La Procura ha chiesto 5 rinvii a giudizio nell'inchiesta sulle convenzioni fra Ato 3 e cooperative sociali deglianni 2006 e 2007. Nella documentazione alcune coop non inserivano il Durc,il documento che attesta la regolarità dei versamenti dei contributi INPS e INAIL ai lavoratori. Fra gli indagati l'ex amministratore delegato dell'Ato 3, La Macchia.
Cinque richieste di rinvio a giudizio sono state avanzate dal sostituto procuratore Camillo Falvo nell’inchiesta su presunte irregolarità nelle convenzioni stipulate fra Ato 3 e cooperative sociali nel 2006 e 2007.
In particolare è emerso dalle indagini che in alcune convenzioni risultava la presentazione del Durc, il documento obbligatorio che certifica la regolarità dei contributi versati ai lavoratori, ma in realtà non era mai stato allegato. Al suo posto venivano consegnati documenti che niente avevano a che vedere con il Durc. Almeno cinque cooperative in quegli anni hanno ottenuto l’affidamento di servizi dall’Ato 3, per complessivi 914.000 euro, pur senza aver mai allegato il documento obbligatorio per legge. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda l’ex amministratore delegato dell’ATO 3, Salvatore La Macchia ed i rappresentanti legali di quattro cooperative sociali, Giuseppe Pernicone, Cristina Carrubba, Giuseppe Calareso ed Antonina Anna Stillone. I cinque dovranno presentarsi davanti al giudice dell’udienza preliminare il 16 luglio prossimo. Abuso d’ufficio e falso i reati ipotizzati. Secondo l’accusa, in assenza del Durc l’ATO 3 veniva indotto in errore circa la sussistenza dei requisiti delle cooperative. Queste ultime potevano quindi stipulare le convenzioni ed ottenere un ingiusto vantaggio patrimoniale. Per l’Ato 3 un danno economico quantificabile in quasi un milione di euro.