Coronavirus e avvocati senza tutele, l'appello di "Siamo tutti parte"

Coronavirus e avvocati senza tutele, l’appello di “Siamo tutti parte”

Alessandra Serio

Coronavirus e avvocati senza tutele, l’appello di “Siamo tutti parte”

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lunedì 23 Marzo 2020 - 17:18

Parte da Messina la battaglia in difesa degli avvocati, ignorati dal Governo nell'emergenza coronavirus. Appello dell'associazione "Siamo tutti parte"

Sbloccare le liquidazioni dei gratuiti patrocini – che offrirebbero una boccata d’ossigeno a tanti professionisti – l’azzeramento delle contribuzioni per il 2020, ma soprattutto l’appoggio della magistratura nelle proprie richieste al Governo.

Sono le richieste che l’associazione forense “Siamo tutti parte” di Messina ha portato in questi giorni all’attenzione degli organi giudiziari e dei propri rappresentati di categoria.

La sigla di avvocati impegnati per i diritti dei più deboli nell’accesso alla giustizia, presieduta dall’avvocato Giovanni Villari, interviene per la tutela degli stessi legali, in difficoltà come tanti liberi professionisti, con l’emergenza coronavirus, e ignorati dal Governo nel decreto Cura Italia.

L’associazione lo scorso 13 marzo ha chiesto “la sospensione a beneficio di tutti gli iscritti dei pagamenti relativi a tasse, tributi, utenze, mutui e oneri fiscali con successive rateizzazioni e la sospensione per l’intero anno 2020 del contributo di iscrizione agli Albi Avvocati”.  

Le richieste, inviate agli Ordini degli Avvocati, a Tribunali e Corti d’Appello, sono dirette fondamentale alla Cassa Forense  – la cassa previdenza degli avvocati – perché  cancelli “‘l’obbligo di contribuzione minima per l’anno 2020 e la sospensione di tutti gli ulteriori adempimenti previdenziali forensi” per l’anno corrente, oltre all’adozione di misure di copertura sanitaria per sé e per i propri familiari e misure di sostegno economico, al fine di evitare un ulteriore epurazione di avvocati, stretti dalla crisi economica nazionale”.

A più riprese nei giorni successivi e dopo l’entrata in vigore del Decreto, in attesa che la Cassa si pronunci, Siamo tutti parte è tornata a chiedere l’appoggio dell’amministrazione di giustizia perché vengano adottati tutti gli accorgimenti, possibili, per offrire un aiuto concreto a tanti legali.

Il sodalizio ha quindi scritto al Presidente della Corte d’Appello di Messina, agli ordini degli avvocati di Messina, Patti e Barcellona e ai presidenti dei tribunali delle tre sedi della provincia.

“Nelle liquidazioni dei gratuiti patrocini ci sono ritardi per le competenze degli ultimi 3 mesi del 2019 e per i primi mesi del 2020, eppure la legge prevede che le parcelle vengano pagate entri 30 giorni. Il personale di cancelleria soffre il sotto organico e la stretta all’attività dell’emergenza. Ma in periodo di sospensione di udienze, una parte del personale potrebbe essere destinato a questa attività con un semplice provvedimento; attività che può essere espletata tranquillamente in smart working.”, spiega l’avvocato Villari.

Sarebbe una vera e propria boccata d’ossigeno per tanti colleghi in difficoltà,  per i quali il gratuito patrocinio rappresenta spesso il grosso dei propri compensi, soprattutto tra quelli che tutelano le parti più deboli della società.

In altre regioni del paese alcune misure a sostengo degli avvocati sono già state adottate. A Bari il presidente del Tribunale ha sollecitato tutti i suoi magistrati competenti a liquidare con urgenza le parcelle dei legali.

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