Un'altra testimonianza di un giovane messinese che ha deciso di non tornare a Messina per fuggire dal nord in questa emergenza Coronavirus
Un’altra testimonianza di un messinese che ha deciso di non tornare a casa in questa emergenza Coronavirus.
«Mi chiamo Giovanni, sono di Messina ma da un anno lavoro a Verona. Dal 28 febbraio sono in ferie, sarei potuto tornare nella mia città. Ma sapevo che tornare significava andare a vivere con mia nonna perché non ho più i genitori. Dunque ho preferito non rischiare per il bene di mia nonna che ha 80 anni e di tutta la città.
Io sto bene, benissimo. Ma sto a contatto con moltissimi turisti, sono un cameriere, lavoro a piazza Bra, proprio accanto all’Arena di Verona. Semplicemente ho preferito usare la testa e starmene qui, solo, lontano da tutti. Non tutti hanno usato la stessa testa purtroppo.
Spero di poter essere d’esempio, vorrei far capire che usare la testa in certi momenti è molto importante. Non bisogna agire d’impulso anche se subentra la paura. #iorestoacasa. Ma rivolgo il mio messaggio ai messinesi: facciamo tutti un piccolo sacrificio e poi torneremo tutti a riprendere la nostra vita.#andràtuttobene»
Ciao ti volevo solo dire che anche mia figlia è di Messina e vive e lavora a Verona. Anche lei è rimasta.