Spirlì ha chiesto attenzione al tracciamento dei dati relativi a queste forme di Covid-19, anche per individuare i luoghi di maggiore proliferazione
In Calabria la variante inglese del Covid-19 continua a essere predominante, fino a raggiungere circa l’80% dei casi. È quanto emerso, è scritto in una nota, nel corso dell’ultima riunione dell’Unità di crisi per l’emergenza epidemiologica, convocata ieri alla Cittadella regionale di Germaneto.
L’Unità di crisi ha preso visione dell’ultimo studio redatto dal laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro. Il report è stato redatto dopo una settimana di attività di screening delle varianti Sars-Cov-2, su 597 tamponi risultati positivi.
I risultati sono stati: variante inglese 80,1%; altre varianti da valutare con sequenziamento 5,8%; virus wild type (assenza di mutazioni ricercate con lo screening) 14,1%.
Ai componenti dell’Unità di crisi e ai vari commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere presenti alla riunione, il presidente ff della Regione Calabria Nino Spirlì, ha chiesto un’attenzione particolare nel tracciamento delle nuove varianti, anche al fine di individuare i luoghi fisici in cui potrebbero proliferare maggiormente.