Il deputato regionale ha presentato una richiesta d'interventi urgenti sulle 3 criticità. "Bisogna agire in via preventiva"
Da un’analisi del contagio a Messina risulta evidente come i focolai si siano sviluppati in ambito sanitario. Su 280 contagi ad esempio ben 150 riguardano l’Irccs, 11 Cristo Re. C’è poi il capitolo delle case di riposo, prima fra tutte Come d’incanto. Se si sommano i positivi dell’Irccs e quelli della casa di riposo Come d’incanto, si sfiora il 70% dei pazienti ricoverati per Covid. E purtroppo quasi tutti i decessi (13 su 17) sono di anziani ed anziane provenienti dalla casa di riposo. A queste cifre occorre aggiungere due elementi: il focolaio della casa di riposo di San Marco D’Alunzio e i contagi a Patti con origine sempre all’Irccs (una dipendente del Neurolesi è infatti sposata con un finanziere di Patti).
De Domenico: 3 criticità
Su tutte queste criticità è intervenuto il deputato messinese Franco De Domenico, nella qualità di componente della Commissione sanità Ars. Segnalo tre situazioni di criticità che riguardano le fasce più deboli della comunità
Case di riposo: rischio strage
1.Case di riposo: l’esperienza di questi giorni dimostra come le residenze per anziani e le RSA costituiscano un rischio troppo grande per poter essere affrontato con i medesimi strumenti e linee guida che valgono negli altri casi. Quando il virus entra in questi luoghi fa una strage. La percentuale di soggetti che devono ricorrere alla terapia intensiva cresce a dismisura, al di fuori di ogni controllo e previsione. Per cui è imperativo supportare chi gestisce queste strutture, affiancandogli un aiuto medico-scientifico, mediante il servizio di prevenzione e una consulenza epidemiologica. Bisogna irrobustire le barriere protettive, oltre che sottoporre ad uno screening preventivo i pazienti ed operatori, prescindendo dai criteri generali finora utilizzati (sintomaticità). Si tratta di un numero di soggetti che devono avere una assoluta priorità in quanto il loro eventuale contagio avrebbe un impatto devastante sul sistema sanitario territoriale e sulla sua capacità di fronteggiare la crisi.
Studenti autistici ignorati
2. Disturbo dello spettro autistico. Le famiglie che devono fronteggiare queste situazioni sono al limite della sopportazione, già era difficile prima, figurarsi ora. Ci sono situazioni che stanno diventando esplosive. Oltre alla maggiore difficoltà di accesso a quelle strutture che garantiscono il supporto di terapie cliniche, si sono aggiunte quotidiane difficoltà che le famiglie sono costrette a fronteggiare in solitudine e in una realtà ancor più complessa come quella dell’isolamento domiciliare, dovendo gestire ogni giorno, e per tutto il giorno, i propri figli senza l’aiuto dei servizi scolastici. Appare, infatti, paradossale che, mentre tutto il corpo docente sta fronteggiando con abnegazione l’emergenza di portare avanti un programma scolastico on-line e, soprattutto, impegnando i ragazzi per buona parte della giornata, non sia stato previsto alcunché per i ragazzi disabili. Eppure, durante l’anno scolastico, è previsto che seguano un programma differenziato finalizzato, non al conseguimento del diploma, quanto di un attestato. Ritengo che sia molto importante che le istituzioni scolastiche diano il loro fondamentale contributo a queste famiglie, individuando percorsi didattici a distanza che possano impegnare anche questi ragazzi, utilizzando, peraltro, gli insegnanti di sostegno e gli Assistenti alla Autonomia e alla Comunicazione in forza ad ogni Istituto scolastico.
Aumento patologie psichiatriche
3.TSO: Basta ascoltare gli esperti del settore, per capire che queste misure di limitazione comporteranno una recrudescenza delle patologie psichiatriche e un numero elevato di cittadini a rischio che sempre più farà ricorso all’aiuto degli specialisti del settore e, nei casi più gravi, potrebbero essere costretti al TSO. Orbene, è necessario che ogni Asp contenga nel suo territorio i ricoveri per TSO, evitando le migrazioni che hanno costituito finora quasi la regola. Ancor più è necessario che si realizzi negli ospedali Covid un SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) dedicato, per evitare il rischio di contagio negli altri ospedali e nei SPDC non Covid, ovvero idonei locali, all’interno dei reparti covid, con stanze SPDC covid dedicate. Per intervenire non bisogna aspettare che ciò avvenga: per contrastare gli effetti del virus si deve giocare di anticipo, non all’inseguimento.
DE Domenico porterà all’attenzione dell’Assemblea Regionale queste priorità