Coronavirus in Calabria, frenato l'export reggino

Coronavirus in Calabria, frenato l’export reggino

Redazione

Coronavirus in Calabria, frenato l’export reggino

lunedì 26 Aprile 2021 - 13:19

Il presidente della Camera di commercio Tramontana: il +14,9% dell'ultimo trimestre 2020 fa ben sperare, noi puntiamo su digitalizzazione e incontri B2B

In un contesto globale incerto ed eterogeneo, caratterizzato dalla presenza di economie in lenta ripartenza e aree geografiche ancora in piena emergenza sanitaria, l’andamento degli scambi commerciali nel 2020 ha subito un brusco rallentamento, particolarmente accentuato per l’area europea. Ciò ha influito negativamente anche sul totale delle esportazioni annuali dal territorio metropolitano reggino, sceso al di sotto dei 200 milioni di euro, ovvero il 14,6% in meno rispetto a quanto registrato l’anno precedente, quando l’analogo valore si attestò a quota 233 milioni: a certificarlo, i dati annuali Istat sul commercio estero di fresca pubblicazione. Tale performance negativa, tuttavia, è stata parzialmente mitigata dal buon risultato del quarto trimestre (+14,9% rispetto al III trimestre 2020).

Rallenta (ma meno) pure l’import

Anche l’import ha subito una riduzione, ma su ritmi decisamente più lenti (-7,6%).  Ne consegue un saldo negativo che supera i 36 milioni per il 2020 e che, solo per il quarto trimestre, si attesta sulla cifra record di 25 milioni di euro. Numeri che fanno riflettere ma che, tuttavia, devono essere trattati anche alla luce della debolezza strutturale che caratterizza l’interscambio reggino con l’estero.

«Obiettivo: buyers stranieri»

Il presidente della Camera di commercio
di Reggio Calabria Antonino Tramontana

«Se da un lato il moderato grado di internazionalizzazione della nostra economia ha finora attutito l’impatto negativo della crisi generalizzata, dall’altro è necessario intervenire affinchè il nostro territorio possa cogliere appieno le opportunità che si presenteranno quando l’economia globale riprenderà il suo ritmo di espansione», commenta il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria Antonino Tramontana. «È proprio per questo – rileva ancòra Tramontana – che come Camera stiamo orientando le iniziative di internazionalizzazione delle imprese reggine su due direttrici complementari: la digitalizzazione e l’apertura verso mercati esteri accessibili e d’interesse per le nostre imprese. E’ già stata avviata l’organizzazione d’incontri d’affari B2B da remoto con 4 buyers svizzeri interessati alla nostra offerta agroalimentare, che si terranno nel prossimo mese di maggio, cui farà seguito l’organizzazione di incontri d’affari con buyers di altri mercati europei ed extra europei. Si tratta di azioni concrete finalizzate ad offrire alle imprese opportunità di sbocco su nuovi mercati, da consolidare nel tempo; inoltre, sempre nell’ottica di aumentare la visibilità all’estero delle nostri produzioni, di tutti i settori economici, è operativa già dallo scorso anno la Vetrina delle imprese esportatrici della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ideata dall’Ente camerale, che ha ottenuto un riconoscimento nazionale da parte di Unioncamere Italiana.  Partirà, infine, a breve l’edizione 2021 del Bando Internazionalizzazione – evidenzia il presidente dell’Ente camerale reggino -, che prevede voucher per l’acquisizione di servizi per l’avvio o lo sviluppo del commercio internazionale, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali».

Fari sulla chimica

Guardando al complesso delle esportazioni durante il 2020, il principale paese di sbocco è quello statunitense, cui sono destinati beni e servizi per un valore pari a 32,6 milioni di euro (il 16,4% del valore complessivamente esportato). A seguire troviamo le quote export relative al mercato francese (21,1 milioni di euro, pari al 10,6% del totale), tedesco (17,0 milioni di euro, l’8,5%) e inglese (14,6 milioni di euro, il 7,3%). Il mercato cinese assorbe appena il 3,3% del totale delle vendite reggine oltre confine, con un valore pari a meno di 7 milioni di euro.
I settori che presentano un maggior grado di internazionalizzazione sono: la chimica (pari al 41,9% dell’export locale), il settore alimentare (31,7%), il settore agricolo (9,7%), i mezzi di trasporto (7,4%) e il comparto della metallurgia (2,9%).

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