Coronavirus a Messina. I medici: "Misure insufficienti, non siamo tutelati"

Coronavirus a Messina. I medici: “Misure insufficienti, non siamo tutelati”

Redazione

Coronavirus a Messina. I medici: “Misure insufficienti, non siamo tutelati”

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giovedì 19 Marzo 2020 - 10:01

Le richieste riassunte in sei punti dopo il Consiglio in videoconferenza di ieri

“La pandemia da coronavirus ha già raggiunto il nostro territorio e non tarderà a mostrare i suoi prevedibili e devastanti effetti. Il tempo intercorso, se ben utilizzato, avrebbe potuto permettere una adeguata organizzazione per affrontare il problema, approfittando delle esperienze e del sapere di chi sta già lavorando da tempo sul fronte dell’emergenza sanitaria”.

Così il presidente dell’Ordine dei medici di Messina, Giacomo Caudo.

“A tutt’oggi si registra con rammarico una inadeguatezza dei provvedimenti adottati, che appaiono insufficienti e talora contraddittori, purtroppo spesso lasciati alla libera interpretazione di chi invece è tenuto ad osservarli. Manca la guida di una vera cabina di regia nell’ambito dei nostri decisori istituzionali e l’Ordine denuncia il suo mancato coinvolgimento nella organizzazione delle strategie di contrasto, pur essendo un organo sussidiario dello Stato, preposto alla tutela della salute pubblica. Ente che, oltre a rappresentare nei fatti l’istituzione, possiede conoscenze che avrebbero potuto essere utili alle scelte politiche e assistenziali. E anche quando è stato coinvolto (una sola volta) nella condivisione delle strategie organizzative, queste, dapprima unanimemente condivise, sono state nella realtà stravolte e diversamente messe in atto”.

“I medici stanno pagando un prezzo troppo alto, sia in termini di qualità che di quantità di lavoro, pur consapevoli del costante ed elevato rischio di contagio a cui sono quotidianamente sottoposti nell’esercizio delle proprie funzioni, con repentaglio per sé stessi e, conseguentemente, di riflesso per i propri familiari e per l’intera collettività alla quale continuano a non far mancare la propria dedizione ed il necessario supporto. È di pubblico dominio che il 10% del totale dei contagiati è personale medico che rappresenta una potenziale fonte di trasmissione del virus, trasformando i medici, loro malgrado, da salvatori di vite in untori. Sono già troppi e purtroppo continueranno ad aumentare i medici e gli operatori sanitari caduti nel corso della loro professione, così come troppe sono le morti dei cittadini”.

Il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei medici, riunitosi ieri in video conferenza, “nella consapevolezza delle responsabilità oggettive in capo alle amministrazioni preposte, ritiene non più procrastinabile e di evidente urgenza intervenire e denuncia che la condizione attuale del Ssn è il risultato di anni di dissennate politiche di tagli assistenziali orientati alla riduzione delle prestazioni e alle logiche economiche”.

Le richieste sono riassunte in sei punti:

1) approvvigionare con Dpi idonei e sicuri e in quantità appropriata “Tutti” i medici che svolgono attività assistenziale;

2) sottoporre tutti i medici a tampone, facendo tesoro della positiva azione svolta nel Comune di Vo Euganeo, permettendo così di evitare che gli operatori sanitari, possano essere, loro malgrado, fonte di contagio;

3) la messa in atto delle disposizioni del Governo centrale secondo le quali la sorveglianza sanitaria attiva è di competenza della Sanità pubblica in attesa delle annunciate Usca, dotando il personale medico in organico a quest’ultima di dispositivi di protezione individuali commisurati al rischio dell’attività di competenza;

4) dare seguito alle direttive consequenziali alla messa in quarantena, vigilando in maniera attenta affinché tutti gli attori della filiera svolgano il loro compito in maniera precisa e soprattutto tempestiva nel rispetto dei protocolli e direttive Inps, anche per gli aspetti certificativi;

5) non dimenticarsi di tutti gli altri cittadini affetti da patologie non legate al coronavirus, garantendo loro accessibilità alle cure ed adeguatezza delle stesse senza abbandonarli al loro destino;

6) sollecitare la popolazione a non riporre fiducia incondizionata nella moltitudine di informazioni circolanti nel web, spesso infondate e pericolosamente fuorvianti, che tendono a sviare dai più corretti comportamenti individuali e perfino dalle giuste terapie che devono essere seguite per le cure del caso.

L’Ordine dei medici istituirà una sua task-force a beneficio di tutti i medici, attivando una casella email dedicata al fine di raccogliere tutte le segnalazioni relative a disfunzioni del sistema assistenziale.

Il Consiglio Direttivo “non intende sottrarsi all’esercizio della propria funzione istituzionale. A tal fine invita le Istituzioni in indirizzo a non sottovalutare detta funzione e a tenere in debita considerazione le indicazioni manifestate, atteso che soltanto le sinergie collaborative tra più enti possono garantire il raggiungimento nell’interesse di tutti, del migliore risultato possibile. Ci esprimiamo oggi, mentre ci troviamo in una fase non ancora emergenziale, perché poi, diversamente, chi di competenza  se ne dovrà fare carico e la storia non farà sconti a nessuno”.

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