La soddisfazione del segretario-questore di Palazzo Campanella Cirillo: esauditi gli auspìci del Garante regionale per i diritti dei minori Marziale
REGGIO CALABRIA – Covid-19: alla luce della complessa condizione sociale ad Arghillà, quartiere difficile nella periferia Nord collinare di Reggio Calabria, come da auspìci è stato coinvolto l’Esercito nella vaccinazione degli abitanti. Un frangente che, dopo il richiamo del 30 dicembre scorso da parte del Garante regionale per i diritti dei minori e degli adolescenti Antonio Marziale, rende particolarmente fiero il segretario-questore Salvatore Cirillo (Coraggio Italia).
Marziale aveva evidenziato con particolare vigore «la mancanza di un centro vaccinale che potesse soddisfare l’esigenza di una platea di persone particolarmente ampia a potersi sottoporre alla fase vaccinale». Dopo un confronto avvenuto in Cittadella regionale la scorsa settimana, il presidente Roberto Occhiuto ha dispiegato il massimo impegno per risolvere la questione, «chiamando immediatamente in causa l’Esercito per l’espletamento della fase vaccinale e dall’altra affidandomi la responsabilità di seguire i vari passaggi interlocutori per poter giungere al risultato, ascrivibile – così Cirillo – ad una forte sinergia tra istituzioni, volontari e cittadini».
La risposta registrata ieri «è chiara – rileva l’esponente del partito di Luigi Brugnaro – e spero di poterla replicare in futuro. In quest’occasione, oltre alle risposte concrete sono state anche ridotti i tempi di attesa, considerando che da quando abbiamo ricevuto la comunicazione sono trascorsi soltanto 12 giorni». Anche sotto questo profilo, insomma, grande giubilo per l’«importantissimo segnale rivolto ai cittadini di Arghillà»: e fra i tanti destinatari dei ringraziamenti del consigliere regionale cauloniese ci sono anche i volontari della Croce rossa che, «seppur preavvisati all’ultimo momento, si sono resi subito disponibili» e i volontari del Polo di Medicina solidale Ace.