Fabio Coglitore è un giovane infermiere che lavora nel cantone di Vaud, in Svizzera. In questa emergenza Coronavirus scrive una lettera alla sua Messina
Cara Messina
sono Fabio, uno dei tanti figli che hai donato al resto del mondo per renderlo migliore. Sono emigrato, tanti anni fa, come, a poco a poco, tutti i miei cugini, sparsi tra Emilia Romagna, Veneto, Spagna ed Australia. Cara Messina, io sono un infermiere in Svizzera, ed in questo particolare momento mi tocca, ahimè, essere in prima fila nella difficile battaglia contro questo virus. Io, come migliaia di persone negli ospedali di tutto il mondo.
So cosa potresti pensare ma no, non ho paura, perché ho il carattere di ogni messinese, forte, orgoglioso, coraggioso. Cara Messina, in fondo sei rinata dopo un terribile terremoto, passerà pure questa, stanne certa. Lo so, è estremamente difficile restare chiusi in casa, mantenere la calma in un momento in cui il terrore cerca di prendere il sopravvento ma tu resisti perché, alla fine di tutto, sarai ancora più bella.
Care messinesi, cari messinesi, ogni operatore sanitario vi è grato per i messaggi di supporto che condividete sui social, ma i protagonisti, stavolta, siete voi: restando a casa, infatti, limiterete in pochissimo tempo la diffusione del virus; restando a casa potrete salvare delle vite. Abbiamo bisogno di voi e i messinesi, quando si parla di solidarietà, non sono secondi a nessuno.
A presto, mia cara e bella Messina, non vedo l’ora di respirare ancora una volta l’aria salata sul traghetto che mi riporterà da te.
Ciao sei un grande. Quando vieni a Messina faccelo sapere che ti offro un caffè…..
Saro, ti ringrazio per l’apprezzamento e sarà un piacere prendere un caffè con te.