Le mascherine ci sono ma sono uscite dal mercato e nel frattempo circolano quelle non conformi. Ecco perchè
“Le mascherine ci sono, ma sono uscite fuori dal mercato. Nessuno le acquista. Se Conte annuncia in diretta tv un prezzo calmierato che è molto più basso rispetto al costo per tutti noi è evidente che nessuna farmacia le prenderà più. Nessuno vuole guadagnare ma neanche rimetterci. Così le mascherine sono rimaste tutte nei depositi e gli ordini ci sono tutti ritornati indietro”. A raccontare il giallo delle mascherine chirurgiche che secondo il presidente del Consiglio dovrebbero essere vendute a 50 centesimi più Iva per essere accessibili a tutti, è il titolare di un’azienda di Messina che si occupa di forniture sanitarie.
Il sistema andato in tilt
In piena emergenza Covid 19 la sua azienda che forniva ospedali e farmacie ha riconvertito l’attività e in gran parte ha iniziato a fornire presidi di protezione. Nella prima fase quindi ha fornito mascherine, guanti, calzari, tute, tutto materiale anti-covid. “Non nego che ci sia stato chi ha speculato, ma sono stati casi da non generalizzare- spiega– Il problema è nato quando la Protezione civile a livello nazionale ha confiscato tutte le aziende che producono questi materiali. Con il passare dei giorni infatti è accaduto che le forniture si sono bloccate e nel frattempo il sistema è andato in tilt perché le fabbriche che producevano le materie prime, come ad esempio la plastica o materiale di riutilizzo, erano state chiuse.
Costretti a fare il giro del mondo
Il sistema si è fermato, ma la richiesta aumentava, così noi ci siamo dovuti rivolgere all’estero. Guardi, siamo stati costretti a fare giri pazzeschi per far arrivare a Messina i materiali. Voli da Dubai, Germania, in tutto il mondo pur di far arrivare i presidi di protezione. Le conseguenze sono state notevoli. Da un lato il rischio di dover iniziare ad avere rapporti commerciali con chi non conosci, ma soprattutto i costi. Si è passati dai costi di 200 euro a 2.500. Pensi che per far arrivare 10 mila mascherine in volo aereo, peraltro l’unico modo, il solo costo del volo è stato di 2.500 euro…..”
Le farmacie annullano gli ordini
Chi parla ci mostra anche le fatture, e aggiunge che quando, con lentezza si sono riattivati i canali con le fabbriche che hanno riaperto ovviamente hanno accettato ordini solo con il pagamento in anticipo. E nessuno oggi può permettersi di pagare in anticipo. Ed è nel bel mezzo di questa situazione che è arrivato l’annuncio di Conte prima e quello di Arcuri dopo, sulle mascherine a prezzo calmierato di 50 centesimi. In sostanza di gran lunga inferiore al costo vivo dell’acquisto. La conseguenza è stata che le farmacie di Messina hanno annullato gli ordini e tutte le mascherine sono rimaste in deposito. Anche l’accordo siglato a fine aprile con la Federfarma ed il governo è di fatto inefficace. L’intesa prevede un contributo del governo per le farmacie che avevano già in magazzino le mascherine chirurgiche, quindi solo per quelle già acquistate. Da un lato quindi sono poche in tutta Italia le farmacie che avevano rimanenze, dall’altro i tempi del sostegno economico non sono stati indicati ed in ogni caso non valgono per migliaia di ordini in corso e già effettuati. Ne consegue che la situazione è uguale in tutta Italia.
Acquistate a 70 cent le vendo a 50?
“Se io le ho acquistate a 0,65 o a 0,70 mi dica lei come faccio a venderle a 50 centesimi-continua- Peraltro l’annuncio di Conte è stato il 26 aprile e le farmacie avrebbero dovuto vendere mascherine che già avevano in magazzino. Così sono stati annullati tutti gli ordini e quello che era in magazzino è rimasto lì
E in giro c’è “robaccia”
Non possono vendere sottocosto, ma quel che è peggio è questo meccanismo ha innescato la diffusione di mascherine NON CONFORMI e per di più ad altissimo rischio. Non sono soltanto non adatte e quindi pericolose ma vengono vendute a prezzi altissimi. Ha ottenuto insomma l’effetto opposto: le mascherine chirurgiche a prezzo calmierato sono uscite dal mercato…..e nel frattempo si vende quella che mi scusi il termine, è spazzatura….Lo dico sotto il profilo della reale protezione. La gente compra di tutto e non sa che compra robaccia”
Già da lunedì alla Farmacia Muricello di Via Cicala ci sono le mascherine chirurgiche a 0,60 centesimi ciascuna, e ne hanno quante ne volete.
Stranamente non viene addossata la colpa allo statuto catenino.
In un Paese con i contro cogl…., si sarebbero realizzate in loco, richiamando disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza, Naspi, etc. E naturalmente distribuite gratuitamente, insieme a tutti gli altri dispositivi di sicurezza. Dimettetevi, il sistema ha fallito 30 mila morti chiedono giustizia!