#coronavirus #sindacodeluca Il primo cittadino insiste sulla sua strada, più restrittiva rispetto al decreto nazionale
MESSINA – “Le misure straordinarie del premier Conte sono acqua fresca perché non garantiscono un contenimento drastico del virus e soprattutto risultano contraddittorie.
Scorrendo l’elenco dell’allegato 1 del decreto 11 marzo 2020, dove sono elencate le attività che secondo il Governo sono ritenute necessarie perché venderebbero beni di prima necessità, non si può non rilevare l’assoluta incongruenza di una simile elencazione.
Inserire tra gli esercizi che vendono beni di prima necessità gli esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature, la vendita di articoli per illuminazione o ancora le ferramenta o ancora le profumerie, lascia davvero perplessi sul significato che si intende attribuire alla dicitura ‘beni di prima necessità’, soprattutto ove si consideri che, contemporaneamente, si consente la consegna con pony express e si invita a favorire il telelavoro o comunque le modalità di lavoro online.
L’incongruenza di tale elencazione, che finisce per lasciare aperte più attività di quelle che dovrebbero essere chiuse, rende inefficace lo stesso decreto e non gli consente di raggiungere il suo fine, che è quello di limitare la circolazione delle persone al fine di contenere il contagio.
Ribadisco il concetto essenziale di coprifuoco, quello che invece Conte non utilizza, rendendo il suo provvedimento monco. La trasmissione del virus avviene attraverso la circolazione delle persone. Quanto disposto dal nuovo provvedimento del presidente del Consiglio non solo lo avevamo già anticipato a Messina, ma avevamo previsto delle disposizioni più incisive, chiudendo di fatto qualsiasi attività, ad eccezione dei generi che veramente costituiscono beni di prima necessità, tra i quali non ritengo possano rientrare i profumi o i cacciavite.
In queste 48 ore, faremo quindi solo delle integrazioni di carattere giuridico che saranno rese definitivamente note domani entro le 21. La nostra ordinanza rimarrà in piedi”. Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
“A parole il premier dice una cosa ma nei fatti ne fa un’altra. Se in alcune parti le sue disposizioni ricalcano quanto da noi anticipato – continua il primo cittadino – in molti altri punti rendono vani i nostri divieti, unica via per scongiurare la pandemia e che dunque resteranno in vigore”.
Sospensione delle attività compreso il settore alimentare, artigianale e produzione beni e servizi. Divieto agli spostamenti se non giustificati da autocertificazioni e comunque solo per lavoro o comprovate esigenze. E ancora, ferie d’ufficio per i dipendenti pubblici non legati allo svolgimento di servizi essenziali. Chiusura dei mercati non alimentari, bar, gelaterie, ristoranti. Sospensione di tutti gli studi tecnici e professionali, centri estetici, banche e poste, per le ultime due si chiede comunque la garanzia di un servizio minimo essenziale. Queste in sostanza le principali restrizioni previste dall’ordinanza De Luca.
“Di fatto – conclude il sindaco peloritano – seguendo i dettami nazionali, invece che sospendere, resteranno aperte banche, poste, edicole, fabbriche, call center, assicurazioni e artigiani. Tradotto? L’epidemia che da Nord a Sud sta mettendo in ginocchio il nostro Paese non sarà affatto estirpata. Alle volte è necessario osare, essere impopolari in nome di un bene superiore, quello comune”.
“Rammento che questa mattina è stata diffusa, con grande senso di speranza e di sollievo, la notizia che a Codogno, dopo 15 giorni di assoluto isolamento per la prima volta non si sono registrati nuovi contagi. Messina è una città con 250mila abitanti, Codogno ne conta appena 15mila, eppure ha impiegato 15 giorni per arrestare il contagio. Vogliamo davvero attendere che il contagio si diffonda a macchia d’olio o ci rendiamo conto che è necessario agire con responsabilità e severità, limitare adesso i nostri spostamenti al minimo essenziale ed evitare di aggravare la già conclamata pandemia mondiale”.
Questa sera a partire dalle ore 19, in diretta dalla pagina Facebook De Luca Sindaco di Messina, si affronterà l’argomento a seguito del nuovo provvedimento del premier Giuseppe Conte, mettendolo a confronto con l’ordinanza De Luca modificata in alcune parti ma ancora attiva.
Non ce la fa proprio a non recitare la parte del superuomo. le disposizioni sono condivisibili, ma ha i mezzi e risorse per vigilare sull’osservanza del coprifuoco?
Ma guarda chi parla , dice una cosa per farne un’altra , siamo messi bene dalla padella alla brace , ma costui non inveiva contro la proposta del presidente della regione Sicilia di non fare arrivare persone del Nord per le precarie esigenze strutture sanitari della Regione , il xxxxxxx li accoglieva a Messina per farsi folklore , Sua Eccellenza Prefetto di Messina mi auguro che lei sia coordinata da persone più equilibrate e meno spettacolari, vivendo in un momento così delicato.
Le ONG li fa sbarcare le crociere anche ed ora che vuole fare la prima donna? Calmiamolo o ci fa riderie dietro
egreg.sign sindaco sono roberto di salerno le faccio i miei migliori complimenti
il governo vuole costringerci ad una rivoluzione cooncordo pienamente la vostra linea ltrimenti per noi sarà la fine
grazie
Il sindaco sta mostrando il suo totale interesse verso i cittadini messinesi come stanno dimostrando i suoi provvedimenti Al contrario di Conte che ha preso misure di contenimento troppo tardi ( e non totalmente incisive )
A mio avviso anche la Caronte Tourist dovrebbe apportare dei provvedimenti per evitare un ulteriore diffusione . I mercati andrebbero chiusi ( anche se beni di prima necessità) poiché causano assembramenti e non tutti rispettano le regole vigenti.
Pensi il sindaco a organizzare in smart working gli uffici comunali, specie urbanistica, che ha chiuso fino al 3 aprile bloccando completamente la libera professione in ambito edile.
Devo prendere atto all’urbanistica ma non riescono a mandarli via cloud, non sono attrezzati, nel 2020, sentite urbanistica dice pullulano di ingegneri e architetti. Pazzesco!
Penso di concerto con l’assessorato regionale alla sanità e alla direzione dell’ASP a reperire posti letto per eventuali emergenze, come hanno fatto nel palermitano
Pensi il sindaco a organizzare in smart working gli uffici comunali, specie urbanistica, che ha chiuso fino al 3 aprile bloccando completamente la libera professione in ambito edile.
Devo prendere atto all’urbanistica ma non riescono a mandarli via cloud, non sono attrezzati, nel 2020, sentite urbanistica dice pullulano di ingegneri e architetti. Pazzesco!
Penso di concerto con l’assessorato regionale alla sanità e alla direzione dell’ASP a reperire posti letto per eventuali emergenze, come hanno fatto nel palermitano.
Si stimolino le strutture sanitarie private ad accogliere casi non gravi così da liberare i 3 ospedali cittadini e si mettano a disposizione le terapie intensive di tali cliniche private.
Faccia questo il sindaco, e lo apprezzeremo
De Luca ragiona in modo corretto e lo fa
per il bene comune.
Condivido pienamente le sue affermazioni.Daniele
Io sono di Messina ma vivo in Calabria e sono col sindaco l’unico modo x fermate il virus e stare fermi 15 giorni a Bergamo fanno morire la gente sulle barelle x non aver chiuso prima volete questo