunciata. Ma tutte le opere all’unisono, realizzate su legno e in dimensioni reali, suscitano emozioni straordinarie: dal polittico di San Gregorio, al San Sebastiano, dai ritratti d’uomo alle Madonne col Bambino, tutte ispirate, tutte trasudanti bellezza e sofferenza: “Antonello ci ha lasciato capolavori, tutti riconoscibili per quella felice sintesi tra luce e spazio e quel perfetto equilibrio tra vero naturale e bello ideale, fra cronaca e storia, fra arte nordica e arte italiana, che è il risultato più alto della sua pittura e una delle massime punte dell'arte universale (Caterina Cardona).

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