Coronavirus in Calabria, il Codacons diffida l'Agenzia delle Entrate: divulga dati sensibili

Coronavirus in Calabria, il Codacons diffida l’Agenzia delle Entrate: divulga dati sensibili

Mario Meliado

Coronavirus in Calabria, il Codacons diffida l’Agenzia delle Entrate: divulga dati sensibili

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venerdì 28 Gennaio 2022 - 07:20

Il presidente della sezione reggina Condemi: no al prelievo e alla veicolazione d'informazioni strettamente personali tramite la tessera sanitaria

REGGIO CALABRIA – L’avvocato Antonia Condemi, presidente della sezione reggina del Codacons, diffida l’Agenzia delle Entrate dal perpetrare il prelievo e la diffusione di dati personali tramite la tessera sanitaria.
Il riferimento maestro è alla campagna vaccinale, e all’inoculazione di vaccini – si evidenzia – senza la dovuta prescrizione medica.  
Il riferimento più recente, invece, è al decreto numero 1 del 7 gennaio di quest’anno, con cui il Consiglio dei ministri ha esteso l’obbligo vaccinale a tutti gli over 50, disponendo una sanzione amministrativa da cento euro se, entro il primo febbraio, prossimo, non avranno iniziato il ciclo vaccinale (o effettuato la seconda dose o ricevuto il booster).

Tessera sanitaria, “grimaldello” per irrogare le sanzioni

Che c’entra l’Agenzia delle Entrate?

Antonia Condemi, presidente
Codacons Reggio Calabria

La sanzione viene irrogata dal Ministero della Salute proprio tramite l’Agenzia delle Entrate, «che vi provvede sulla base dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale, periodicamente predisposti e trasmessi dal medesimo Ministero», anche «acquisendo i dati resi disponibili dal Sistema Tessera sanitaria»: rispetto a queste finalità, l’Agenzia è autorizzata al «trattamento delle informazioni su base individuale inerenti alle somministrazioni, acquisite dall’Anagrafe nazionale vaccini».

Il punto, secondo l’associazione consumeristica, è che «risulta palese la violazione dei princìpi fissati dal Regolamento Ue 2016/679» il cui articolo 5 dispone «che ogni trattamento deve avvenire in modo conforme al Regolamento e dev’esserne dimostrato il corretto procedimento».
Un corretto procedimento che per Antonia Condemi non avrebbe luogo, alla luce dell’uso dello strumento della decretazione d’urgenza: ne risulterebbero «lesi i princìpi di legalità, legittimità e necessità, proporzionalità e non discriminazione».

Diffida triplice

La contestazione, in definitiva, è di un «abuso di potere» che ben si sposerebbe esclusivamente con la logica «marcatamente persecutoria e intimidatoria intrapresa a livello generale».
Di qui, il duplice richiamo da un lato ad applicare sempre e per ogni vaccinazione l’obbligo della previa prescrizione medica e a non utilizzare né diffondere più i dati sensibili contenuti nella tessera sanitaria. In caso contrario, fanno presente dal Codacons, sarà adita la magistratura.

Altra diffida viene comunque inoltrata dalla Condemi in relazione alla possibile effettuazione del «prelievo forzoso» – insomma, della sanzione da 100 euro –, «palesemente collidente con la normativa costituzionale italiana e con quella europea, nonché in aperta violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali».

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Un commento

  1. bravissimi

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