Dopo la tappa nel capoluogo, l'ex deputato dell'ARS ha fatto tappa a Capo d'Orlando dove in un incontro pubblico ha presentato il nuovo progetto “PrimaLaSicilia” con “I Coraggiosi” invocando un rinnovamento netto nella classe politica che un punti a governare la Sicilia partendo dai quei comuni che a primavera saranno chiamati alle urne. Auspicato anche un cambiamento interno al PD.
Cambiamento, impegno e rinnovamento. Queste sono state le parole cardine degli interventi con cui “PrimalaSicilia” e “I Coraggiosi” con Ferrandelli si sono presentati ad un numeroso pubblico accorso nel primo pomeriggio di sabato 10 ottobre nella “Casa del Fanciullo” di Capo d'Orlando che ha fatto seguito all'incontro svolto in mattinata a Messina.
In luglio Fabrizio Ferrandelli, giovane deputato PD alla prima legislatura all'ARS, ha compiuto l'atto di dimettersi in dissenso con le logiche politiche trasversali pervasive ai 90 scranni di "Sala d'Ercole" e l'inefficacia di un'azione amministrativa regionale sempre più impantanata nell'inerzia del governo di Rosario Crocetta che per “I Coraggiosi” dovrebbe dimettersi e consentire alla Sicilia di scegliere un nuovo governo.
L'obiettivo del costituito movimento politico è raccogliere le forze sane di questa terra, gente che fin qui è rimasta a guardare o vuole rompere l'autoreferenzialità vigente nel mondo della politica, ma che adesso non può più attendere un cambiamento divenuto indifferibile guardando anche a quei 14 comuni al voto nella prossima primavera in provincia di Messina tra cui nel comprensorio nebroideo spiccano: Patti e Capo d'Orlando.
A introdurre l'incontro nel centro paladino sono stati i coordinatori locali Maurizio Scaglione e Iole Nicolai che hanno spiegato il loro percorso che li ha portati ad essere tra i fondatori dei comitati del movimento “PrimalaSicilia”.
“Sono un imprenditore e non ho più voglia di credere alla vecchia politica, quella delle vecchie facce – esordisce Maurizio Scaglione – che ti fanno attendere nelle segreterie, a cui chiedere l'elemosina. La gente ha sete di cose nuove, desidera un cambiamento basta leggere le pagine dei quotidiani e vedere i nomi coinvolti nell'indagine di Trapani. Un cambiamento che non deve essere anagrafico per fare largo ai giovani, ma di chi non ha fatto nulla contro la Sicilia. Presentiamo un progetto, non possiamo dare cose materiali, lavoriamo per una prospettiva di futuro”.
“La mia storia personale dopo anni spesi fuori per lavoro in importanti studi legali – interviene Iole Nicolai, giovane avvocato originaria di Capo d'Orlando – mi ha portato a fare la scelta più pazza, quella di ritornare in Sicilia e spendermi per questa terra dove ci sono capitale umano, energie, posti bellissimi. Ricordo una cena in cui mi chiesero perché la Sicilia non si rinnovasse, perché gli esponenti politici fossero gli stessi così come i problemi che rimanevano irrisolti in un sistema che occulta tutto”.
“L'attuale classe dirigente – conclude la Nicolai – non vive la quotidianità. Sono il male della cattiva politica, gente incapace, non credibile, disinteressata ai problemi della gente e terrorizzata dalla competizione elettorale. Bisogna invertire il rapporto tra rappresentanza e rappresentati, mettere al centro il territorio perché questo sa chi lo sa rappresentare e preoccupa il crescente assenteismo. I siciliani sono più avanti della loro classe politica”.
“C'è voglia di buona politica, noi – esordisce Fabrizio Ferrandelli – siamo qui ad esortarvi ad un impegno. La Sicilia ha bisogno di un cambiamento: abbiamo un debito di 8,5 miliardi di euro, i nostri bilanci sono stati orientati esclusivamente alla spesa corrente di ordinaria amministrazione tra stipendi, bollette, etc. I deputati non pensano ad altro che a loro stipendio di 8.000 euro mensili, e tremano al pensiero di quale sarà il loro futuro: alcuni sanno che la giostra è finita, altri già puntano a riciclarsi altrove. Politici che anche da più di 15 anni che non hanno fatto altro che i loro interessi. Non tutti i politici però siamo uguali”.
“La Sicilia – prosegue l'ex deputato all'ARS – ha fin qui fallito nello spendere i denari che le sono arrivati da Roma e dall'Unione Europea e che dovremo ritornare perché non siamo stati in grado di impegnarci. Dobbiamo pensare che il futuro è una clessidra rovesciata con una scadenza 2021 e dobbiamo investire al meglio l'ultima dotazione europea. Ogni giorno in più che si va avanti con questo Governo, con questa Assemblea, sono possibilità in meno come dimostrano anche le 3 leggi impugnate recentementee la scarsa attività legislativa di questi anni. Dopo l'elezione Crocetta aveva 30 deputati e un programma che è stato tradito partendo dalle trivellazioni, oggi ne ha 60 che hanno paura del voto e interessi paralleli. Dobbiamo commissionare la Regione, ma anche il PD deve essere commissariato a livello regionale, già lo è stato quello provinciale. Anche i 14 deputati 5 Stelle sono attaccati alle loro poltrone, loro rinunciano al 40% dello stipendio, io ho rinunciato al 100%. Qual'è la loro proposta politica?”.
“Non possiamo permetterci di sbagliare – rincara la dose Ferrandelli – perché non c'è nessuno a cui delegare il nostro futuro. Occorre rinnovare il gruppo dirigente, ripartire dal territorio e mettere insieme le migliori potenzialità. Siamo tanti, ci stiamo organizzando in comitati ma ancora non siamo collegati, dobbiamo conoscerci. Vi invitiamo alla ribellione, chiediamo fiducia, chiediamo impegno e voglia di fare. Dobbiamo pensare ad una Sicilia nuova: non guardare da dove veniamo, ma dove vogliamo andare”.
Giuseppe D'Amico
lista civetta??
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