L'ottimo Sabiri realizza dal dischetto: Cicerelli non riuscirà a emularlo. Annullato il meraviglioso gol di testa di Crisetig che avrebbe firmato l'1-1
REGGIO CALABRIA – Niente da fare: la Reggina esce di scena dalla Coppa Italia, piegata però di misura ed esclusivamente grazie a un penalty dalla Sampdoria, solo teoricamente molto più forte ma in realtà in gran parte della gara costretta a subire gli attacchi di una formazione amaranto arrembante. E per nulla remissiva nei confronti dei padroni di casa blucerchiati.
Al “Ferraris” di Genova, la Reggina schiera un 4-3-3 in cui la vera punta sarebbe Jeremy Menez – sul cui incredibile talento, si sa, mister Pippo Inzaghi punta molto, visto che la migliore annata del francese nel campionato italiano è quella ‘firmata’ al Milan in cui proprio Inzaghi esordì come allenatore: nel campionato 2014/15 Menez realizzò 16 gol – e nella coppia di centrali accanto a Gagliolo non c’è Camporese, per un problema fisico avvertito durante il riscaldamento, ma Cionek. Sulla fascia, da esterno difensivo, ci va Pierozzi.
Il 4-1-4-1 di Marco Giampaolo lascia in panchina Djuricic e Yepes, Murillo e soprattutto Quagliarella. In teoria però i blucerchiati dovrebbero schiacciare i competitor amaranto: tra i pali c’è Emil Audero – osannato dai tifosi della Samp per aver parato il rigore decisivo nel derby contro il Genoa a fine stagione, di fatto spedendo i Grifoni in cadetteria -, in campo altri talenti come il capitano, il polacco Bereszkynski, il talentuoso Antonio Candreva – 54 gare e 7 gol in Nazionale, originario di Falconara Albanese, nella Calabria arberesh -, il venezuelano Rincón e non ultimo l’ex di Bari, Empoli e Sassuolo in massima serie Ciccio Caputo.
Primo tempo: reti inviolate, ma varie occasioni-gol
Le occasioni non mancano, e già al 3′ potrebbe passare la Sampdoria per un’infelice giocata di piede di Ravaglia: non sarà l’unica del match. Rincon spara altissimo da 30 metri: pochi minuti dopo, sarà Abdelhamid Sabiri – marocchino naturalizzato tedesco, protagonista di una gara di grande livello – a sparare un missile su punizione da una quarantina di metri addirittura, senza esito.
Intanto però un rimbalzo ‘assassino’ che quasi tradisce Audero sull’incursione di Liotti e una deviazione aerea di Pierozzi che manca di poco lo specchio della porta su cross di Rivas fanno capire rapidamente che la Reggina non vestirà certo i panni da vittima sacrificale; anzi.
Al 13′ l’allungo di Leris non basta a incocciare il fantastico cross, da geometra, di Candreva.
Fra un cooling break – visto che, regolamento alla mano, la temperatura in campo supera i 32 gradi – e un ingresso dello staff medico, sono gli amaranto a fare la partita, pur concedendo talvolta spazi importanti ai padroni di casa.
Un’occasione per parte intorno alla mezz’ora: Menez con un colpo di tacco pazzesco quasi manda in porta l’honduregno Rivas, pochi secondi dopo sull’ennesimo perfetto cross di Candreva Caputo tenta il lob aereo: Ravaglia c’è e alza in corner con un ottimo riflesso.
Altri dieci minuti e sebbene in posizione defilata proprio Rivas avrà sul destro il pallone del vantaggio amaranto: tiraccio da dimenticare, in pratica direttamente in fallo laterale.
L’opportunità “regina” della prima frazione di gioco però è blucerchiata, al secondo dei tre minuti di recupero assegnati dall’arbitro Maria Sole Ferrieri Caputi: Caputo ‘tranciato’ da Cionek a poco meno di 30 metri dalla porta, nuovamente Sabiri carica il bazooka. Pallone in alto, alla destra di Federico Ravaglia, che però si riscatta dalle incertezze nei disimpegni sfoderando una parata che vale un gol.
La ripresa è ancor di più di colore amaranto
La ripresa è ancor più chiaramente di marca amaranto. Pronti, via: Gagliolo ‘fa il Messi’ e poi scarica un bolide che sorvola di pochissimo la traversa. Peccato, anche perché sarebbe stata una marcatura davvero da ‘annali’ della Reggina.
Qualche minuto e “risponderà” il doriano Augello con un bolide davvero insidioso, alto di un soffio.
Al ‘giallo’ rimediato nel primo tempo da Fabbian per un’ingenuità si aggiunge il cartellino sventolato sotto il naso a Cionek, rispetto alla cui prestazione però – come per molti fra gli ospiti, da Gagliolo a Giraudo, da Crisetig allo stesso Menez – non si può davvero dire ‘a’.
Purtroppo stecca di testa Liotti: può incornare quasi in solitudine, ma schiaccia malamente e spreca un gol fatto.
Al cardiopalma: rigore a segno, gol annullato, penalty parato
Il 62′ tuttavia rappresenta la svolta della partita, con l’ingresso simultaneo di Quagliarella, Verre e De Luca (quasi contemporaneamente entrano per la Reggina il rossanese Canotto e Zan Majer) che co-firmeranno l’azione in cui la punta bolzanina viene stoppata fallosamente in area. Arriva il primo degli interminabili ricorsi al Var: non è un modo di dire, al punto che il direttore di gara sancirà nove (!) minuti di recupero in coda alla ripresa. Ma il Video assistant referee conferma la decisione dell’arbitro: penalty, dagli 11 metri Sabiri non sbaglia. Il tiro basso, forte e angolatissimo rende inutile l’intuizione e il quasi prodigioso tuffo di Ravaglia nella direzione giusta.
Un’altra decina di minuti e arriva la contromossa con cui Inzaghi ‘rischia’ di raggiungere la Samp: oltre a Gori (per Menez) fa il suo ingresso in campo per un gagliardo Liotti il foggiano Emanuele Cicerelli. Al 78′ arà proprio lui, dopo un corner, a servire Lorenzo Crisetig che, raccolta la fascia da capitano, segna di testa un gol da sogno, traiettoria angolatissima che finisce nel sette, letteralmente imparabile.
Anche stavolta si va alla verifica: e il gol del pari amaranto viene annullato perché proprio Cicerelli, nel riguadagnare campo, non l’ha fatto abbastanza velocemente da non finire in fuorigioco. Questione di centimetri, comunque, come testimonia anche la decisione molto tormentata.
Siamo in zona Cesarini – rispetto ai tempi regolamentari, eh – quando Pierozzi cade in area. L’arbitro è sicuro di sé, niente penalty, Canotto viene persino ammonito per proteste. Ma un intervento del Var più lungo e sofferto che mai alla fine persuade la Ferrieri Caputi dell’errore. All’88esimo minuto gli ospiti possono finalmente raggiungere i doriani.
Dal dischetto Cicerelli sceglie di tirare sulla destra del portiere: non angola abbastanza, però, e non riesce dunque a emulare Sabiri, anche a causa dell’ottimo tuffo di Audero che difende il vantaggio blucerchiato.
Per la Reggina non è una sconfitta, ma un test superato bene
Nel recupero-monstre, in realtà trova posto solo un’altra grande emozione: sul traversone di Rivas, il pallone sbatte sul braccio al neoentrato Yepes. Braccio però palesemente attaccato al corpo, come certifica l’ennesima verifica al Var.
Gli uomini di Inzaghi hanno stra-onorato la sfida di Coppa ed escono ingiustamente (e c’è un po’ da mordersi le mani considerando che i doriani adesso avranno buone chance di passare anche il turno successivo, che li vedrà opposti alla vincente di Venezia-Ascoli). E il tecnico amaranto guarda con ulteriore ottimismo al campionato, incassando una prestazione maiuscola dell’intera squadra con ‘picchi’ eccezionali da alcune individualità.