Cisl scrive ad Asp, Irccs-Piemonte e Papardo chiedendo la proroga del personale precario sanitario, amministrativo e tecnico impegnato nella lotta al coronavirus. Alibrandi, Costa e Bicchieri: "Non si disperdano esperienze acquisite"
Dare merito e riconoscimento a chi è stato ed è ancora in prima linea nella lotta al Covid, in particolar modo ai precari della sanità. Con questo spirito la Cisl e le federazioni Cisl Medici e la Cisl Fp di Messina, nel continuare ad essere impegnati nella lotta contro il precariato a tutti i livelli, hanno scritto ai direttori generali di Asp, Irccs-Piemonte e Azienda Papardo, per sollecitare l’avvio delle procedure di stabilizzazione di tutto il personale sanitario, dell’area medica e non, coinvolto nell’emergenza Covid.
«Tra le missioni del Pnrr – ricordano Antonino Alibrandi, Giuseppe Costa e Giovanna Bicchieri, segretari generali della Cisl Messina e di Cisl Medici e Cisl Funzione Pubblica – vi sono la digitalizzazione che entrerà necessariamente in tutti gli ambiti della Pubblica Amministrazione per renderla più efficiente e trasparente e la Sanità che sarà innovata, migliorata, resa più funzionale ed a misura d’uomo, soprattutto per via dell’implementazione delle dotazioni organiche e dei professionisti che hanno già acquisito un importante bagaglio professionale nei vari settori in cui sono stati collocati».
L’Azienda Policlinico Universitario di Messina, hanno evidenziato i rappresentanti della Cisl, della Cisl Medici e della Cisl Fp, ha proceduto ad esperire un avviso di ricognizione del personale in possesso dei requisiti previsti per la stabilizzazione del personale del ruolo sanitario e degli operatori socio sanitari che siano stati reclutati a tempo determinato e che abbiano maturato al 30/06/2022 alle dipendenze di un Ente del SSN, almeno 18 mesi di Servizio anche non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31gennaio 2020 ed il 30/06/2022, secondo criteri di priorità definiti da ciascuna Regione». L’invito ad Asp, Irccs e Papardo, quindi, è quello di «prorogare tutti i contratti di lavoro del personale precario dell’area sanitaria, della ricerca scientifica, amministrativo e tecnico per non disperdere le esperienze professionali già acquisite, nelle more della definizione della loro stabilizzazione e delle novità normative che dovranno eliminare ogni forma di disparità giuridica tra lavoratori delle amministrazioni pubbliche, appartenenti ai diversi profili professionali».