Poche volte come oggi, dall’inizio della pandemia, siamo stati attorniati da un nugolo di spiragli positivi. Che interessano l’intero Paese, ma particolarmente la Calabria.
Stop “zone rosse”
Il primo nodo cruciale, che verrà sciolto già nelle prossime ore, è che tutt’e 20 le regioni italiane potrebbero uscire simultaneamente dalla “zona rossa”. In atto, peraltro, le massime restrizioni interessano una sola regione, la “nordica” Valle d’Aosta.
Uscisse fuori dall’area a massima restrizione, sarebbe un record-nel-record, visto che solo la red zone valdostana è stata decretata appena una settimana fa. Ma i presupposti ci sono: i contagi nella Vallée sono ormai solo 187 ogni 100mila abitanti. Dunque, ampiamente sotto la soglia critica delle 250 unità.
Calabria in “giallo”?
La prospettiva più allettante è uno scenario che, mentre scriviamo, viene accreditato da fonti al di sopra d’ogni sospetto. (E, di conseguenza, anche da molte autorevoli testate giornalistiche, locali e nazionali).
Nelle prossime ore, nel citato contesto di un’Italia tutta fuori dalla “zona rossa”, la Calabria potrebbe clamorosamente tornare “zona gialla”.
Parametri: croce & delizia
Tutti i calabresi confidano in questa scelta. Che però dipende dal rispetto di vari parametri: nel complesso, ben 21.
Ci sono 6 indicatori della capacità di monitoraggio (numero di positivi ospedalizzati su scala mensile, numero di casi notificati su scala mensile in cui è riportato il Comune di domicilio/residenza rispetto al totale dei casi inseriti nel sistema nello stesso periodo…) ai 6 che riguardano la capacità d’accertamento diagnostico e di gestione dei contatti (percentuale di tamponi positivi; efficienza e incidenza del servizio di contact tracing…) fino ai 9 che attengono alla stabilità di trasmissione e alla tenuta dei servizi sanitari (numero di casi negli ultimi 14 giorni, ad esempio; numero di focolai; il famigerato Rt, ossia la velocità di diffusione del virus; tasso d’occupazione dei posti-letto in Terapia intensiva e in area medica…).
Quadro locale
Quanto alla Calabria, nello specifico, il tasso d’occupazione dei posti-letto in area medica e in terapia intensiva ieri hanno perso entrambi l’1%, scendendo al 43% e al 24% rispettivamente. Purtroppo di segno inverso l’evoluzione quanto a numero quotidiano dei contagi (ieri aumentato di oltre il 20%, posizionandosi a 343 in cifre assolute). E lascia ancòra assai a desiderare l’attuazione del Piano vaccinale, benché in crescita.
Tenere le dita incrociate non basterà. Ognuno deve fare la sua parte, con scrupolo.